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Milan, Rangnick: "Ibrahimovic? Io creo valore, non lo compro"

Simone Pace

Pubblicato 30/08/2020 alle 11:02 GMT+2

In un'intervista al Corriere della Sera il tecnico tedesco torna a parlare di Milan: "Il club è stato saggio a proseguire con Pioli".

Ralf Rangnick - RB Leipzig-Bayern Munchen - DFB Pokal 2018-2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

"Sono ammirato dalla forma fisica di Ibrahimovic a 38 anni. Però il mio compito è sempre stato creare valore, non comprarlo". Questo uno dei passaggi più significativi dell'intervista concessa al Corriere della Sera da Ralf Rangnick. Il tecnico tedesco, il cui approdo al Milan è sfumato a sorpresa dopo l'ottimo rendimento dei rossoneri nel post lockdown, torna a parlare di quello che poteva essere e non è stato, e della sua filosofia di gioco.

Il no al Milan

"Ero stato contattato a fine ottobre, quando il Milan era quattordicesimo a 3 punti dalla retrocessione. Mi ha colpito la conoscenza che avevano del mio lavoro passato. Poi Pioli ha vinto 9 partite e ne ha pareggiate 3, così la faccenda è terminata. Eravamo d'accordo sul fatto che cambiare, a quel punto, non sarebbe stato saggio nell'immediato. Sul medio-lungo termine non so e questa può essere una risposta più complessa. Di sicuro non ho cambiato convinzioni e filosofia".

Il metodo Red Bull

"I calciatori vanno cercati quando non li conosce quasi nessuno e quelli più esperti, che sono già nel club e hanno atteggiamento e mentalità convincenti, possono comunque migliorare attraverso il lavoro dello staff. Alla Red Bull abbiamo lavorato di continuo con e sugli scout. Sanno quali sono le caratteristiche che cerchiamo. Può capitare che un procuratore mi proponga un giocatore interessante, ma se è bravo davvero dovevamo già averlo notato noi".

Sul Rangnick Style

"Calcio ad alta intensità. Proattivo. Pressing, contropressing a palla persa e verticalità. Ho ossessionato i miei calciatori con il gioco di Sacchi. 'Altri filmati del Milan?', mi chiedevano disperati. E Lobanovski. Ma anche Zeman, che ha avuto successo prima con club piccoli e poi più grandi".
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