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Mandzukic: guerriero decisivo con la “garra” di Tevez

Enrico Turcato

Pubblicato 24/02/2016 alle 08:01 GMT+1

La partita contro il Bayern ha esaltato le doti di combattente dell'attaccante croato della Juventus. Sono proprio i giocatori come lui, quelli in grado di far la differenza a livello europeo

Mario Mandzukic Juventus Bayern Monaco 2016

Credit Foto LaPresse

Per restare in ambito bianconero, qualcuno sosterrà che non possiede il cinismo spietato di un Trezeguet o la classe di un Tevez. Ma sicuramente ha la voglia di vincere di entrambi. Il grande protagonista dell’andata degli ottavi di finale di Champions League ha un nome tipicamente italiano e un cognome che ben ne certifica le origini croate. Mario Mandzukic, di Slavonski Brod, ha ripreso per il collo la Juventus, l’ha tirata su di forza quando sembrava spacciata, l’ha scossa e l’ha riportata in partita contro il suo ex Bayern. Cattivo, duro, tosto, potente, a muso duro con un Lewandowski e con un Vidal che sia. Sullo 0-2 ha combattuto, non ha mollato, ha spronato Dybala e gli ha servito l’assist per il gol che ha riaperto la partita.
Con un coast-to-coast pazzesco ha portato subito al tiro Cuadrado, fornendogli la palla del possibile 2-2, poi arrivato comunque grazie a Sturaro. Mandzukic dopo questa partita è entrato di diritto nel cuore anche dei bianconeri più scettici sul suo acquisto. Perché sono queste le partite che decretano il valore di un giocatore. E l’attaccante croato, con la “garra” simile a quella del Tevez che fu, ha dimostrato sul campo di avere gli attributi che solo i grandi giocatori hanno e di saper incidere anche nei momenti più complicati. In carriera Mandzukic una Champions l’ha già vinta, proprio l’ultima sollevata dal Bayern Monaco (2012/13), segnando anche in finale contro il Borussia Dortmund.
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Mario Mandzukic Juventus Bayern Monaco 2016

Credit Foto LaPresse

Con la maglia della Juve ha già deciso una Supercoppa italiana e realizzato alcuni gol pesanti, come quelli con City, Atalanta, Fiorentina e Carpi. Vederlo sgomitare, urlare, lottare contro qualunque avversario ha esaltato il pubblico juventino. E a prescindere da come andrà a finire questo ottavo di finale, la certezza è già una sola: la Juventus ha un’arma in più, che solo le grandi squadre hanno. Perché è con gente come Mario Mandzukic che si scalano le vette più arcigne e si vincono quelle battaglie che portano a sollevare i trofei a fine stagione.
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