Draymond Green esce dal contratto coi Warriors: rifirmerà con Golden State o cambierà aria?

Nessuna sorpresa: Draymond Green non esercita la player option da 27 milioni di dollari per l'ultimo anno dell'attuale contratto coi Golden State Warriors e diventa ufficialmente free agent. Il veterano, 11 stagioni NBA tutte al fianco di Stephen Curry, ha più volte ribadito la volontà di non lasciare la Baia e chiudere la carriera coi Dubs, ma il suo agente Rich Paul ha tenuto aperto tutte le porte: "Continueremo a parlare con il front office di Golden State ed esploreremo ogni opzione".

La sensazione diffusa è che Green e gli Warriors trovino una quadra, coach Steve Kerr ha ribadito che Golden State non può competere per il titolo senza Draymond e anche il nuovo general manager Mike Dunleavy ha parlato in modo chiaro: "Vogliamo che Draymond resti con noi e siamo fiduciosi di poter trovare un accordo in merito". Un matrimonio che s'ha da fare anche se bisogna trovare l'accordo salariale e risolvere l'annosa questione del rapporto con Jordan Poole, naufragato dopo il famoso pugno in allenamento prima del via della scorsa stagione. Un episodio che ha condizionato l'annata, come ammesso dai protagonisti, ma la franchigia non vorrebbe privarsi di JP, il giocatore giovane di maggior talento.

E' altamente probabile che Green accetti di prendere meno soldi su singola stagione (25.8 milioni nel 2022-23) ma che pretenda un accordo pluriennale spalmando la cifra: la volontà sua, che sarà anche quella di Klay Thompson, atteso a discutere l'estensione contrattuale, è allineare la scadenza del nuovo accordo a quella del leader Stephen Curry che scade al termine del campionato 2025-26. Draymond e il suo agente cercheranno quindi di firmare un triennale con gli Warriors.

Le alternative? In realtà gli scenari extra Warriors non sono molti: ci sono i Lakers del grande amico LeBron James con cui condivide l'agente, Rich Paul della Klutch Sports ovviamente, ci sono i Dallas Mavericks di Luka Doncic, giocatore che Green stima parecchio e situazione nuova e stimolante per lui, infine i Detroit Pistons, squadra di casa per lui che è nativo del Michigan, con tanto spazio salariale e in cui potrebbe rivestire il ruolo di chiocchia e leader per un gruppo giovane e talentuoso. Ma le possibilità che lasci gli Warriors sembrano davvero poche.