Simone Fontecchio nel quintetto titolare contro i Raptors: quanto vale ora il suo prossimo contratto?

I Detroit Pistonssuperano 113-104 i Toronto Raptors e conquistano la terza vittoria in quattro gare, un piccolo successo in una stagione disastrosa. Piccolo per la franchigia, ben più grande per Simone Fontecchio, autore di 12 punti e 4 rimbalzi: quello che conta per l'azzurro è però l'essere partito in quintetto perchè la cosa cambia dal punto di vista salariale nel suo prossimo contratto, visto che alza di 2 milioni di dollari la base del suo minimo, da 3.2 a 5.2 milioni. Mica bruscolini...

Come spiegato da Bobby Marks, guru di salary cap per ESPN, Fontecchio ha raggiunto il criterio della "titolarità" e quindi può avere accesso a questa sorta di bonus, di privilegio: servivano almeno 41 partenze in quintetto o 2.000 minuti in campo oppure una media tra le 41 titolarità e i 2000 nelle ultime due stagione, e Simone c'è riuscito visto che proprio contro i Raptors ha ottenuto la 41esima partenza dall'inizio sommando quelle coi Jazz e quelle appunto con Detroit.

In questo modo l'azzurro, che da quando è ai Pistons sta viaggiando a cifre più che buone da 15 punti di media col 49% dal campo e il 43% da tre, alzerà la sua base salariale a 5.2 milioni di dollari, ben di più rispetto ai 3.2 annui del suo primo contratto firmato con gli Utah Jazz nell'estate 2022. Da tenere d'occhio ora la data chiave del 29 giugno: lì i Pistons offriranno a Fontecchio la "Qualifying Offer" per un ulteriore anno di contratto e tutto dipenderà dalla scelta del giocatore di accettarla o meno.

La qualifying offer, da sottoporre ad un giocatore in scadenza di contratto (da rookie) entro il 30 giugno, permette ad una franchigia di avere un diritto di prelazione su un proprio giocatore che diventa free agent e dà la possibilità alla franchigia stessa di allungare il contratto di un altro anno ad importo predefinito.

Il giocatore ha la possibilità di accettarla o meno. Nel primo caso il contratto verrà automaticamente rinnovato di un anno al termine del quale il giocatore diventerà unrestricted free agent; se invece l’atleta rifiuta l’estensione in base alla qualifying offer (valida fino all'1 ottobre) allora potrà comunque rinnovare il contratto col team originale come se fosse un normale free agent senza restrizioni, oppure potrà accordarsi con un’altra squadra firmando una sorta di "pre contratto". A quel punto la franchigia originaria può decidere se pareggiare l’offerta, entro tre giorni, e trattenere il giocatore in base alle condizioni della concorrenza, oppure non pareggiarla e lasciarlo andare.