Eurobasket 2015, le avversarie dell'Italia

Sasha Djodjevic riporta con sé 7/12 della squadra che l'anno scorso ha conquistato la medaglia d'argento al termine di una spettacolare cavalcata ai Mondiali. Il roster è lunghissimo, come testimonia l'esclusione dell'ultimo minuto di Vladimir Stimac, con una quantità di talento media molto elevata: il generale in campo sarà sempre Milos Teodosic, spalleggiato da un Nemanja Bjelica reduce dal titolo di MVP della regular-season di Eurolega e da un Bogdan Bogdanovic forte di un anno di esperienza in più nonostante qualche acciacco fisico. Interessante il ritorno del giovane Nemanja Nedovic come back-up in cabina di regia, mentre sotto canestro ci saranno le mani morbide di Zoran Erceg e i muscoli di Miroslav Raduljica, l'istrionico centrone ex-Milwaukee meravigliosamente domato da Djordjevic ai Mondiali. L'obiettivo, neanche tanto celato, è la finale.

Tradizionale favorita, la Spagna si presenta nuovamente ai blocchi di partenza con l'obiettivo di riconquistare la finale mancata due anni fa, quando la sconfitta in semifinale contro la Francia lasciò alla Roja il bronzo dopo due ori consecutivi. La formazione di Sergio Scariolo può schierare un roster importante e profondo nonostante le assenze di Marc Gasol e di Alex Abrines, l'ultimo escluso per problemi di fascite plantare, ma potrà contare sul rientro di Pau Gasol, uno dei grandissimi veterani assieme a Rudy Fernandez, Sergio Llull, Sergio Rodriguez, Fernando San Emeterio e Felipe Reyes, reduce da una delle sue migliori stagioni della carriera nonostante i 35 anni d'età. Nikola Mirotic ha vinto il ballottaggio con Serge Ibaka e darà una dimensione offensiva importantissima a una squadra che potrà comunque disporre di un numero impressionante di bocche da fuoco, e le rotazioni più strette (considerando anche le assenze di Calderon e Rubio) potrebbero anche risultare più facili da gestire per la creazione di una gerarchia più chiara piuttosto che l'utilizzo del platoon-system. Tra le novità, occhi puntati sul giovane Willy Hernangomez. Difficile, se non impossibile, non vedere la Spagna tra le prime 4 alla fine del torneo.

La nazionale turca è volata a Berlino con un roster di 13 giocatori e Ataman opererà l'ultimo taglio soltanto in loco. Dopo la grande delusione di due anni fa, con l'eliminazione alla fase a gironi e una sola vittoria in 5 partite, la Turchia ha cominciato un programma di svecchiamento e ricostruzione della squadra che le permetterà comunque di schierare una formazione interessante e competitiva. La stella sarà Ersan Ilyasova, che potrà contare sul supporto dei veterani Sinan Guler, Semih Erden e Oguz Savas, mentre, tra i volti più freschi, attenzione a Cedi Osman, ormai lanciatissimo all'Anadolu Efes, e a Furkan Aldemir, che si sta ritagliando la sua nicchia in NBA come macchina da rimbalzi. In maniera molto inusuale, Ataman ha scelto di portare con sé un passaportato, quel Bobby Dixon già visto anche in Italia con la maglia della Benetton Treviso. Probabilmente si giocherà con la Germania l'ultimo posto buono per passare alla seconda fase, ma sarà poi difficile vederla oltre i quarti di finale.

La Germania parte con un sogno: ripetere la spettacolosa cavalcata del 2005, con l'argento conquistato agli Europei in Serbia. A guidare quella squadra c'era Dirk Nowitzki, e, dopo quattro anni di assenza, Wunderdirk è tornato, elettrizzato al massimo dalla possibilità di giocare di fronte al pubblico di casa, a Berlino. Al suo fianco ci sarà Dennis Schroeder, l'eclettica point-guard degli Atlanta Hawks, miglior realizzatore della squadra nelle partite di preparazione al torneo, assieme ai veterani Robin Benzing, Tibor Pleiss e Heiko Schaffartzik, pronti a fornire esperienza e una dimensione da Eurolega al quintetto base. Dalla panchina si alzano il saggio Anton Gavel, lo specialista tiratore Niels Giffey e il giovane intrigante Paul Zipser: manca sicuramente qualcosa per poter pensare di andare oltre i quarti di finale, ma con la coppia Nowitzki-Pleiss sotto canestro e il pallone nelle mani di Schroeder, questa Germania sarà una outsider molto pericolosa.

Unica debuttante assoluta tra le 24 nazionali partecipanti al torneo, l'Islanda si candida, quantomeno sulla carta, al ruolo di squadra-materasso di quello che, probabilmente, sarà il girone più duro e difficile. Il leader sarà Jon Stefansson, classe '82, già visto a lungo anche in Italia, con licenza di creare e sparare; le spalle saranno Pavel Ermolinskij, Jakob Sigurdarson e il giovane Haukur Palsson, mentre, se volete un nome da seguire, occhio a Martin Hermansson, point-guard classe '94, in forza alla Long Island University di Brooklyn, già da un paio d'anni nel giro della nazionale maggiore.