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Dal Werder Brema alla Terza categoria: la strana storia di Mamadou Thioub

Stefano Fonsato

Aggiornato 22/11/2019 alle 13:19 GMT+1

Arrivato ai margini del cammino in Coppa Uefa con la formazione tedesca a inizio millennio, Mamadou Masseye Thioub ha iniziato una strana parabola tra i campi di periferia del Milanese e del Vercellese. Oggi il suo compito, svestiti di sera i panni del magazziniere, è quello di risollevare le sorti del Gessae in Terza Categoria: "A quasi 40 anni fa ancora la differenza: in zona gol è devastante".

Mamadou Masseye Thioub, Werder Brema 1999-2000 (Imago)

Credit Foto Imago

Dal Werder Brema al... Gessate in Terza categoria. E' la strana storia di Mamadou Masseye Thioub, che da un paio di settimane fa le fortune, in attacco, del club della periferia milanese, deciso a ripartire dal basso per riapprodare - com'è stato nel recente passato - nei lidi più nobili del calcio dilettantistico.

Dal Werder Brema alla vita di magazziniere

Una "seconda vita", tuttavia, che Thioub ha già intrapreso da diversi anni. Classe 1980 e alle soglie dei 40, Mamadou ha trascorso praticamente la seconda metà della sua vita in Italia. A Milano, per l'esattezza, dove una ventina di anni fa Mamadou si è trasferito per fare il magazziniere e il calciatore al Mercato del Pesce, che aveva un'omonima e conosciutissima (fra gli adepti del calcio locale) squadra amatoriale.
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Mamadou Masseye Thioub, ex Werder Brema

Credit Foto Eurosport

Quelle partite "ispirato" da campioni come Tim Borowski

Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare una simile piega della carriera di Thioub allorquando, il 25 marzo 2000, mister Frank Neubarth (bandiera storica degli anni d'oro del Werder Brema tra gli Anni Ottanta e Novanta), lo mandò in campo al minuto 75 della sfida esterna contro l'Arminia Hannover, allo stadio "Rudolf Kalweit". Era il campionato di Regionalliga Nord - la terza serie tedesca prima dell'avvento, nel 2008, della 3. Liga - e la formazione in questone era la seconda squadra del Werder. Thioub entrò al posto dl polacco Sebastian Wojcik e fu ispirato, dal suo presidio di centrocampo, niente meno che da Tim Borowski.
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Tim Borowski

Credit Foto Getty Images

Quest'ultimo, sei anni più tardi, figurava tra i titolari di Germania-Italia, nel Mondiale tedesco vinto dagli Azzurri, ma quel giorno - ad Hannover - fu Thioub il protagonista indiscusso, dal momento che con un suo gol all'89' regalò il pari in extremis al Werder II, suscitando l'interesse della prima squadra, in cui avrebbe diviso lo spogliatoio con gente del calibro di Ailton, Claudio Pizarro, Torsten Frings, Andreas Herzog, Timo Schultz, attuale secondo allenatore del St. Pauli e anch'egli in campo nella partita contro l'Arminia Hannover.

La doppia sfida col Parma e quelle maledette sliding doors

Era entrato in pianta stabile nell'agenda di Thomas Schaaf, Mamadou Masseye Thioub, tanto che l'allenatore della prima squadra, poche settimane prima, a febbraio, aveva già pensato di convocarlo per la doppia sfida di Coppa Uefa contro il Parma, visionandolo in allenamento. Qualche giocatore recuperato all'ultimo minuto, rinviarono una decisione di fatto mai presa. E così, le sliding doors del grande calcio si chiusero per l'attaccante senegalese, che il Werder svincolò (dopo averlo portato in Germania dall'AS Cambérène). Una parentesi nella seconda serie al Braunau, club che con le ambizioni calcistiche dell'epoca voleva fare scordare all'Europa e al mondo che Braunau Am Inn diede i natali ad Adolf Hitler. Dalle foto autografate all'oblio in poche settimane.

I campetti di provincia e le "caterve di gol"

Sceso dal treno del calcio che conta, per Thioub è iniziata l'avventura nel Milanese e un paio di anni nel Vercellese: qui, giocò in Seconda categoria tra le fila del Piemonte Sport e perfino nel locale Csi con la maglia del Caresanablot nella stagione 2012-2013. Spiega il suo allenatore dell'epoca (proprio al Caresanablot) Walter Martorana:
Si trattava di un giocatore che, chiaramente, quando era a posto fisicamente, faceva tutta la differenza del mondo in campo. La sua carriera, tuttavia, è stata caratterizzata da alcuni infortuni.
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L'ex attaccante del Werder Brema Mamadou Masseye Thioub (il primo in piedi da destra) con la squadra di calcio amatoriale vercellese del Caresanablot durante la stagione 2012-2013

Credit Foto Eurosport

Il valore aggiunto del Gessate

Tra i campi meneghini, Mamadou ha vestito le maglie di Rodanese, Cassina de' Pecchi e Oratorio Pessano. Riservatissimo e poco incline a esporsi, Thioub si è limitato a promettere tantissimi gol per risollevare le sorti del Gessate (presieduto peraltro da Tommaso Villa, fratello dell'ex bandiera del Cagliari Matteo Villa), che dopo 10 partite ha accumulato solamente 6 punti. A raccontarlo, quindi, ci ha pensato il direttore sportivo rossoblù Yuri Ciocchetta:
Mamadou ha subito segnato nel match che ha sancito esordio contro la Nuova Ronchese. Nonostante sia alla soglia dei 40 anni, chiaramente la sua classe e le sue movenze sono di tutt'altra categoria. Siamo tutti convinti che potrà darci una grossa mano. Noi puntiamo molto sul settore giovanile ma, da quest'anno, vorremmo riprendere a far funzionare anche la prima squadra, che fino a poco tempo fa ha sempre gravitato tra Eccellenza e Serie D.
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