L'Olimpia Milano soffoca l'Olympiacos 65-53, prima vittoria stagionale in Europa

MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO (MI) - La rivincita di Kevin Pangos comincia dopo 23 minuti di gioco e un primo tempo incolore. Quando, con una tripla frontale accolta dal pubblico del Forum come un regalo divino, toglie dal box-score personale un triste 1 iniziando a macinare punti in serie. E, con lui, comincia anche la rivincita dell'Olimpia, alla prima vittoria stagionale di prestigio dopo i ko con Virtus e Fenerbahçe e lo scivolone di Napoli.

Mentre KP infiamma in solitaria un parziale di 7-0 fondamentale per risollevare un gravissimo down collettivo sofferto a cavallo dei due quarti centrali, Milano ritrova le armi di matrice messiniana. Difesa marmorea, solidità generale, organizzazione maniacale, sincronie millimetriche tra reparti. La saracinesca, già parzialmente abbassata nella prima metà del secondo periodo, cala a terra in maniera tanto improvvisa quanto fragorosa. L'Olympiacos resta soffocato, stritolato in una morsa mortale. Segna 9 punti nel terzo quarto. 13 nei primi 16' di ripresa. E, anche con le ormai croniche défaillance offensive, Milano azzanna la partita, prendendola in mano a livello fisico ed emotivo.

Il parziale di 9-0 costruito nelle fasi iniziali del quarto periodo, quando i Reds vanno a referto soltanto con una schiacciata di Fall in oltre 6 lunghissimi minuti, spalanca il sentiero verso la vittoria. Una vittoria costruita con sudore, fatica e sangue. Costringendo gli ospiti a 15 palle perse. E a tirare con percentuali risicate dal campo. 41% da due, 26% dall'arco. Numeri impensabili per la scorsa finalista di Eurolega. Anche con le attenuanti dovute alle assenze di Nigel Williams-Goss e Shaquielle McKissic.

Le folate di Pangos (16 punti, 6/9 al tiro) sono accompagnate da quella che si propone essere una delle coppie meglio assortite e potenzialmente devastanti dell'intera Eurolega. Nikola Mirotic (20) gioca brani di pallacanestro sontuosa. Shavon Shields (12), risorto dopo i crolli delle ultime due uscite, allunga la sua presa sugli interi 28 metri. Aggiungendo al ruolo di creatore sul perimetro anche quello di mastino difensivo. Sul pallone e non.

Se il sistema offensivo si regge sostanzialmente su un porticato a tre colonne, il resto del gruppo partecipa con una mole di lavoro oscuro incalcolabile. Johannes Voigtmann, ancora decisivo nell'assetto con il quintettone a tre lunghi, sforna 6 assist fungendo da grande playmaker secondario. Nicolò Melli, di fianco al tedesco, fagocita Nikola Milutinov spegnendolo dopo l'inizio incendiario. Kyle Hines, diventato nuovo record-man di presenze all-time in Eurolega, fornisce brani di sostanza fisica assieme ad Alex Poythress. Ma c'è molto da raccogliere anche dalla panchina, sfruttata in maniera quasi totale.

Diego Flaccadori e Ismael Kamagate forgiano il primo allungo (illusorio) all'inizio del secondo quarto, mostrando personalità insospettabile. Stefano Tonut, reduce dal premio di MVP intascato in campionato contro Reggio Emilia, si spreme, con Devon Hall, come un ossesso sul perimetro. E, per certi versi, la second-unit sembra quasi funzionare meglio del quintetto base. Il tabellino dice poco. Ma, si sa, dei numeri non c'è mai da fidarsi in toto.

Il tour de force settimanale prosegue ora giovedì con la trasferta spagnola sul parquet del Real Madrid, ancora imbattuto. Milano affronta in meno di 72 ore le due finaliste della scorsa stagione. Il primo esame è superato con ottimi voti. Il secondo si approccia, quantomeno, con buone premesse.