Milan, prendi Klopp: anche Spalletti aveva detto "mi fermo un anno", poi...
Pubblicato 03/05/2024 alle 08:53 GMT+2
CALCIOMERCATO - Da De Zerbi a Conte, da Fonseca a Thiago Motta, sul finire di una stagione che ha ormai poco da dire la dirigenza rossonera si interroga sul possibile successore di Stefano Pioli. Ecco perchè la scelta di Jurgen Klopp, che dovrebbe prendersi un anno sabbatico nel 2024/25, sarebbe quella giusta
Caccia al tesoro. Il nuovo allenatore del Milan. Premesso che avrei confermato Stefano Pioli, l’ego di Zlatan Ibrahimovic potrebbe essere una pista; in alternativa, la voce barbuta - ma non barbosa - di Lele Adani, «talent» che spiega il calcio che tutti vorremmo veder giocare. Salvo prendersela con Massimiliano Allegri e andare ovunque tranne che in panchina, lui che a Coverciano prese il patentino. Non scherzo. Esagero. Forse.
Voce dal fondo: se il Piave non si offende, che passi pure lo straniero. Gerry Cardinale aveva pensato a Julen Lopetegui, spagnolo, ex mister di Siviglia e Wolverhampton. Il popolo del Web è insorto. Lopetegui chi? E dal momento che la massa fa testo, a torto o a ragione, niente Lopetegui. Che, sinceramente, era sfuggito al mio casting.
Tracciare l’identikit è facile: serve un domatore di personalità che sappia di coppe e spogliatoio. Un tipo che, conoscendo la saga del Milan, la studi e la rinfreschi, senza venir meno a ciò in cui crede. Lo schema di riferimento, con il vostro permesso, è l’ultima cosa. Leggo di Roberto De Zerbi: perché no, al netto delle nuvole che ogni trasloco dalla provincia (non importa se inglese) al club metropolitano implica. Di Antonio Conte: un martello. Che però dopo due anni si rompe o rompe. «Andonio» è legato al 3-5-2 che il rinascimento interista ha ufficialmente liberato dalle celle delle censure pre-ventive. Meditate.
Thiago Motta, certo. Mi dicono vicino alla Juventus, ma non è detto. Vale il discorso fatto per De Zerbi. Metaforicamente parlando, Bologna è un giardino, Milano una giungla: avrebbe, avrà il machete adatto per farsi largo e far largo alle sue idee? Domenico Tedesco, ct italiano del Belgio, e Mark Van Bommel, tecnico olandese dell’Anversa, sarebbero dei jolly. O la va o la spacca. Van Bommel, per la cronaca, ci riporta al Milan di Allegri, alla mossa che - dicono - propiziò la fuga di Andrea Pirlo verso la Juventus di Beppe Marotta. Pur di far posto al batavo davanti alla difesa, il Feticista aveva proposto a Pirlo di tornare rifinitore. Replica di Sua geometria: col cavolo. Adriano Galliani scelse il Feticista. E la storia s’infervorò.
Paulo Fonseca è un portoghese triste come il fado che alla Roma fece del suo meglio, che non coincise mai o quasi mai con i gusti della Sud. Ci volle José Mourinho, per darle fuoco. E allora? Se fossi nei capi di Redbird punterei dritto su Jurgen Klopp. Tedesco di Stoccarda, ha lanciato il Borussia Dortmund nella modernità e scolpito uno dei Liverpool più tambureggianti di sempre. Piombò ad Anfield nel 2015, ha pilotato i rossi al primo titolo in Premier (nel 2020) e alla Champions del 2019. Il suo gegenpressing è stato studiato, spogliato e scopiazzato. Il 4-3-3 made in Klopp (Mohamed Salah a destra, Roberto Firmino al centro, Sadio Mané a sinistra) ha fatto il giro del mondo. Riconosco a Pep Guardiola il gradino più alto del podio, ma ho un debole per il «casino organizzato» di Jurgen. Quelle tempeste improvvise. Quei momenti di subdola attesa. Quelle transizioni alla Usain Bolt. Lo adoro.
A fine stagione molla e si prenderà un anno sabbatico. Anche Luciano Spalletti aveva giurato: mi fermo. Invece, da un azzurro all’altro. Ecco: ci andrei sotto comunque, e cercherei di sedurlo. Klopp mi sembra il profilo ideale. Più ancora di Xabi Alonso, l’architetto basco del miracolo Leverkusen. Che lezione, alla Roma. Occhio, in compenso, al talebanismo latente: ha interrotto un allenamento per un lancio lungo. Preferisce il tiki taka, e sin qui nulla da obiettare, ma trattare il lancio lungo come un monatto, bè, mi sembra oggettivamente strampalato. Mi soccorre Arrigo da Fusignano. Prese da parte capitan Baresi e gli sussurrò: «Franchino, ricordati che ogni volta che fai un lancio lungo mi dai un dispiacere».
Per carità: Klopp. Tutta la vita.
=== Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it. ===
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