Da Barcellona 1992 a Parigi 2024: come l'NBA globale ha ridotto la distanza fra Team USA e tutte le avversarie

BASKET - Sono passati 32 anni da Barcellona 1992 e dall'apparizione del Dream Team, la prima nazionale americana coi giocatori NBA. Una selezione iconica: in questi tre decenni la pallacanestro si è evoluta e la distanza tra i mostri USA e il resto del mondo si è assottigliato per merito soprattutto della NBA Globale dove nella stagione 2023-24 c'erano 125 "internationals".

Il Dream Team 1992, la squadra più forte di sempre che dominò a Barcellona

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Le domande che molti si fanno sul torneo olimpico di basket a Parigi riguardano tutte Team USA, lo squadrone assemblato da LeBron James coi vari Steph Curry, Kevin Durant e compagnia. "Vinceranno l'oro in ciabatte? Quanti punti di scarto daranno agli avversari? 20, 30, 40? Sono più forti del Dream Team del 1992?", queste e altre ancora le domande: si parte quindi da Barcellona 1992, col mitico Dream Team di Michael Jordan, Magic Johnson e Larry Bird, capace di vincere la medaglia d'oro con uno scarto medio di 44 punti.

Da Barcellona a Parigi passando per Pechino

Quella squadra, allenata da Chuck Daly, resta iconica perché fu la prima nazionale americana coi giocatori NBA: gli Stati Uniti volevano "vendicare" la delusione di Seul 1988 e così decisero di puntare sui migliori in assoluto, mentre prima Team USA era fatta da giocatori del college. 32 anni dopo, la spinta è più o meno simile: dopo il quarto posto del Mondiale 2023 nelle Filippine, il giocatore più influente LeBron James ha chiamato a raccolta i suoi "amici" per assemblare una squadra che potesse vincere e conservare la medaglia d'oro vinta nelle ultime 4 edizioni dei Giochi.
In mezzo a questo percorso di oltre tre decenni c'è Pechino 2008 e il famoso "Redeem Team", diventato anche un documentario. Dopo le "figuracce" dei Mondiali 2002 e 2006, e il bronzo ad Atene 2004, USA Basketball tornò a selezionare i 12 giocatori migliori in assoluto, o comunque fra i Top 10 della NBA, e da lì ha conquistato 5 medaglie d'oro, 3 alle Olimpiadi e 2 ai Mondiali.
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Kobe Bryant regala l'oro al Redeem Team USA a Pechino 2008

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Scarti sempre più ristretti ai Giochi

In questi 32 anni abbiamo assistito a diverse sconfitte di Team USA, dei marziani che parevano imbattibili. Tra Mondiali e Olimpiadi, quando gli Stati Uniti non vincono fa sempre molto rumore, perché hanno inventato loro il gioco e perché si parte sempre da quel Dream Team del 1992. Il record ai Giochi dice 143-6, con tre sconfitte ad Atene 2004 e l'ultima a Tokyo, nella gara inaugurale contro la Francia, poi battuta nella finalissima.
Quello che spicca è che non si sono più visti praticamente quegli scarti da 30-40 punti, se non contro squadre nettamente inferiori: +5 nella finale di Tokyo con la Francia, a Rio 2016 +6 con la Spagna in semifinale (+3 con la Francia e +10 con l'Australia nel girone), a Londra 2012 +7 con la Spagna in finale (+5 con la Lituania nel girone), a Pechino 2008 +11 sempre con la Spagna in finale, solo per citare le ultime edizioni chiuse con l'oro.
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LeBron James torna ai Giochi dopo 12 anni: l'ultima volta a Londra 2012

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Da 8 a 63: l'effetto dell'NBA Globale

Il motivo si può sintetizzare nel fatto che la sempre maggior presenza di giocatori internazionali in NBA ha permesso ai rispettivi paesi di crescere, di alzare il livello delle nazionali, divenute col tempo sempre più competitive. La Spagna dei fratelli Gasol, la Germania di Dirk Nowitzki, l'Argentina con Manu Ginobili, Oberto, Nocioni e Scola, la Grecia con Giannis, la Francia con Tony Parker, arrivando a nazioni più "recenti" come Australia, Canada e Giappone, senza dimenticare ovviamente la Serbia e in generale i paesi della ex Jugoslavia.
Al via della stagione NBA 1991-92 c'erano 23 giocatori non americani nei roster delle squadre: al via del 2023-24 ce n'erano ben 125 da 40 paesi diversi. E ai Giochi di Barcellona 1992 c'erano 8 giocatori con esperienza NBA, su tutti il grande Drazen Petrovic per la Croazia battuta in finale dal Dream Team, mentre ora, al via di Parigi 2024, nei roster delle 11 squadre opposte a Team USA ci sono complessivamente 63 giocatori con esperienza NBA, tra chi ci gioca e chi ci è passato.
Una differenza enorme: nel 1991-92, e anche prima, gli atleti non americani erano vere e proprie mosche bianche, non erano nemmeno accolte benissimo nella NBA e faticavano ad avere spazio e fiducia (tanti hanno mollato, molti non ci hanno neanche provato), in più c'era quasi soggezione verso di loro nei tornei internazionali, considerati dei miti, sportivi di un altro pianeta. Col passare del tempo le cose sono cambiate, anche grazie al Dream Team e al genio di David Stern, c'è stata sempre più apertura, soprattutto col nuovo millennio: un boom di internazionali che ad esempio ha portato a Yao Ming e ad Andrea Bargnani come prime scelte assolute del Draft, a Tony Parker MVP delle Finals, a Dirk Nowitzki MVP e uomo franchigia per Dallas, ai fratelli Gasol e a Manu Ginobili come All Stars.
Da molti anni, un decennio ormai, l'NBA non è più solo una lega americana ma è la lega globale per eccellenza perché i migliori cestisti al mondo ci giocano e anche i maggiori talenti ci arrivano sempre più giovani. In questo contesto meritano menzione progetti come Basketball Without Borders, l'EuroCamp e le varie NBA Academy aperte in Australia, in Sud America, in Asia e in Africa, che hanno permesso ai giovanissimi di entrare in contatto con l'NBA, di allenarsi con coach di alto livello e finire nel radar di scout e addetti ai lavori.
Anche solo 10-15 anni fa era inimmaginabile pensare ad un MVP non americano, invece ora siamo al punto che gli ultimi 6 MVP sono stati assegnati a Giannis Antetokounmpo, Joel Embiid e Nikola Jokic (l'ultimo made in USA nel 2018 James Harden, ndr), e che i migliori giocatori della Lega sono "internationals" se ai tre di cui sopra aggiungiamo Luka Doncic e il canadese Shai Gilgeous-Alexander, in attesa che a questi si affianchi Victor Wembanyama.
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Tokyo 2020 - Highlights - Player of the basketball final - USA vs France - Kevin Durant

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Ecco perché anche a Parigi non sarà per nulla una passeggiata per Team USA: sono i favoriti, sì, ma non ci saranno scarti roboanti, perché per quanto loro siano forti e abbiano almeno tre futuri Hall of Famers come James, Curry e Durant, il livello degli avversari si è alzato, la preparazione è maggiore, le informazioni sono incalcolabili e accessibili a tutti, ecc ecc... Ma se quell'oceano si è davvero ristretto così tanto e il gap si è così ridotto, il motivo è da cercare solo nella globalizzazione del gioco avviata dalla NBA, da quegli americani che a Barcellona 1992 parevano provenire da un'altra galassia.

Giocatori NBA nel 1992: 8

  • Croazia
Dražen Petrović (Croazia)
Stojko Vranković (Croazia)
  • Lituania
Šarūnas Marčiulionis (Lituania)
Germania
Detlef Schrempf (Germania)
  • Brasile
João Vianna (Mavericks)
  • Australia
Luc Longley (Timberwolves)
  • Unione Sovietica
Alexander Volkov (Hawks)
  • Venezuela
Carl Herrera (Rockets)

Giocatori NBA nel 2024: 63

  • Canada
Nickeil Alexander-Walker (Timberwolves)
RJ Barrett (Raptors)
Khem Birch (ex NBA)
Dillon Brooks (Rockets)
Luguentz Dort (Thunder)
Shai Gilgeous-Alexander (Thunder)
Trey Lyles (Kings)
Jamal Murray (Nuggets)
Andrew Nembhard (Pacers)
Kelly Olynyk (Raptors)
Dwight Powell (Mavericks)
  • Francia
Nicolas Batum (Clippers)
Bilal Coulibaly (Wizards)
Nando De Colo (ex NBA)
Evan Fournier (di recente ai Pistons)
Rudy Gobert (Timberwolves)
Frank Ntilikina (ex NBA)
Victor Wembanyama (Spurs)
Guerschon Yabusele (ex NBA)
  • Australia
Dyson Daniels (Pelicans)
Matthew Dellavedova (ex NBA)
Dante Exum (Mavericks)
Josh Giddey (Bulls)
Josh Green (Hornets)
Joe Ingles (Timberwolves)
Jock Landale (Rockets)
Will Magnay (ex NBA)
Patty Mills (di recente agli Heat)
Duop Reath (Trail Blazers)
  • Serbia
Bogdan Bogdanovic (Hawks)
Marko Gudurić (ex NBA)
Nikola Jokic (Nuggets)
Nikola Jovic (Heat)
Vasilije Micić (Hornets)
Filip Petrušev (ex NBA)
  • Germania
Isaac Bonga (ex NBA)
Dennis Schroder (Nets)
Daniel Theis (Pelicans)
Franz Wagner (Magic)
Mo Wagner (Magic)
  • Sud Sudan
Marial Shayok (ex NBA)
Wenyen Gabriel (NBA G League)
Carlik Jones (ex NBA)
JT Thor (di recente ai Hornets)
  • Spagna
Alex Abrines (ex NBA)
Santi Aldama (Grizzlies)
Lorenzo Brown (ex NBA)
Rudy Fernández (ex NBA)
Usman Garuba (di recente ai Warriors)
Juancho Hernangómez (ex NBA)
Willy Hernangómez (ex NBA)
  • Grecia
Giannis Anetokounmpo (Bucks)
Nick Calathes (ex NBA)
Georgios Papagiannis (ex NBA)
Kostas Papanikolaou (ex NBA)
  • Brasile
Bruno Caboclo (ex NBA)
Cristiano Felicio (ex NBA)
Marcelo Huertas (ex NBA)
Didi Louzada (ex NBA)
Raul Neto (ex NBA)
Gui Santos (Warriors)
  • Giappone
Rui Hachimura (Lakers)
Yuta Watanabe (di recente ai Grizzlies)
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Sport explainer: regole, punteggi e tutti i segreti del Basket

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