Coppa del Mondo 2022/2023 - La Norvegia scherza nella staffetta maschile di Ruhpolding, Italia 5ª

Norvegia ingiocabilenella staffetta maschile: a Ruhpolding la superpotenza scandinava conquista la sesta vittoria di fila in questo format di gara tra Coppa del Mondo e Olimpiadi, per il settimo successo nelle ultime otto gare del circuito maggiore. Un trionfo diverso dal solito, arrivato in rimonta dopo aver addirittura effettuato un giro di penalità con Laegreid nella frazione d'apertura, come a voler giocare con le avversarie. Un coriaceo Tarjei Bø rianima il quartetto, poi Christiansen e il solito Johannes Bø si scatenano, schiantando una stoica Germania (la più precisa al poligono con sole quattro ricariche utilizzate) e la Francia, quest'ultima al comando per la prima metà di gara prima di vanificare tutto, con un bersaglio mancato e quindici ricariche usate in totale. Quarto posto per una Svezia da alti e bassi, precedendo per una manciata di secondi un'ottima Italia, trascinata negli ultimi giri da Tommaso Giacomel, che non ha voglia di interrompere il suo brillante momento di forma incassando l'ennesimo quinto posto, stavolta in compagnia di Daniele Cappellari, Didier Bionaz e Patrick Braunhofer (zero errori e dieci ricariche).

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La sorpresa più clamorosa dopo la prima frazione arriva, appunto, dalla Norvegia: Laegreid affronta sottotono il poligono in piedi e costringe la squadra al giro di penalità, sbagliando tre bersagli su cinque più l’ultima ricarica. Scappa via la Francia con Perrot, che cambia per Fillon Maillet in fuga solitaria; alle sue spalle si crea un drappello numeroso di inseguitori. A sorpresa se ne va la Finlandia dopo il secondo poligono in piedi, seguita da Austria e Germania. La Svezia recupera a metà dopo una frazione complicata di Samuelsson al poligono, ma sbaglia anche Femling in piedi e viene raggiunta da una Norvegia in impetuosa rimonta con Tarjei Bø. Scivola in undicesima posizione l’Italia, tradita dalle tre ricariche in piedi di Bionaz dopo le quattro utilizzate in apertura da Cappellari.

L’incredibile recupero della Norvegia sulla vetta si materializza con Christiansen, brillante sugli sci e rapidissimo nel rilascio colpi al poligono a terra, agganciando Francia e Germania entro il giro successivo. La bagarre tra le tre potenze dura poco. Dopo che i transalpini si trovavano in vetta solitaria, Guigonnat spreca tutto: prima si fa raggiungere, poi gira al tiro in piedi. Christiansen li manda tutti a scuola persino con una ricarica, ma la Germania passa in testa prima dell’ultimo cambio con un eroico Doll sugli sci. Poi il testimone passa a Johannes Bø e i giochi sono chiusi.

Il penultimo poligono rimescola le carte per le posizioni ai piedi del podio. I transalpini si trovano spalle al muro ma si salvano e proseguono terzi, incappano in una penalità invece le dirette inseguitrici Finlandia e Stati Uniti, offrendo strada libera alla Svezia, che dopo una gara da montagne russe può chiudere quarta. Ne approfitta anche l’Italia, in risalita dalla terza frazione di un convincente Braunhofer prima di passare la palla a Giacomel, che porta gli azzurri in quinta posizione usando una sola ricarica per ciasuna delle serie di tiro rese difficile dall'aumentare del vento.