L'Olimpia Milano va già a picco, Napoli vince 77-68 nel mezzogiorno domenicale

Come l'anno scorso, la trasferta del PalaBarbuto si rivela tremendamente indigesta. Milano accusa già il primo stop in campionato, il terzo in quattro gare ufficiali dopo quelli in Supercoppa ed Eurolega, e torna a casa con una lista chilometrica di dubbi, nuvole e fantasmi. Napoli, invece, aggancia momentaneamente Brescia in testa alla classifica, e lo fa con due risultati extra-lusso consecutivi. Il successo sui campioni d'Italia dimostra che la larga vittoria all'esordio a Sassari ha basi più che solide per portare la GeVi a costruire una stagione da grande outsider. Ricalcando, perché no, quella magica del 2006 con la conquista della Coppa Italia.

Coach Igor Milicic ha già dato un'impronta chiara alla sua squadra. Napoli vince la partita approcciando i quarti dispari con un atteggiamento che rasenta la perfezione. Il ritmo è tenuto sempre alto, in netta controtendenza con il gioco di Milano. L'aggressività sulla palla è feroce, pronta ad azzannare le chiare lacune biancorosse in regia anche con brani di difesa press allungata sui 28 metri. L'intensità è soffocante, capace di colpire subito ai fianchi un'avversaria apparsa già stanca dalla faticosa trasferta di Istanbul. Il risultato? Due parziali stellari, con cui la GeVi balza per due volte sul +14. Nel primo quarto, per indirizzare in modo chiaro la partita. Nel terzo, per riprenderla in mano frustrando la rimonta che aveva riportato l'Olimpia a contatto all'intervallo lungo.

Tomislav Zubcic (top-scorer dei suoi con 17 punti), potenziale califfo per le nostre latitudini, apre la difesa di coach Ettore Messina sparando missili terra-aria letali per riallargare la forbice dopo il riposo negli spogliatoi. Tariq Owens, leggiadro con una doppia-doppia da 16+10 rimbalzi, non teme il confronto con l'esperienza e la fisicità del front-court avversario. Michal Sokolowski (16+7 rimbalzi) impazza da grande leader offensivo all-around. E Jacob Pullen (10+7 assist) infila due dardi mortali nel momento topico della partita. Quando Milano, trovando l'unica scintilla di Kevin Pangos, si riavvicina minacciosamente a -6 a 7' dalla sirena. Ma, da quel momento in poi, sarà un completo assolo partenopeo. Con il gap esploso anche a +17 in un finale da pura cavalcata imperiale.

L'Olimpia rivede, notevolmente accentuati, gli spettri delle prime uscite. L'assenza di un regista di qualità e solidità mentale è ormai allarmante. Diego Flaccadori fatica ancora in un ruolo mai coperto prima per importanza tattica e carismatica. Kevin Pangos, reduce da una prestazione negativa in Turchia, si rimangia i timidi progressi mostrati nello scorso weekend contro Treviso. Vortica senza punti di equilibrio con 9 punti in 19 minuti, macchiati da 3 palle perse, un triste 3/10 al tiro e dall'ormai cronica incapacità di incidere sul volto della squadra e nella metacampo difensiva.

Il sistema offensivo si rivela ancora macchinoso e inefficace. Milano abusa del tiro pesante con scarsi risultati (soltanto 10/34, 29%), perdendosi nelle falle dei suoi esterni, in difficoltà anche con Stefano Tonut e col rientrante Devon Hall. Ma, soprattutto, si vede tradita dalla peggior prestazione in carriera di Shavon Shields in maglia Olimpia. L'ex-Trento, già deragliato in zona rossa nel secondo tempo di Istanbul, gioca una partita confusionaria e nervosa, ben espressa dal solo punto raccolto in 29 minuti sul campo. Con Nik Melli ancora in evidente sofferenza fisica, Pippo Ricci disperso dopo i rapidissimi problemi di falli ed Alex Poythress sinistramente oscuro, la seconda maxi-prestazione di Nikola Mirotic (26 con 5/10 da tre) resta buona soltanto per le statistiche. Il mercato potrebbe chiamare prima del previsto.