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Una settimana a Juventus-Atletico Madrid: Allegri pensa... Simeone non prende gol

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Aggiornato 05/03/2019 alle 12:24 GMT+1

A 7 giorni dalla sfida che vale tutta la stagione, le carte in tavola non sono cambiate. La Juventus continua a vincere senza convincere; l'Atletico a non incassare gol. Allegri studia così il da farsi e spera nell'unica variabile offensiva possibile: Douglas Costa; il Cholo di contro si affida a una difesa da zero reti incassate nelle ultime 4 (e una sola nelle ultime 8 escluso il Real Madrid).

Massimiliano Allegri a colloquio a bordo campo con Douglas Costa, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Juventus-Atletico Madrid: -7. Sette giorni alla sfida più importante della stagione bianconera. Una partita che dirà tanto – probabilmente tutto – anche del prossimo futuro in casa juventina. Già, perché al di là delle dichiarazioni di facciata – Paratici: “il futuro di Allegri non dipende dall’Atletico”; Allegri: “Quando il presidente mi chiamerà parleremo della prossima stagione” – è evidente come tutto ruoti intorno a quell’ossessione in casa bianconera chiamata Champions League.
Del resto, in estate, nel raduno di Villar Perosa, le parole della proprietà erano state chiarissime: “vincere tutto”. E a una settimana dalla sfida decisiva, dati alla mano, la Juventus rischia concretamente di raccogliere il peggior bottino della gestione Allegri: il solo Scudetto.
Il successo di Napoli non ha infatti cambiato un granché le carte in tavola. La Juventus ha proseguito nel fare ciò che le riesce meglio in questa stagione: vincere, pur senza convincere. Un paradossale leitmotif che sta portando Allegri a ritoccare i più incredibili record – l’ultimo quello di 26 partite esterne consecutive senza conoscere sconfitta – ma al tempo stesso subirsi le continue critiche per fluidità di gioco; atteggiamento della squadra; pochi automatismi offensivi e sostanziale speculazione sul minimo indispensabile.

Ronaldo spento, Juventus che non lo esalta

Un atteggiamento di squadra che pare aver inciso anche sul rendimento della stella Cristiano Ronaldo, tutto fuorché soddisfatto – body language chiarissimo durante e a fine della partita col Napoli – del modus operandi della sua Juventus; e che proprio da Madrid in poi è parso più annebbiato del solito. Già, perché dal punto di vista tattico Allegri non ha mostrato una singola modifica. Rotazione di qualche uomo, certamente; come Bernardeschi al posto di Dybala, Cancelo per De Sciglio, Can e non Bentancur – ma davanti l’inamovibile Mandzukic resta il partner d’attacco con Ronaldo così come il 4-3-3 lo schema con cui presentarsi ancora contro l’Atletico Madrid. Almeno per ora.
Il calo di Cristiano Ronaldo alla Juventus rispetto alle stagioni in cui ha vinto la Champions League

La variabile più votata: Douglas Costa

Sì, perché in casa bianconera Allegri pare non aver troppa voglia di darsi alla sperimentazione. E l’unica alternativa plausibile fatta intendere dallo stesso tecnico toscano nelle varie conferenze stampa, sarebbe quella di Douglas Costa. Privato del fido Juan Cuadrado – pedina importante per Allegri in tutte le sue precedenti campagne di Champions League – è nel brasiliano l’unica variabile plausibile per scardinare un po’ le gerarchie offensive di questa Juve. Giusto qualche giorno fa da queste pagine proponevamo un sondaggio tattico per chiedere quale modulo avreste adottato in vista del ritorno contro la squadra di Simeone. E a vincere – nemmeno troppo a sorpresa, visto il tam-tam tra forum e non solo nelle ultime settimane – è stata con il 57% dei voti la versione iper-offensiva dei bianconeri: Costa a sinistra, Beranardeschi a destra, Dybala nel suo ruolo naturale di seconda punta e Cristiano al centro dell’attacco.
Juventus 4-2-4

Situazione Atletico Madrid: 0 gol subiti nelle ultime 4 partite

Per fare ciò però occorre coraggio. Oltre che naturalmente il ritorno in campo a tutti gli effetti di Douglas Costa, al momento ancora in infermeria. Chissà se Allegri riuscirà a ripescarlo e avrà voglia di rischiare; oppure se continuerà per la sua strada... Certo è che qualcosa di diverso per fare gol all’Atletico Madrid rispetto a quanto visto fin qui e constatato chiaramente all’andata, dovrà inventarselo. La squadra di Diego Pablo Simeone infatti appare più in salute che mai e nelle ultime 4 uscite ufficiali alla voce ‘reti incassate’ corrispondeun rassicurante ‘0’. Nada. Nulla. Niente di niente. Anche nell’ultima in Liga contro la Real Sociedad l’Atletico Madrid ha confermato la sua natura attendista; nonostante dovesse essere lei a far la partita – vista la vittoria del Barcellona e il ko del Real Madrid – l’Atleti ha atteso paziente lungo le sponde del fiume; per poi punire, come al solito, alla prima occasiona buona. Due gol su due da palla inattiva nel giro di 3 minuti; e poi di nuovo Godin, Gimenez e Oblak a fare da scudo al risultato.
E così, nonostante in termini statistici dopo 26 giornate questa sia la seconda peggior stagione per Simeone in termini di punti conquistati nella Liga – 53, di meno ha raccolto solo nel 2016/17 con 49 – è la solidità complessiva di squadra a fare impressione. Ad eccezione della sconfitta nel derby contro il Real Madrid, l’Atletico ha incassato un solo gol nelle ultime 8 partite. Numeri francamente impressionanti e che non possono non far tremare la Juventus, che per passare il turno di gol dovrà farne minimo 3 (oppure 2 + eventuale vittoria ai rigori...).

Una 'quasi impresa' questa volta non basta

Dati statistici questi ultimi, che uniti ai rendimenti di entrambe le squadre sul campo, non lasciano un granché ben sperare per Massimiliano Allegri. A quei famosi 7 giorni di distanza dal fischio d’inizio, nulla pare essere sostanzialmente cambiato rispetto all’andata; e con la certezza che l’Atletico si presenterà con l’unica filosofia che conosce (e ci mancherebbe anche, visto il 2-0 da cui riparte), la palla non può che passare alla Juventus. Se sarà in grado di piazzare un’improvvisa mutazione o se saprà attaccarsi a qualche tipo di episodio, sarà soltanto il campo a poterlo dire.
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Stephan Lichtsteiner e Blaise Matuidi festeggiando lo 0-3 di Real Madrid-Juventus Champions League 2017/18. Il rigore di Ronaldo eliminerà poi la Juve

Credit Foto Getty Images

Chissà se spalle al muro, Allegri, come già successo in passato, riuscirà a pescare qualcosa dal cilindro. Certo è che nonostante tutto, visto anche il momento, questa volta appare ancor più complicato persino di quel 2-2 casalingo col Bayern nel 2015/16 o addirittura dello 0-3 col Real Madrid della scorsa stagione. Match di ritorno che terminarono entrambi con una ‘quasi impresa’. E il ‘quasi’, questa volta, non basterebbe comunque. Il count-down è già partito.
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