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il nuovo Beli

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Pubblicato 20/09/2009 alle 19:35 GMT+2

Dopo il lungo periodo trascorso in Europa con la Nazionale, Marco Belinelli è stato finalmente presentato all'Air Canada Centre: "Per me comincia una nuova vita - ha spiegato l'ex-Fortitudo - sotto il segno dei Toronto Raptors"

Marco Belinelli è stato ufficialmente scambiato il 30 luglio scorso, all'interno di una trade fra Raptors e Warriors che ha coinvolto anche Devean George: ma con l'additional round degli Europei di Polonia in ballo (per quanto sciagurato sia stato l'esito finale), a Toronto hanno potuto vederlo per la prima volta soltanto ieri, sabato 19 settembre. Stanco di annaspare nella polvere in fondo alla panchina, e voglioso di essere valorizzato come giocatore NBA e non come tappa-buchi in caso di epidemie o infortuni, le prime parole del Beli sono state molto positive... così come quelle di Andrea Bargnani, suo compagno in Nazionale e ora anche oltreoceano, e di Maurizio Gherardini, questo abbastanza ovvio, visto che è stato lui a sceglierlo... tenendo però sempre in considerazione il fatto che il suo progetto della passata stagione (O'Neal + Bosh) è poi naufragato in un mare di lacrime.
"E' importante essere in due o tre italiani qui a Toronto - il commento di Belinelli - mi può essere d'aiuto perché per me è tutto nuovo. Non conosco la città, le persone... ma sono molto felice di essere qui: conosco già alcuni giocatori, in particolare Andrea, un mio compagno di squadra. La squadra è buona, è giovane, molto europea: penso sia una bella opportunità per me".
E sì, perché dopo il fallimento dell'esperimento "twin-towers" canadesi, Gherardini ha completamente ridisegnato la squadra, rivoluzionando il roster per metà e rendendolo, se possibile, ancora più internazionale, un marchio di fabbrica dell'ex gm della Benetton. Se Belinelli dovesse guadagnarsi un posto da guardia titolare (bisognerà battere la concorrenza non facile del rookie Demar DeRozan, tutt'altro che scarso), l'ipotetico quintetto dei Raps potrebbe essere per 4/5 extracomunitario, con Calderon da play, Turkoglu da ala piccola e Bargnani da centro.
"Ho parlato con Gherardini - ha proseguito Belinelli - e mi ha detto che mi trovo in una buona posizione. Questo è il mio terzo anno, sono maturato, e penso di meritarmi delle chance. Sono un giocatore migliore rispetto a due anni fa: ringrazio ovviamente gli Warriors, ma per me ora comincia una nuova vita, sotto il segno dei Toronto Raptors".
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