Atalanta, la legge di Neymar e Mbappè e la lezione per Percassi: i campioni non si vendono
Pubblicato 13/08/2020 alle 17:27 GMT+2
La rimonta che ha condannato la Dea è firmata dai due gioielli di Al-Khelaifi, lo sceicco qatariota del PSG che ha investito 1,3 miliardi dal 2011. Con le dovute proporzioni economiche, il numero 1 nerazzurro deve far tesoro dell'eliminazione di Lisbona per porre le basi della prossima stagione: l'ulteriore salto di qualità può arrivare solo nel segno della continuità
Neymar rimane con noi come Mbappè. Non li lasciamo più andare via. (El Nasser Al-Khelaifi, presidente del PSG)
Alla fine la differenza la fanno i campioni. Nell'ultima mezz'ora di Atalanta-PSG Tuchel ha potuto contare su Mr. 222 milioni e sull'enfant prodige francese, mentre Gasperini era ormai orfano del Papu Gomez, infortunatosi ad inizio ripresa, e di Ilicic, rientrato già da luglio in Slovenia per problemi personali. I due gol che hanno spedito a casa la Dea sono stati confezionati dai due gioielli dello sceicco qatariota: assist di O' Ney per Marquinhos e di Mbappè per Choupo-Moting. 2-1 in rimonta in tre minuti. Il dio denaro vince ancora una volta su tutto. Già perchè stando ai numeri forniti da Transfermarkt, l'ex Barcellona e l'ex Monaco insieme valgono più dell'intera rosa dell'Atalanta. Freddi calcoli che rendono ancora più grande il rimpianto nerazzurro per i minuti finali di Lisbona, ma da cui si possono trarre ulteriori lezioni per il futuro.
Valore di mercato | |
Neymar (128 milioni) + Mbappè (180) | 308 |
Intera rosa dell'Atalanta | 266,50 |
Non ho mai pensato di tornare a casa. Niente mi fermerà dal pensare che andremo in finale. È stata dura ma siamo una grande squadra, una famiglia. Era impossibile pensare che saremmo stati eliminati. (Neymar al triplice fischio di Atalanta-PSG)
Investimenti faraonici
Al riferimento alla famiglia andrebbe aggiunto il meno romantico stipendio del brasiliano all'ombra della Tour Effeil: secondo un calcolo dell’Equipe, il brasiliano percepisce un salario di 36 milioni di euro lordi a stagione che, seguendo ancora una volta i binari della sfida dei quarti di finale, corrisponde all'intero monte ingaggi della squadra di Percassi. Un sacrificio economico che, al netto degli infortuni e delle vicende extra-calcistiche, ha consentito al PSG l'accesso al palco delle top4 di Champions dopo 25 anni (l'ultima volta fu nel 1995 con Weah e Ginola...). E se Neymar è stato l'acquisto più costoso della storia del calcio (222 milioni dal Barcellona), Mbappè non è da meno: il club parigino lo ha rilevato per la cifra di 145 milioni di euro più 35 di ulteriori bonus dal Monaco e lo paga quasi 23 milioni di euro lordi a stagione.
Europa, stadio e settore giovanile: ora serve continuità
Il mercato lo fanno Luca Percassi e Giovanni Sartori. Per l’Atalanta cercare di tenere i giocatori migliori è un grande sacrificio, cercheremo di consolidare questa squadra, di salvaguardarla nel tempo. (Umberto Marino, direttore generale dell’Atalanta nel prepartita di Atalanta-PSG)
Sul concetto di famiglia l'Atalanta, almeno in Italia, non è seconda a nessuno: la maggior parte dei tesserati, nonostante la loro provenienza straniera, sono diventati in breve tempo figli di Bergamo. Un esempio: durante il lockdown, tutti i giocatori sono rimasti in Lombardia, quelli delle altre squadre hanno preso l'aereo per tornare nel proprio Paese. Marten de Roon ha addirittura chiesto alla sua famiglia, tornata in Olanda, di raggiungerlo. C'è un legame indossolubile tra il club, i giocatori e lo spirito della città. Una buona base di partenza per un ulteriore salto di qualità in campo europeo. Ma per non vanificare i sacrifici e migliorare i risultati sia in Italia che in Champions, Percassi dovrà anche mettere mano al portafoglio. Questo non vuol dire per forza buttarsi sul mercato per impreziosire la rosa, ma riuscire a tenere i campioni che hanno reso possibile la splendida cavalcalcata di quest'anno. Guardando la tabella delle cessioni dell'era Gasperini si tratta di un'importante (ma necessaria) inversione di rotta, anche e soprattutto alla luce dell'investimento per il nuovo stadio (35 milioni) che dovrebbe permettere all'Atalanta di ospitare la Champions in casa propria e non in trasferta a San Siro già dal prossimo autunno. Anche perchè come scriveva Sepulveda, vola solo chi osa farlo. E ora ora la Dea ci ha abituato fin troppo bene.
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