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Chi è Francesco Calzona: da vice di Sarri e Spalletti agli Europei alla guida della Slovacchia

Davide Bighiani

Aggiornato 23/11/2023 alle 11:55 GMT+1

CALCIO - "Ero ad Arezzo dal benzinaio, chiama Hamsik e chiede se mi sarebbe piaciuto allenare la sua Nazionale: ‘Faccio gasolio e ci penso’. L’ho richiamato dopo 10 minuti": il 55enne tecnico calabrese che ha lavorato tanti anni da vice-allenatore, tra gli altri con Sarri, Di Francesco e Spalletti. E che ora ha trovato "un posto al sole" sulla panchina della nazionale slovacca.

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Una vita da vice. Così in poche parole potremmo riassumere senza sbagliare di troppo l'avventura in panchina di Francesco Calzona, l'uomo che ha portato pochi giorni fa la Slovacchia agli Europei che si giocheranno in Germania tra il giugno e il luglio prossimo. In carriera è la prima volta che si confronta con una esperienza da capo-allenatore, all'età di 55 anni; prima è stato vice di Maurizio Sarri, Eusebio Di Francesco e Luciano Spalletti. Sulle pagine del "Tuttosport", Calzona racconta di aver avuto già tante opportunità di allenare una prima squadra ma di aver sempre rifiutato perché era contento di ciò stava facendo. Fino alla telefonata di Marek Hamsik, che lo ha colto alla sprovvista. "Ero fermo a un distributore di Arezzo, vicino a casa mia. Con Marek eravamo rimasti in contatto dai tempi di Napoli, ma non avrei mai pensato che mi domandasse: ti interessa allenare la Slovacchia? Gli ho detto: finisco di far gasolio e ci penso. In realtà l'ho richiamato già dopo dieci minuti. Era una proposta alla quale non potevo dire no..."

Chi è Calzona

La sua carriera calcistica parte nelle serie minori della Toacana: Calzona mette insieme anche qualche presenza in Serie B con l'Arezzo, ma non riuscirà mai a sfondare veramente. Da allenatore si fa tutta la gavetta: prima in Umbria con la Castiglionese nel 2004 e poi con il Torrita in Toscana. Il calcio in quel momento non è la sua occupazione principale: nel frattempo infatti fa anche il venditore ambulante di caffè. La svolta della carriera arriva nel 2007, quando Maurizio Sarri lo vuole con sé da vice allenatore dell'Avellino: Calzona seguirà poi il tecnico toscano anche in altre squadre, Perugia, Alessandria, Sorrento ed Empoli, dove Sarri conquista la ribalta nazionale. Calzona accompagna il mister anche nella sua avventura a Napoli, dove tornerà più avanti con Spalletti, dopo un’avventura poco fortunata a Cagliari con Di Francesco allenatore. Nell'agosto del 2022 ecco la partenza per la Slovacchia, su invito di Hamsik: Calzona deve dribblare un po' di scetticismo da parte di tifosi e stampa, ma poi attraverso i risultati raggiunge il cuore della gente.
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Francesco Calzona

Credit Foto Getty Images

Prima di tutto mi hanno chiesto di inserire nel gruppo disciplina e professionalità. Certo, prima di firmare il contratto mi hanno chiesto anche della mia filosofia di gioco. Quanto al risultato sapevano che oltre al Portogallo nel girone avevamo squadre come Bosnia, Islanda, lo stesso Lussemburgo che è in grande crescita e non era così scontato lasciarcele tutte alle spalle"

7 vittorie, 4 pareggi, 3 sconfitte, 21 gol fatti e 13 subiti

"Non sono un integralista che si basa solo su costruzione dal basso, verticalizzazioni e intensità. Ci vuole un po' di tutto questo. L'equilibrio è importante, ma giocare a calcio lo è ancora di più. Non mi riconosco nelle etichette di "giochista" o "risultatista", ma di certo se devo comunicare un calcio difensivo allora non sono a mio agio. Ritengo che si debba sempre fare la partita, a meno che l'avversario non si dimostri decisamente più forte e in quel caso bisogna riuscire a limitarlo. Io cerco di proporre un calcio di qualità, ma con grande applicazione. Se superi la prima linea di pressione avversaria poi devi verticalizzare per arrivare il prima possibile in zone di campo dove creare pericoli all'avversario".
È stata dura, ma la squadra ha fatto un capolavoro e siamo tutti molto felici" (Calzona a RaiRadio1Sport)

Agli Europei dalla 5a fascia

"Non eravamo certo i favoriti, anzi siamo l'unica Nazionale ad aver raggiunto la fase finale degli Europei partendo da una quinta fascia. La Federazione ci ha messo a disposizione tutto quanto era necessario per dare il massimo, noi l'abbiamo dato mettendoci anche tanta voglia di stupire. Siamo partiti con 3000 spettatori e abbiamo finito con lo stadio sold out, sono soddisfazioni. Con il Portogallo abbiamo perso di misura sia all'andata, dove in casa loro abbiamo segnato due gol, sia al ritorno".
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Francesco Calzona

Credit Foto Eurosport

Da italiano spero di affrontare gli azzurri il più avanti possibile. Poi alla guida c'è un allenatore che conosco molto bene e a cui faccio i complimenti per la qualificazione, aveva un lavoro molto difficile. Spero vivamente di evitare l'Italia, è anche un nazionale molto forte" (Calzona a RaiRadio1Sport)

Dalla Calabria alla Toscana

"Sono nato in Calabria, ma sono toscano di adozione. Ho giocato in squadre dilettantistiche con anche un paio di presenze tra i professionisti nell'Arezzo, che rimane la mia città base. Affrontavo Sarri da avversario, un giorno la squadra in cui giocavo mi chiede di smettere e di prendere la guida tecnica. Ci provo, ma la voglia di giocare era ancora tanta. Faccio a loro il nome di Sarri, che diventa così il mio allenatore. Da allora si è creato un rapporto fortissimo e sono stato il suo vice nella sua enorme crescita professionale, dal punto più basso a quello più alto. Ho tenuto a lungo anche il lavoro di rappresentante di una ditta di caffè, ma il sogno è sempre stato quello di poter mantenere la mia famiglia con il calcio. Ci sono riuscito e sono un uomo felice".
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