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Le pagelle di Real Madrid-Atletico Madrid 1-1 (6-4 dcr)

Paolo Pegoraro

Aggiornato 29/05/2016 alle 08:46 GMT+2

Il migliore è un gladiatorio Sergio Ramos, seguito a ruota da Casemiro e Gareth Bale. Un CR7 a mezzo servizio firma il penalty decisivo. Nell'Atleti Fernandez tradisce le consegne, Carrasco cambia la partita dal momento del suo ingresso. Luci e ombre per Griezmann e Torres.

Real Madrid

Credit Foto AFP

===LE PAGELLE DEL REAL MADRID===

Keylor NAVAS 6 - I legni sono i migliori amici del "portierone" costaricense nella soave notte milanese: la travesa lo aiuta sul rigore di Griezmann nei tempi regolamentari, il palo sul penalty di Juanfran. Baciato dalla divinità del calcio Eupalla.
Daniel CARVAJAL 6,5 – Pimpante e reattivo sulla sua corsia di competenza. Abdica a causa di un guaio fisico (53’ DANILO 5 – Impatto devastante, ma in senso negativo per i suoi compagni. Si fa sorprendere dal taglio di Ferreira Carrasco sul gol dell’1-1 e non è irreprensibile nemmeno in seguito. Pericolo pubblico).
Ferreira PEPE 5 – Inspiegabile il rovinoso tackle su Torres che manda sul dischetto Griezmann. La traversa grazie il portoghese, ma lo strafalcione resta a referto.
Sergio RAMOS 8 – Gladiatore nell’arena di San Siro. È l’uomo copertina di un Real paradossalmente poco galactico e molto cholista. Come nel 2014, è lui il carnefice dell’Atletico Madrid: un difensore che autografa una rete in due finali di Champions League e risulta decisivo persino dal dischetto è materia per un film da fantascienza. Quando l’Atleti alza il volume, si esalta nei contrasti con fare cannavaresco” e se deve ricorrere alla cattive - vedi fallo da cartellino "arancione" su Carrasco - non fa sconti. Monumento al madridismo nel mondo.
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Sergio Ramos

Credit Foto AFP

MARCELO 5 – Frantumato da Juanfran in occasione del gol dell’1-1 e non solo. E davanti non è che si renda protagonista di tutte queste sgroppate.
CASEMIRO 7Not in my house. No, dalle parti del mastino brasiliano non si passa neanche per scherzo, perché il pretoriano di Zidane – poco apprezzato al contrario dal presidente Florentino Perez - è una diga insormontabile. Dikembe Mutombo.
Luka MODRIC 6 – Il piccolo Mozart croato incanta la platea solo nel primo tempo con i consueti tocchi illuminati. Nella ripresa l'Atletico indossa l'armatura e il regista dei Merengues soffre a dismisura. È lui però a trovare un corridoio per Benzema con filtrante da playstation, sprecato dal francese.
Toni KROOS 6 – Colleziona la seconda Champions con due squadre diverse entrando in un ristrettissimo club, pur senza disputando la miglior recita della sua vita. Scolastico e involuto nella ripresa dopo un primo tempo senza macchie (72’ ISCO 6 - Impatto positivo sul match, infonde nuova linfa alla manovra dei suoi)
Gareth BALE 7 – Il migliore dellla BBC nella serata di gala a San Siro: assist di testa "rovesciato" per la zampata di Sergio Ramos, rigore trasformato nella lotteria dei rigori e tante sverniciate in velocità disseminate per tutto il match. Debordante a tratti, non tradisce mai quando la posta in palio sale a livelli siderali. 100 milioni ben spesi.
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Gareth Bale

Credit Foto AFP

Karim BENZEMA 6 – Lavora per la squadra come da consegne tattiche di Zidane e sfodera qualche giocata d’alta scuola a scatenare gli Oh del pubblico di San Siro. Oblak gli nega di riflesso la gioia del gol in avvio ma quel gol che avrebbe potuto sentenziare l’Atletico nei tempi regolamentari grida vendetta. (76’ LUCAS VAZQUEZ 6 - Fatica a trovare spazio e palloni utili, ma trasforma il primo rigore della lotteria finale con freddezza da veterano)
Cristiano RONALDO 6,5 – Con ogni probabilità se la posta in palio non fosse stata così alta questa partita non l’avrebbe disputata a causa degli arcinoti guai muscolari. Di fatto, gioca da fermo e si accende ad intermittenza. Sveste i panni di Clark Kent e indossa quelli di Superman per autografare il rigore dell'Undecima. Nato pronto.
All. Zinedine ZIDANE 6,5 - Per lui vale più di ogni altra superflua parola la massima napoleonica "meglio i generali fortunati di quelli bravi". Nel calcio conta anche questo. Primo allenatore francese della storia a vincere la Champions League, conquista la coppa dalle grandi orecchie sia da allenatore che da giocatore nel solco tracciato da Munoz, Trapattoni, Cruyff, Ancelotti, Rijkaard e Guardiola.
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Sergio Ramos celebration, Real Madrid-Atletico Madrid, Champions League, AFP

Credit Foto AFP

===LE PAGELLE DELL’ATLETICO MADRID===

Jan OBLAK 5,5 – Parte in quarta con miracolo sulla zampata di Benzema, poi si lascia sorprendere dalla zampata di Ramos in area piccola, in quello che avrebbe dovuto essere il suo feudo; esce vittorioso dal mano a mano con Benzema nel finale, ma nella lotteria dei rigori è poco più di una comparsa. Serata infausta per il titolare del Trofeo Zamora.
JUANFRAN 6,5 – Il calcio sa essere uno sport ingrato alle volte. Il terzino destro dell'Atleti - ex di turno peraltro - manda in rete il compagno Carrasco e scherza a più riprese Marcelo disputando una prova siderale, ma dal dischetto condanna i colchoneros alla beffarda sconfitta indirizzando il pallone sul palo. Destino crudele.
Diego GODIN 7 – Posseduto dall'afflato del suo allenatore e capopopolo biancorosso Simeone, s'immola a più riprese per la causa salvando diverse situazioni sanguinose. Immarcescibile.
Stefan SAVIC 6,5 – Vero, perde il duello fisico con Ramos (il quale però galleggia in offside) e non riesce a convertire in rete una ghiotta occasione a stretto giro di posta, ma per il resto calamita tutti i palloni e sfodera prestazione difensiva commovente.
FILIPE LUIS 6 – Non sfodera la prestazione monstre di Juanfran, bada più che altro a presidiare la sua zona senza prendersi troppe licenze poetiche. Sparagnino (110’ HERNANDEZ sv)
GABI 7 – Soffre nella prima - complicatissima - parte di match, poi si disimpegna come di consueto da lider maximo dell'undici di Simeone e - oltre al lavoro da frangiflutti - ispira l'azione dell'1-1. Anima biancorossa.
AUGUSTO FERNANDEZ 5 – Inadeguato per un palcoscenico così prestigioso, sotto ritmo e stretto nella morsa dei centrocampisti avversari. Pesce fuor d’acqua…(46’ FERREIRA CARRASCO 7,5 – Esce dalla panchina e rade al suolo la retroguardia dei Merengues. Gol, bacio in bocca a una dama bionda, serie infinita di dribbling ubriacanti. In trance agonistica totale, quasi fosse il protagonista del film “Una settimana da Dio”.)
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Ferreira Carrasco

Credit Foto AFP

KOKE 6 – Primo tempo a vagare per le zolle di San Siro come un cavaliere senza meta, nella ripresa – quando Simeone lo sposta dalla fascia al centro – entra nel vivo del gioco e impatta nel match con apprezzabili risultati. (117' PARTEY sv)
SAÚL NIGUEZ 6,5 – I suoi strappi in velocità danno fastidio agli uomini di Zidane e infondono ossigeno alla banda Simeone. Guizzante e continuo per l'intera durata del match. Campagna europea ad altissimi livelli la sua.
GRIEZMANN 6,5 – Il rigore spedito sulla traversa per eccesso di potenza non macchia la performance ad alti livelli del Piccolo Diavolo, che prima dell'errore dagli undici metri aveva seminato il panico nella difesa del Real Madrid per poi trovare la redenzione nella lotteria finale con il penalty di precisione a spiazzare Navas. Croce e delizia.
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Diego Simeone - Atletico Madrid vs Real Madrid - UEFA Champions League Final a San Siro

Credit Foto LaPresse

Fernando TORRES 6 – Primo tempo a tinte horror nel quale non riesce a completare nemmeno un passaggio, ma dietro la riscossa biancorossa della ripresa c'è il suo zampino. Non sparate sul Niño.
ALL. Diego Pablo SIMEONE 6,5 - La maledizione della Champions si abbatte ancora sul Cholo e sull'intero popolo biancorosso di Madrid. Dopo una primo tempo "regalato" agli avversari, "normalizza" la disposizione dei suoi spostando Koke nel settore nevralgico del campo e inserendo lo scatenato Carrasco in luogo di un anonimo Fernandez. L'Atletico è più squadra di questo Real e i 120 minuti lo hanno dimostrato, ma nella competizione dei dettagli per eccellenza non capitalizzare la supremazia territoriale oppure calciare un pallone un centimetro più in là può condannarti senza appelli. Seconda sconfitta bruciante in tre anni nell'atto decisivo della massima competizione europea, ma questa fa ancora più male dello smacco del 2014.
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