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Gara 4 è un romanzo: la Virtus Bologna ha pause pericolose ma fa 2-2, Milano non muore mai con Shields e Melli

Davide Fumagalli

Pubblicato 17/06/2023 alle 12:08 GMT+2

SERIE A - Una partita incredibile, bellissima gara 4 che è valsa il 2-2 alla Segafredo Virtus Bologna nella serie finale contro l'EA7 Emporio Armani Milano. Un match deciso dopo due overtime e con Bologna che ha sprecato un +18 nel quarto periodo: questo conferma qualche limite dei bianconeri nella chiusura dei match, come già nelle due sfide del Forum, e la grande resilienza dell'Olimpia.

La Virtus piega Milano dopo due overtime e fa 2-2: gli highlights in 150"

"One for the ages", "Instant classic". Di solito le definiscono così negli Stati Uniti quelle partite che entrano direttamente nella storia di quello sport, che diventano delle pietre miliari. Ecco, la gara 4 della Segafredo Arena tra Virtus Bologna e EA7 Emporio Armani Milano si più riassumere così, una battaglia assoluta, un romanzo giallo risolto dopo 50', due overtime, con Milos Teodosic in veste di assassino (no, non il maggiordomo). I bianconeri si impongono 93-89 e fanno 2-2 nella serie con in palio lo Scudetto: lunedì la tenzone riprenderà al Forum di Assago con gara 5, primo capitolo di una "mini serie" a tre in cui Milano avrà comunque il fattore campo (tutto LIVE su Discovery Plus, Eurosport 2 e in chiaro su Nove).

Le pause della Virtus Bologna e la resilienza di Milano

La squadra di Sergio Scariolo parte col piede sul gas con l'obiettivo di pareggiare la serie e sostanzialmente rimane sempre con il muso davanti. Tocca il +11 già nel primo periodo (21-10), doppia gli avversari nel secondo e tocca il +16 (33-17), in avvio di ultimo quarto arriva il massimo scarto di +18 (67-49), ed è ancora a +11 a circa 3' dal termine (76-65). Eppure Bologna ha rischiato grosso, dovendo ricorrere a due overtime per prendersi la partita. Purtroppo questa tendenza fa parte del DNA di questa Virtus, quella di non riuscire a gestire al meglio i vantaggi e non chiudere le gare.
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Teodosic con la tripla decisiva, la Virtus si impone dopo 2 overtime

La Segafredo incappa in forzature e palle perse banali, e ha cali di concentrazione vistosi in difesa, intollerabili contro una corazzata esperta come Milano. Già in gara 1 la Virtus si è fatta beffare dopo aver comandato per larghi tratti, e in gara 2 ha sprecato una chance importante fallendo i tiri liberi. Nelle precedenti serie con Brindisi e Tortona qualche piccola crepa si era notata, ma la maggior forza e talento di Bologna avevano oscurato un problema che però esiste e non da adesso.
Viceversa bisogna sottolineare la grande forza mentale dell'Olimpia che, pur apparendo un po' in debito di ossigeno e con meno benzina rispetto agli avversari, è bravissima a capire i momenti, a restare comunque sempre in partita grazie alla notevole esperienza dei suoi interpreti, e a cambiare marcia quando serve. Milano non ha l'esuberanza di Bologna per produrre determinati parziali ma ha la classe e l'intelligenza per capire quando si può produrre un parziale: i vari Shields, Napier e Melli, ma anche Ricci e Baron, sono letali per le rimonte nel quarto quarto.
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Tripla irreale di Shabazz Napier! Milano rimonta da -18 e pareggia

La lotta a rimbalzo non decide, le percentuali al tiro sì

Nelle prime tre gare aveva sempre vinto la squadra che si era aggiudicata la battaglia a rimbalzo ma in gara 4 la tendenza viene smentita, seppur Milano ne raccolga appena 2 in più della Virtus (48 a 46, 14 a 15 il saldo in quelli offensivi). La battaglia è selvaggia, l'Olimpia bilancia proprio coi rimbalzi, soprattutto offensivi, le troppe palle perse e ha in Nik Melli e Shavon Shields due autentici belve affammate del pallone (20 carambole in due). Dall'altra parte spiccano i 14 di Cordinier e i 7 di Mickey (5 in attacco, determinanti), i due X-Factor annunciati alla vigilia della serie in casa Virtus, quelli che col loro atletismo e la loro fisicità, possono fare quel click che aiuta Bologna.
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Pazzesco Nik Melli! Cancella Cordinier con la super stoppata

Guardando alle percentuali, insolitamente la Segafredo tira piuttosto male da due (22 su 52, 42%, contro il 49% di Milano), ma fa decisamente meglio da oltre l'arco, con 9 su 22 (41%) contro il brutto 12 su 39 dell'Olimpia, fatto di conclusioni troppo spesso forzate e affrettate, anche se va poi sottolineato che la squadra di Messina raddrizza il match a suon di triple (7 su 9 nel quarto periodo). Il dato dei tiri liberi è ancora una volta indicativo: Bologna ne tira quasi il doppio, 33 contro 18, e ne segna 22 contro i 13 di Milano. Lasciare 11 punti in lunetta è quasi un peccato mortale, soprattutto pesa lo 0 su 2 di Shengelia (5 su 12 lui e Jaiteh, ndr) sul 76-70 a 2' dal termine dei regolamentari, lui che aveva già tremato in maniera decisiva in gara 2.

Shields e Melli troppo soli, Bologna ha più armi

Come detto anche da Ettore Messina, per Milano questa gara 4 rischia di essere una grossa occasione persa perchè l'EA7 Emporio Armani aveva l'inerzia a favore sia nel quarto periodo (con le rimonte da -18 e da -11), sia nel primo overtime, ma non è riuscita a capitalizzare. Questo anche per l'uscita prematura per 5 falli di Shavon Shields e Nik Melli, assoluti dominatori del match. Il danese da Kansas City ha chiuso col season high di 26 punti (11 su 18 dal campo e 24 di valutazione in 44'!) e ha tenuto in piedi la baracca nel primo tempo, mentre il capitano era ovunque sui due lati del campo, un mostro vero, capace di segnare, stoppare, difendere e fare la giocata giusta praticamente sempre (12 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate). Il problema dell'Olimpia è che sono troppi soli perchè, a parte le fiammate di Napier (16 punti e 8 assist ma 4 su 18 al tiro), manca l'apporto degli altri: Hall si ferma a 4 punti, Voigtmann è spesso fuori ritmo, Datome e Ricci hanno solo qualche sprazzo, e manca Billy Baron. Se in gara 3 aveva tenuto in piedi la baracca con 15 punti, in gara 4 viene letteralmente levato dal campo dalla difesa Virtus, si ferma a 6 punti con 2 su 8 al tiro, e realizza il primo canestro soltanto nell'ultimo periodo. Per gara 5 Messina ha bisogno di ritrovare il miglior Baron.
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Assist tra le gambe di Shengelia per il canestro a segno di Belinelli

Se l'Olimpia ha due totem ben visibili come Shields e Melli, la Segafredo si conferma una pazzesca "cooperativa" in cui tanti interpreti posso essere decisivi e fare giocate importanti a turno. Se si guarda il boxscore, spiccano i 18 punti di Mickey e Belinelli, ma ci sono anche Teodosic a 10 - autore della tripla decisiva nel secondo overtime -, Cordinier a 8 punti e ben tre giocatori a quota 9 ovvero Hackett, Shengelia e Ojeleye. Questo è un vantaggio non da poco per Sergio Scariolo che sa che può affidarsi a tanti giocatori e può mischiare molto le carte a seconda della situazione, soprattutto tra attacco e difesa. In gara 4 questa ampia rotazione ha rischiato di non pagare, ma alla lunga potrebbe anche far pendere la bilancia dalla parte dei bianconeri.
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La Virtus piega Milano dopo due overtime e fa 2-2: gli highlights in 150"

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