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Nico Mannion: "Tengo da morire alla maglia azzurra, voglio giocare un'Olimpiade vera"

Daniele Fantini

Aggiornato 29/03/2024 alle 11:25 GMT+1

BASKET, OLIMPIADI PARIGI 2024 - In un'intervista concessa a Repubblica, Nico Mannion conferma il desiderio di far parte della rappresentativa azzurra che sarà impegnata a inizio luglio nel torneo preolimpico in Portorico. "Mi piacerebbe giocare un'Olimpiade vera, con il pubblico e senza i guai fisici che ho avuto tre anni fa".

Mannion a Basket Zone: "A Varese credono in me, sono felice"

A Tokyo 2020, anzi, 2021, Nico Mannion c'era. Fu uno dei gioielli più brillanti dell'Italbasket guidata allora da coach Meo Sacchetti, capace di chiudere al quinto posto dopo la sconfitta a testa altissima contro la Francia, poi medaglia d'argento. Esplodendo quasi dal nulla, Mannion scrisse 12.5 punti e 4.5 assist di media, numeri che lo lanciarono verso la firma del contratto con la Virtus Bologna. Ma fu anche l'Olimpiade del contrappasso. Giocata in un clima surreale, a porte chiuse per la pandemia di covid ancora in corso, e perché, al termine di quel torneo, Mannion sarebbe stato poi costretto ai box per molte settimane, frenato da un virus intestinale che ne avrebbe minato l'intera prima stagione in bianconero. Ora, a tre anni di distanza, è pronto a riprendersi la nazionale azzurra sulle spalle. Forte anche del grande periodo di crescita che sta vivendo a Varese.
«Se Pozzecco mi convocherà, sarò con la Nazionale al 100% - ha dichiarato Mannion parlando a Repubblica -. Tengo alla maglia azzurra da morire e mi piacerebbe tornare a giocare un'Olimpiade, farne una vera, con il pubblico e senza i guai fisici che ho avuto tre anni fa. Con Pozzecco ho un rapporto magnifico, ed è straordinario vedere quello che la squadra riesce a fare grazie alla forza che ci trasmette».
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Il miglior Mannion visto a Tokyo: 21 punti in Italia-Australia

Mannion ha proseguito paragonando le sue due esperienze italiane con Bologna e Varese. Nel biennio con la Virtus ha faticato a trovare spazio e fiducia, soprattutto in Eurolega. A Varese, invece, dove ha ricevuto le chiavi della squadra, ha la possibilità di esprimersi appieno, in tutta la sua genialità e creatività.
«A Bologna è stata dura dal punto di vista mentale, ma questo mi ha reso più forte. Anche il giocare poco o niente in alcune partite mi ha aiutato. Ora esco meglio dalle situazioni negative perché un errore non è un peso. A Varese si può persino sbagliare 'sorridendo'. Perché un errore è un'occasione di crescita».
«Varese è un posto bellissimo per giocare a basket. Si sente la storia, il peso degli scudetti, dei trofei. Sin dal primo giorno ho ricevuto tantissimo sostegno. L'esperienza del passato mi resta, e mi serve per essere un giocatore migliore».
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Mannion a Basket Zone: "A Varese credono in me, sono felice"

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