San Marino non vince neanche contro Andorra. Ma potrebbe pretendere un po' di più?
Aggiornato 01/03/2017 alle 16:23 GMT+1
La scorsa settimana, nell'amichevole organizzata a Serravalle per tastare il polso delle due peggiori nazionali europee che non vincevano una partita da 13 anni, ha avuto la meglio la nazionale dei Pirenei. Ma, aldilà di facili ironie e quella pessima sortita dell'attaccante Thomas Müller, siamo sicuri che non possa fare un pochino meglio? "Dovremmo ispirarci al modello Islanda".
"The winner takes it all", cantavano gli Abba. Chi vince si prende tutto. Che per San Marino e Andorra, corrispondeva a quel poco che c'era in palio nell'amichevole tra le due peggiori nazionali europee del ranking Fifa (Gibilterra esclusa perché entrata nei ranghi da troppo poco tempo). Una partita insolita (le due squadre non si erano mai affrontate) ma oltremodo sentita: di occasioni del genere, nel calcio del vecchio continente, non ne capitano spesso. Anzi, a nazionali come loro non capita proprio mai di confrontarsi con formazioni del proprio livello nella composizione dei gironi di qualificazioni ad Europei e Mondiali. Sono le regole del gioco, nel buon nome dell'equilibrio tra i raggruppamenti.
L'insolito duello: San Marino vs Andorra
Comunque, mercoledì scorso, in cui tutti gli occhi erano rivolti alla Champions League, allo stadio Olimpico di Serravalle ha vinto Andorra 2-0. La formazione dei Pirenei ha così interrotto un digiuno di 13 anni: era il 2004 quando si materializzò quell'indimenticabile 1-0 contro la Macedonia.
Il 22 novembre dello stesso anno, invece, la nazionale del Titano, timonata dall'allora ct Mazza, ottenne la sua unica vittoria della sua storia. Sempre 1-0, a Serravalle, grazie a una magistrale punizione di Andy Selva, che vinse il suo personalissimo confronto contro un altro ex Hellas Verona, Mario Frick. La gioia fu indescrivibile.
Ildefons il jolly
E' nel confronto di pochi giorni fa è andato a segno un'altra vecchia conoscenza del campionato italiano e, in particolar modo, della Serie B, Ildefons Lima, difensore "jolly" capitano della nazionale che, a 39 anni suonati, non vuole proprio saperne di appendere le scarpette al chiodo.
Dal dischetto, l'ex Triestina si è trovato di fronte un giovane portiere che il campionato cadetto lo sta frequentando proprio nel presente, Elia Benedettini del Novara, che ha parato la prima conclusione dell'esperto granatiere ma che non ha potuto nulla sulla successiva respinta.
Nel secondo tempo, giocato in una fittissima nebbia da Bassa Piemontese più che da Romagna, è arrivata la seconda rete targata Cristian Martinez Alejo.
Nessuna ironia, per favore
Quindi, anche questa volta, San Marino ha dovuto arrendersi. Ed ora attende l'aggiornamento di ranking. Prima di questo "F5", la nazionale biancazzurra occupava il 202° posto, mentre Andorra il 203°.
Per un po' non sarà più così. Ma c'è poco da ironizzare: uno degli intenti del match era quello di tastare lo stato di salute delle due formazioni le quali, fintanto che affronteranno squadre di ben altri livello tecnici, non saranno mai in grado di valutare i piccoli miglioramenti o peggioramenti. Già, l'ironia delle cronache di mezzo mondo, che si è scatenata contro questa partita, l'ha paragonata alla famosa "Other Final" giocata il 30 giugno 2002 tra Bhutan e Montserrat, le peggiori selezioni di quel tempo, che si affrontarono nel giorno dell'ultimo atto Mondiale tra Brasile e Germania. Proprio dalla Germania riecheggiano ancora le brutte parole di qualche mese fa di Thomas Müller, secondo le quali, giocare contro nazionali come San Marino "è una cosa inutile e dannosa".
"Io, portiere della nazionale sammarinese"
"Certe cose si possono solo pensare ma non si devono dire per nessuna ragione al mondo", torna sull'argomento Elia Benedettini, il portiere classe '95 della nazionale del Titano, (che un giorno prenderà definitivamente il posto del collega Aldo Simoncini), il quale in esclusiva a Eurosport spiega: "Eravamo convinti di poter fare meglio contro Andorra. Siamo scesi in campo con tanta voglia di vincere, senza l'assillo di impostare il match sulla difensiva. Ma loro hanno un paio di elementi che hanno la malizia degli ex giocatori professionisti, come Lima, che si è conquistato il rigore. Noi manchiamo di cattiveria, in questo senso...".
Quella (seppur piccola) crescita che mai c'è stata
Negli anni '90 si erano registrati i pareggi contro Polonia e Turchia. A inizio anni 2000 quell'1-1 in Lettonia con rete di Nicola Albani... Nella reazione alle famigerate parole di Müller, però, la "picca" del movimento sammarinese ha malcelato non soltanto un moto d'orgoglio, ma un profondo rammarico di non essere riusciti a progredire - nei limiti delle proprie potenzialità, è chiaro - negli ultimi quindici anni. Come, per esempio han fatto Liechtenstein, Isole Fær Øer. Oppure la stessa Andorra, per non parlare di Malta. Che una ventina di anni fa mandavano in campo formazioni più o meno del medesimo livello tecnico e che ora qualche piccola soddisfazione, in giro per l'Europa riescono a togliersi: le Fær Øer oggi vincono contro Estonia, Grecia, Ungheria... "Andorra, ad esempio, riesce a mandare a giocare i propri ragazzi immediatamente nei campionati spagnoli, così come il Liechtenstein collabora molto con il Vaduz, nella massima serie svizzera - spiega Gabriele Muratori, direttore sportivo della Folgore Falciano, tra le migliori formazioni del campionato domestico sammarinese -. E' la strada che anche il nostro calcio dovrebbe seguire. La formazione di club, San Marino (che fa la spola tra Lega Pro e Serie D) è, di fatto, una formazione italiana a tutti gli effetti e non ha mai mostrato particolare interesse a crescere i nostri ragazzi. Si deve iniziare proprio da loro per iniziare un nuovo corso e crescere, nel lungo periodo. Altrimenti non c'è futuro".
Un unico modello da seguire: quello islandese
Ma, da queste parti, si confida molto nel nuovo corso in federazione del nuovo presidente Marco Tura e direttore tecnico Massimo Bonini, ex Juve. Negli anni '80 San Marino aveva prodotto anche l'ex Milan e Bologna Marco Macina. Nei '90 (e tuttora è in campo), il bomber Andy Selva. Oggi le speranze sono affidate al centrocampista classe '97, Primavera Toro Filippo Berardi e, per l'appunto, a Elia Benedettini, oggi terzo portiere del Novara.
E' solo grazie alla formazione piemontese che il ragazzo di Borgo Maggiore è stato "salvato" dal calcio dilettantistico, dove si era ritrovato a giocare tra le fila dei toscani della Pianese, permettendogli di fare un doppio salto di categoria. La vecchia federcalcio sammarinese si stava perdendo anche lui. Ora si lavora a testa bassa, per progettare un nuovo stadio (ad Acquaviva) e per far crescere ulteriormente il torneo domestico, in cui La Fiorita, Tre Fiori e Folgore fanno la voce grossa e le migliori formazioni sono collocabili in un'Eccellenza italiana di metà classifica: "Dobbiamo prendere ad esempio l'Islanda - conclude Muratori - con 300mila abitanti sono arrivati ai quarti di finale di Europeo: è stato uno dei più grandi miracoli sportivi di tutti i tempi. Come hanno fatto? Hanno investito sulle strutture e si sono accordati con le squadre inglesi per far cresce i loro ragazzi. Anche qui, una volta per tutti, dovremmo iniziare ad aprirci ai grandi club italiani per far crescere le nostre leve calcistiche più giovani. E sperare in un futuro con qualche successo in più".
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