I mille dubbi

Va, torna, resta, ci pensa, prende l'aereo, è ancora a casa. Ma sta facendo le valige? No, non parte più. Beh… non si può certo dire che Wesley Sneijder abbia quella della sicurezza tra le sue sicuramente numerose qualità. La cronaca della giornata del martedì che doveva sancire il definitivo passaggio del fantasista orange in nerazzurro è stata paradossale, confusa e inestricabile. A tratti incomprensibili con una ridda di lanci di agenzie di stampa, ovviamente tutte ribattute, manco si trattasse di un conflitto in corso, che a distanza di pochissime ore dicevano tutto, e il contrario di tutto.

Si parte dalle ultime notizie della sera del lunedì: “Sneijder è indeciso, non sa cosa fare – dice il suo agente Soren Lerby– sa che quella con l'Inter è una grandissima occasione ma non vuole lasciare il Real perché rinuncerebbe a molti soldi. E poi si rende conto che lasciando il Real prenderebbe anche l'occasione di giocare in un progetto incredibile. E' molto combattuto, e di conseguenza la trattativa in questo momento è bloccata”.

Sneijder dalla sua ha il contratto: 3 milioni di euro netti a stagione, più premi e sfruttamento della propria immagine per altre tre stagioni piene, fino al 31 dicembre 2012. Il Real vuole 15 milioni, e considerando che ne voleva 25, e che sarebbe disposto a scendere anche a 10 se Moratti lo prendesse subito sobbarcandosi l'onere dell'ingaggio che Sneijder non vuole ritoccare nemmeno di uno spicciolo, si potrebbe ritenere davvero un affare.

In tarda mattinata riparla l'agente di Sneijder, lo stesso di prima: “E' fatta, si è convinto, prendiamo l'aereo per Milano e chiudiamo tutto già nel pomeriggio”. La notizia viene battuta dalla principale agenzia di stampa spagnola, poi da quelle italiane, e tutti attendono l'arrivo trionfale dell'incertissimo Sneijder il quale, dal canto suo, non dice una parola.

I cronisti si muovono per prendere la prima foto di Sneijder con la maglia nerazzurra, anche una delle bancarelle o del negozio duty free dell'aeroporto.

I voli partono da Madrid, e atterrano alla Malpensa: ma di Sneijder e Lerby nemmeno l'ombra.

Alle 17.30 un'altra dichiarazione, stavolta di Sneijder in persona che con poche parole, ribattute quasi istantaneamente dal sito spagnolo di Eurosport, dice &lsquobasta, resto a Madrid': “L'offerta dell'Inter è seria e sono molto tentato, ma qui non ho dimostrato nulla, e voglio onorare il mio contratto fino alla fine”.

Sneijder, che sotto sotto oltre ai soldi pensa un po' anche al suo amor proprio, detesta l'idea di essere ricordato a Madrid come l'uomo che è venuto a dimenticare la fine del suo matrimonio dandosi alla pazza gioia, e a qualche eccesso di troppo. Vuole giocare, e non vuole recedere dalle sue intenzioni di dimostrare a Pellegrini di potersi giocare il posto in squadra. Ma il tecnico, che pure il ragazzo lo terrebbe anche, dalla società ha ordini ben diversi. Deve sgomberare gli esuberi, e fare cassa: e nell'ultimo colloquio con il giocatore, il tecnico gli fa chiaramente capire che il braccio di ferro rischia di non portarlo all'Inter ma di non portarlo nemmeno in squadra: basta che il Real lo tenga fuori dalla lista della Champions League e che venga convocato poco, o nulla, e la sua visibilità nell'anno del mondiale diventerebbe tendente allo zero.

E in questo limbo abbiamo lasciato il pensieroso Sneijder in tarda serata, con la netta impressione che la vicenda sia tutt'altro che conclusa. L'Inter a parte la propria disponibilità più che chiara e garantita può fare poco: solo aspettare che il giocatore decida di fare le valige, e partire. Ammesso non cambi idea sulla strada verso l'aeroporto.