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Grecia, la old generation ai saluti finali
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Pubblicato 18/09/2015 alle 14:00 GMT+2
Spanoulis, Zisis e Bourousis annunciano il ritiro dalla Nazionale dopo aver portato i compagni al pre-olimpico. Problema rilevante, perché dietro di loro è già pronta la New Generation
Giannis Antetokounmpo Grecia
Credit Foto Imago
La Grecia di Katsikaris ha fallito tanto quanto l'Italia di Pianigiani, forse di più, con la differenza più o meno sostanziale di aver incontrato la Spagna e non la Lituania ai quarti di finale. Tra le due, almeno prima di entrare in campo, chi avrebbe potuto dire che l'accoppiamento migliore non era capitato a noi?
Ma lasciamo stare gli azzurri, per cui i processi sono già ampiamente iniziati e ancora per molto proseguiranno e concentriamoci sulla Grecia, nazionale che ha la panchina più lunga (parlando di talento) di tutto Eurobasket e che, personalmente, sarebbe dovuta andare molto più avanti. Ok, la Spagna ai quarti, ma non credo fosse eresia pensare che questa Grecia potesse ambire a una medaglia considerandola insieme a Francia, Serbia e Spagna il meglio che la pallacanestro europea propone al momento (sempre tenendo fuori dal discorso l'Italia che, sempre personalmente, avrebbe potuto arrivare almeno in semifinale). Eppure anche in Grecia non mancheranno i processi a Katsikaris, che si è potuto permettere di tenere in panchina (a volte per partite intere, da vedere se a torto o a ragione visti i risultati finali) giocatori di altissimo profilo come Perperoglou e Papanikolau (41 e 50 minuti a testa in totale con 2 e 3 partite da N.E.), puntando sulla vecchia guardia Spanoulis, Zisis, Bourousis. Scelte comprensibili che però destano qualche critica alla gestione del coach che, al pari di Pianigiani (seppur con le dovute proporzioni) è parso troppo legato ai vecchi” mentre forse qualche minuto in più a una panchina così lunga avrebbe potuto consentire ai suoi migliori giocatori di arrivare maggiormente lucidi nei momento cruciale della partita con la Spagna, quella da non sbagliare.
Non stiamo mettendo in discussione dei professori di pallacanestro come Spanoulis, Zisis e Bourousis, certezze assolute che qualunque coach vorrebbe avere, ma è lampante che siano arrivati al crocevia della propria carriera. Non a caso, al termine del match con la Lettonia, dopo aver condotto la Grecia al pre-olimpico realizzando 48 punti in 3 nel successo sulla Lettonia (20 di Bourousis) hanno annunciato tutti e tre il ritiro dalla nazionale. Notizia che da amanti del gioco non ci piace affatto ma che guardando l'anagrafe dei tre era nell'aria.
Spanoulis 33 anni, Zisis e Bourousis 32, lasciano dopo un Europeo non clamoroso dove chiudono comunque come migliori realizzatori della squadra (Spanoulis 11.4, Bourousis 11.1) con il rammarico di aver trovato la Spagna ai quarti di finale: ma d'altronde, prima o poi quelli forti bisogna incontrarli, e batterli. Lasciano con una prova maiuscola e la probabile convinzione che il momento di cambiare i comandanti fosse arrivato. La loro fortuna è che dietro è già pronta la New Generation. Con Printezis (30 anni, 3° miglior realizzatore dei suoi in questo Europeo) a fare da raccordo tra vecchia e nuova era, la selezione ellenica può contare su giocatori giovani ma già di esperienza internazionale e un potenziale crack Nba che risponde al nome di Giannis Antetokounmpo. Koufos, Papanikolau, Mantzaris, Sloukas e Calathes sembrano poter dare sufficienti garanzie almeno per raggiungere i prossimi Europei (2017), per i quali c'è tutto il tempo di far crescere una squadra competitiva. Prima ci sarà l'occasione olimpica però, senza Vassilis, Nikos e Yannis, che non lasciano da vincenti ma… vincendo da protagonisti.
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