Calciomercato - Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma, Lazio: cosa serve alle big di Serie A per completare il mercato

Poco più di un mese. Non pochissimo, ma nemmeno tantissimo. Specialmente pensando che, prima della chiusura ufficiale del mercato italiano datata 1° settembre, poco dopo la metà di agosto ricomincerà la Serie A. E per alcune grandi italiane il cartello "lavori in corso", quando l'argomento ricade sul mercato in entrata e in uscita, è appeso in bella vista di fronte ai rispettivi centri sportivi.

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L'Inter in rifacimento, l'accelerata potente del Milan, i dubbi della Juventus, il Napoli apparentemente immobile, le mosse della Roma, i tentativi della Lazio. Offerte, rilanci, tentativi di scambi, trattative in corso. Si va avanti e si andrà avanti ancora per qualche settimana, anche a campionato iniziato. Ma cosa manca ancora alle sei big per completare il proprio mercato?

La rosa del Napoli è già piuttosto completa, ma qualcosa ancora è destinato ad accadere. In primis in difesa, come noto. Perché un califfo come Kim se n'è andato al Bayern e rimpiazzarlo sarà tutt'altro che uno scherzo. Tra Itakura e Danso, la candidatura del greco Mavropanos (Stoccarda, ex Arsenal) pare essere in veloce ascesa. Da capire cosa accadrà sulla fascia destra della difesa, dove Zanoli è diretto verso il Genoa e dove potrebbe arrivare Faraoni, il cui agente ha però detto che "non c'è nessuna trattativa, vuole chiudere la carriera a Verona". La priorità, come detto, è il centrale difensivo. Tutto il resto, compresa la posizione incerta di Lozano, arriverà di conseguenza. Senza botti.

Onana se n'è andato e ad Handanovic non è stato rinnovato il contratto. Ergo, servono due nuovi portieri: uno sarà presumibilmente Yann Sommer, in arrivo la prossima settimana, mentre le preferenze per l'altro oscillano tra Trubin e Audero, anche se non è esclusa la promozione a vice del figlio d'arte Stankovic. Ma mica è finita qui. L'Inter dovrà prendere un altro difensore, perché oltre a Skriniar se n'è andato anche D'Ambrosio e l'incognita Bisseck non può bastare. Arriverà anche un esterno sinistro di centrocampo in caso di cessione di Gosens in Bundesliga. E infine il capitolo relativo all'attacco, che già ha accolto Marcus Thuram: Inzaghi riceverà un altro interprete (Balogun? Morata? Beto?), due se partirà Correa, scenario a oggi sempre più improbabile.

Alla partenza di Sandro Tonali hanno fatto seguito gli arrivi di Loftus-Cheek e Reijnders oltre a quello, ormai quasi certo, di Musah dal Valencia. E dunque, cosa serve ancora al Milan perché il proprio mercato in entrata possa dirsi completo? Poco, pochissimo. Un vice Theo Hernandez se Ballo-Touré farà le valigie, questo sì. E poi le cessioni: Messias, Rebic, forse De Ketelaere. Ma intanto il grosso è stato fatto.

Dusan Vlahovic, sì. Il punto focale della questione è proprio il serbo. Da lui può dipendere anche il destino di Romelu Lukaku, ma anche quello economico-finanziario di una Juventus che si appresta a vivere una stagione senza Champions League (e, in generale, senza coppe europee). Anche Federico Chiesa, altro elemento che gode di un'alta considerazione in Europa nonostante tutti i problemi post-infortunio, è tutt'altro che certo di rimanere. E va risolta al più presto anche la vicenda relativa a Leo Bonucci, oltre a capire che fine potranno fare gli esuberi McKennie e Zakaria. Casi spinosi che, di fatto, bloccano momentaneamente il mercato in entrata della Juve. Per Cristiano Giuntoli, appena insediatosi, il lavoro non manca.

Alvaro Morata, Gianluca Scamacca e chi più ne ha più ne metta. Tutto ruota attorno al nuovo centravanti che la Roma dovrà necessariamente mettere a disposizione di Mourinho per sostituire l'infortunato Abraham, fuori causa per la prima parte della nuova stagione. Livello priorità: assoluta. E poi c'è la questione centrocampo, altro reparto da rinforzare con uno o due nuovi elementi: il nome di Renato Sanches, in questo senso, è il più caldo in assoluto. Mentre un nuovo difensore farà capolino solo in caso di cessione - oggi poco probabile - di Ibañez.

Non è partita granché bene, la Lazio. Non per proprie colpe, ma per il desiderio di Sergej Milinkovic-Savic di ascoltare il battito del portafogli saudita. Il problema è che perdere uno dei propri elementi di spicco nell'anno del ritorno in Champions League è un colpo duro, da assorbire al più presto. Tradotto: serve un centrocampista di livello ed esperienza europea, che potrebbe essere Djibril Sow, se solo lo svizzero dell'Eintracht scogliesse i propri dubbi. Un vice Immobile è arrivato (Castellanos), un altro esterno d'attacco no dopo la fumata nera per Berardi. In generale, la sensazione è che la rosa vada irrobustita in vista di un doppio impegno che, a differenza di altre stagioni, non potrà essere sottovalutato.