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Basket, Serie A - Andrea Cinciarini è tornato a splendere in quel di Reggio Emilia: assist, grinta e tanta leadership

Marco Arcari

Pubblicato 18/10/2021 alle 13:06 GMT+2

BASKET, SERIE A - Ritornato nella società in cui si era consacrato, Andrea Cinciarini sta stupendo tutti. In 4 giornate di campionato sta viaggiando a 9.8 assist di media, confermandosi valore aggiunto (e imprescindibile) nel roster di coach Caja, ma anche leader a 360° della Unahotels. Il suo grande "ritorno" non deve però essere interpretato come una rivincita nei confronti di Milano.

Andrea Cinciarini, Fortitudo Bologna-Reggio Emilia - Focus

Credit Foto Imago

Reinventarsi completamente una carriera cestistica, a 35 anni “suonati” e dopo stagioni vissute a guardare più che altro i compagni dalla panchina – recitando la parte, indiscutibile, di leader carismatico del gruppo, sia chiaro – non deve essere facile per nessuno. Figurarsi per un playmaker, ovvero per un esponente del ruolo, se di ruoli ancora vogliamo scrivere e dibattere in questa contemporaneità a spicchi, più sottoposto a critiche e pressioni. Andrea Cinciarini ha però le stimmate del gran giocatore e ciò è un dato innegabile. Dal ritorno in maglia Unahotels Reggio Emilia, il “Zinza” la sta spiegando a tutti. Guai però a voler vedere nelle sue prestazioni una sorta di rivincita nei confronti dell’AX Armani Exchange Milano, squadra di cui è stato capitano nelle precedenti cinque annate sportive.
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Andrea Cinciarini fa 700 assist in carriera con la maglia di Reggio Emilia

Questione di timing e di scelte

Ciò che sembra difettare, nella comprensione di questo sport, è la tempistica richiesta per effettuare la giocata. In Serie A, servono tot decimi di secondo per decidere ed eseguire; in EuroLega, invece, si ragiona forse in termini di centesimi. Le scelte di coach Ettore Messina sono state e stanno, allora, soprattutto in questo, oltre che nel rispetto di gerarchie da lui stesso costruite e portate avanti con vari esiti. Risultati che alcuni giudicano scadenti, considerando lo sweep incassato dalla Virtus Segafredo Bologna nella finale Scudetto, ma che, per chi scrive, sono di assoluto rilievo, dal momento che una stagione non può essere valutata solo alla luce del numero di trofei vinti. L’addio con Milano va allora visto sotto un’altra lente d’ingrandimento. L’Olimpia necessitava di “altro”, con Nicolò Melli tornato alla base e pronto a far valere tutta la sua leadership insieme al “Chacho” Rodriguez, così come Cinciarini meritava di mostrare, nuovamente, il suo vero volto. Se l’EuroLega non rappresentava più il terreno di caccia preferito del regista di Cattolica, in Serie A è tutta un’altra storia. Al netto di punti di debolezza – presenti in qualsiasi giocatore, per quanto la prosopopea letteraria del basket voglia sempre e comunque individuare super-fenomeni senza macchia – in campionato Cinciarini è, ancora oggi, una delle migliori menti pensanti in circolazione. Con buona pace di detrattori e bandieruole, capaci di dimenticare in poco tempo il ruolo da protagonista, specie nelle prime due stagioni, avuto anche in una realtà complicata quale quella milanese. Perché, e si attende controprova in tal senso, a Milano i giocatori italiani faticano a emergere anche quando vi arrivano con la patente di “migliore del campionato”. Non è colpa di nessuna delle due parti, lo ribadiamo. Semmai è la necessità, ma anche la pressione, di dover elevare la propria pallacanestro per reggere l’urto del peso di una maglia tanto storica, quanto a volte ingombrante. C’è chi vi riesce e chi, invece, no. Senza per questo dover cominciare la solita ricerca, tutta italiana, del capro espiatorio.
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E' il momento della festa per l'Olimpia Milano: Cinciarini alza il trofeo

Assist e camerierate

Nell’anticipo di sabato scorso, contro la Dolomiti Energia Trentino, il Cincia ha smazzato 11 assist, superando quota 700 in maglia Reggiana (attualmente a 705) e rinsaldando il primato nella graduatoria dei migliori assist-man del campionato, con ben 9.8 di media (circa 3 in più del 2°, guarda caso Sergio Rodriguez). Sarà pur vero che, rispetto a un tempo, oggi il passaggio smarcante è assegnato con criteri più benevoli – si pensi che l’assist viene assegnato anche in caso di passaggio che manda un giocatore a canestro, nel momento in cui quest’ultimo realizza almeno uno dei liberi a disposizione dopo aver subito fallo su azione di tiro – e le statistiche paiono così inflazionate. Altrettanto certo, però, che il rendimento di Cinciarini in queste prime quattro giornate di LBA 2021-22 ha stupito solamente chi non voleva riconoscergli lo status di grande giocatore. Maestro nel pick&roll, capace di esaltare le doti di Mikael Hopkins ma non solo; abilissimo col ribaltamento di lato e nello scarico sul perimetro per armare le mani di ottimi tiratori (e finché Osvaldas Olisevicius tirerà col 47% di media da oltre l’arco, di assist ne fioccheranno a bizzeffe). Nello scacchiere di coach Attilio Caja, il numero 20 biancorosso rappresenta poi quel mastino difensivo capace di fare la differenza quando c’è da attuare una press tutto campo o guidare la squadra nello zonare. A tutto ciò, aggiungiamo anche una produzione offensiva individuale niente male (8.3 punti), seppur con percentuali che devono necessariamente lievitare per un giocatore del suo calibro, specie nel gioco interno, e avremo il più classico dei bicchieri mezzi pieni.
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I muscoli di Diouf! Prima la stoppata, poi la schiacciata

Fattore mina vagante

In una Serie A così combattuta, in cui tantissime squadre possono ambire a un posto nelle Final Eight di Coppa Italia e, successivamente, ai Playoff, Reggio Emilia rientra sicuramente tra le potenziali “underdog” e ciò è merito, anche e soprattutto, dell’esperienza di Cinciarini. Nel roster manca sicuramente qualcosa, specie sotto canestro, ma alle lacune strutturali sopperisce l’esperienza congiunta di allenatore (Caja) e sua estensione sul parquet (Cinciarini). Dopo aver staccato ulteriormente il “Papero”, Piero Montecchi, e Amedeo Della Valle – finalmente ritornato devastante in quel di Brescia – per numero di assist in biancorosso, il play azzurro guarda con orgoglio anche alla classifica all-time. Attualmente , con 1.356 assist, ne mancano solo 90 per raggiungere Marques Green e 99 per entrare nel podio, superando un Riccardo Pittis fermo a quota 1.454. Luca Vitali (1.616) e Gianmarco Pozzecco (1.772) sono ulteriormente distaccati, ma proiettando la media di 9.8, finora tenuta dal “Zinza”, sulle restanti 26 giornate, Vitali potrebbe non essere al sicuro. Saranno anche solo e soltanto numeri, mere statistiche con cui giocare un po’ come si faceva coi modellini di macchine o con le biglie da bambini, andando a sommarne così tante da averne di più degli amici. Mai, come in questo caso, i numeri rappresentano però anche la grandezza di un giocatore. Sottovalutarlo, nuovamente, sarebbe un ulteriore peccato di lesa maestà cestistica.
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Highlights: Reggio Emilia-Napoli 102-90

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