Klay Thompson sceglie i Dallas Mavericks: giocherà con Doncic e Irving. Che faranno ora Lakers e Warriors?
Pubblicato 02/07/2024 alle 10:58 GMT+2
BASKET, NBA - Ufficiale l'addio di Klay Thompson ai Golden State Warriors: non va ai Lakers da LeBron James ma sceglie i Dallas Mavericks di Doncic e Irving, con un contratto di 3 anni. Golden State resta a bocca asciutta, con due seconde scelte future e soldi da spendere, ma tante incognite. Anche i Lakers si trovano senza più obiettivi ormai, in attesa della firma di LeBron James.
Klay Thompson, Golden State Warriors
Credit Foto Getty Images
Dopo Paul George ai Philadelphia 76ers, si accasa anche l'altro nome importante del mercato dei free agent, ovvero Klay Thompson. Dopo 13 anni, 4 titoli NBA, due brutti infortuni ma soprattutto aver rivoluzionato il gioco assieme all'altro Splash Brother Stephen Curry, Klay saluta i Golden State Warriors e sceglie il Texas per quello che potrebbe essere l'ultimo capitolo della sua carriera: firma per 3 anni a 50 milioni di dollari totali coi Dallas Mavericks vice campioni NBA e giocherà al fianco di Luka Doncic e Kyrie Irving, un teorico perfetto finalizzatore per le creazioni palla in mano dei due funamboli di coach Jason Kidd. Per molti potrebbe essere quello che fu Ray Allen per i Miami Heat di James e Wade nel 2012, che portò appunto il titolo a South Beach.
Thompson arriva a Dallas con un sign-and-trade facendo sì che ai Golden State Warriors tornasse qualcosa indietro, poco in realtà visto che si parla di due seconde scelte future (2025 e 2031) e di spazio salariale, mentre i Mavericks sono costretti a rinunciare al giovane australiano Josh Green, ceduto agli Charlotte Hornets per far quadrare lo scambio.
In sostanza gli Warriors restano con nulla in mano dalla perdita di Jordan Poole un anno fa, e da quelle di Chris Paul e Klay Thompson ora: hanno firmato DeAnthony Melton, guardia con doti difensive per un anno a 13 milioni, ma non sembra esserci granchè all'orizzonte, a meno che riescano a intavolare un altro scambio per il desiderato Lauri Markkanen da Utah, oppure si "accontentino" di prendere uno scontento come Zach LaVine dei Bulls oppure Brandon Ingram, pronto a lasciare i New Orleans Pelicans che non gli estenderanno il contratto.
Niente di fatto anche per i Los Angeles Lakers che parevano la destinazione favorita di Klay Thompson, subito contattato da LeBron James, senza dimenticare che è cresciuto idolatrando Kobe Bryant e i colori gialloviola, avendo giocato lì papà Mychal fa ancora il radiocronista per i Lakers. Invece no, niente Lakers, nemmeno con un tentativo di scambio inserendo D'Angelo Russell, rifiutato da Golden State: secondo ESPN avrebbe influito anche la questione tasse nella scelta di Thompson dato che in California sono al 13% e in Texas praticamente a zero.
Ora resta da capire cosa faranno i gialloviola perchè gli obiettivi che si erano posti, ovvero Thompson, Harden e Valanciunas, sono sfumati: l'unico rimasto tra i candidati è il veterano Demar DeRozan, seppur non scaldi troppo la piazza. Quel che è certo è che a questo punto LeBron James ritirerà la sua proposta di "sconto" e firmerà al massimo salariale, 162 milioni per 3 anni.
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