Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Atletico Madrid-Liverpool è la sfida tra Klopp e Simeone: due allenatori così diversi e così uguali

Stefano Fonsato

Aggiornato 19/02/2020 alle 18:29 GMT+1

Torna la Champions League e, con essa, i grandi duelli internazionali; anche tra i migliori tecnici che, dai loro posti in panchina, hanno plasmato autentici capolavori. Tra questi, come non parlare del confronto tra Diego Simeone e Jürgen Klopp? Il primo, Simeone, ormai a fine ciclo coi Colchoneros, Klopp sulla cresta di un'onda sempre più alta. Stili diversi ma, entrambi, simboli concretezza.

Jurgen Klopp Diego Simeone

Credit Foto Getty Images

Torna la Champions League e, con essa, i grandi duelli internazionali. Non solo tra le stelle che brillano di luce propria in campo, bensì anche tra i migliori tecnici che, dai loro posti in panchina, hanno creato autentici capolavori di squadra. Tra questi, come non parlare del confronto tra Diego Pablo Simeone e Jürgen Klopp, che nella serata di martedì 18 febbraio si incroceranno per il primo atto degli ottavi di finale al Wanda Metropolitano e per la prima volta assoluta in carriera? Il primo, Simeone, ormai a fine ciclo coi Colchoneros, Klopp sulla cresta di un'onda che non ha ancora finito di alzarsi. Entrambi, in tempi asincroni, fautori di un calcio concreto e di carattere. Senza fronzoli. Come dire, due "santoni" così diversi - un sergente di ferro argentino contro un tedesco insolitamente "piacione" e dall'aria così hippy - ma, in fondo, così uguali...

L'ultimo Cholo

Il primo, Simeone, sta facendo i conti con un periodo di "magra", dai risultati alterni. Un 2020 caratterizzato, sin qui, solamente da due vittorie, entrambe casalinghe e di misura, il 4 gennaio 2-1 contro il Levante e lo scorso 8 febbraio 1-0 contro il Granada. Bottini abbastanza miseri, per una formazione che - ormai caratterialmente logora - non riesce ad attingere dal pozzo del bel gioco. Proprio perché il "Cholismo", senza troppi giri di parole, non o prevede. Definire Cholismo non è così semplice, ma ci si può provare: difesa granitica, avversario anestetizzato col passare dei minuti, zampata decisiva là davanti da un attaccante che, solitamente, ha un fiuto per il gol particolarmente sviluppato. Si vince spesso, ma quasi mai in goleada. Il ventaglio va dagli 1-0 ai 2-0, passando talvolta dai 2-1. Senza particolari distinzioni di avversario, da quello internazionale di Champions o Europa League alla cenerentola della Liga. Una prerogativa: gli undici giocatori in scacchiera e quelli in panchina devono interpretare un'entità unica, solida, massiccia. Alle prime crepe, tuttavia, il banco salta e capita, come quest'anno, che i Colchoneros incontrino difficoltà a mantenere il quarto posto in campionato, con un percorso Champions altresì minato da non poche difficoltà e una clamorosa eliminazione in Copa del Rey patita per mano del piccolo Leonesa.
  • Allenatori più longevi nei Top 5 campionati in Europa: solo Moulin da più tempo in panchina
Stéphane MoulinAngers1/7/2011 ad oggi
DIEGO SIMEONE Atletico Madrid23/12/2011 ad oggi
Christian StreichFriburgo29/12/2011 ad oggi
picture

L'Atletico batte 3-2 il Barcellona e si regala il Real in finale: gli highlights

Quella "garra" che, però, può tornare a graffiare chiunque

I motivi? Bisogna sempre ricercarli là davanti. Esattamente: anche se l'Atléti del Cholo non è mai stato sinonimo di goleade, 25 reti realizzate in 24 partite di campionato non possono - mai - essere sufficienti per disputare un'annata al top della classifica. E' evidente manchi qualcosa. Ed è evidente che quel qualcosa si chiami Antoine Griezmann, passato a Barcellona tra mille polemiche e certamente non sostituito a dovere. Il talento portoghese di João Félix, arrivato la scorsa estate per 126 milioni dal Benfica, non è ancora sbocciato e il piatto piange: appena 4 reti in 25 presenze complessive tra Liga, Champions e Coppa del Re. Davvero un po' pochino per il gioiellino più brillante del calcio lusitano, peraltro fermo ai box per infortunio. L'ex Tottenham Kieran Trippier (anch'egli indisponibile per la sfida al Liverpool) si è invece subito ambientato, ma i suoi cross non trovano il destinatario adatto là davanti. Con 10 reti a referto (7 in campionato, 2 in Champions e 1 nella coppa domestica), anche il principale cecchino dela rosa, Alvaro Morata, avrebbe senz'altro potuto fare di più. La squadra sembra incartata anche dalle parti di Thomas Partey, la molla non scatta più: sarà l'ultimo anno del Cholo all'Atleti? Le scommesse sono già iniziate.
  • Simeone vs. Klopp: i numeri a confronto
SIMEONEKLOPP
Trofei in carriera97
Campionati vinti in carriera3 (1 Liga)2 (2 Bundesliga)
Coppe internazionali vinte4 (2 Europa League)3 (1 Champions League)
Bilancio finali Champions League2 sconfitte (2014, 2016)2 sconfitte (2013,2018), 1 vittoria (2019)
Gare allenate in carriera658838
Vittorie totali in carriera372441
Pareggi totali in carriera157205
Sconfitte totali in carriera135192
% vittorie in carriera54.3352.6
% vittorie col club attuale65.0961.2
picture

Diego Simeone abbraccia Hector Herrera, Atletico Madrid-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il tempo per lavorare: che rarità, nel calcio...

Simeone ha avuto però tempo di lavorare. In 8 anni abbondanti sulla panchina dei Materassai. Numeri bulgari, in stile Alex Ferguson. Nel 2011, dopo il 13° posto da record conquistato con il Catania dopo essere subentrato a gennaio di quell'anno a Marco Giampaolo, Simeone conquista poi la seconda posizione col suo Racing Club nell'Apertura argentina. Il 23 dicembre viene assoldato dall'Atleti con cui, nel tempo, vince un campionato (2013-2014), una Copa del Rey (2012-2013), una Supercoppa di Spagna (2014), due Europa League (2011-2012 e 2017-2018) e due Supercoppe europee (2012 e 2018). In mezzo, i mille rimpianti per quella Champions "quasi vinta" a Lisbona contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, al termine della stagione 2013-2014.

Liverpool macchina perfetta all'apice di velocità ed entusiasmo

E anche Klopp ha avuto il tempo necessario per creare quella macchina perfetta che oggi è il Liverpool. Non ha eguali il percorso dei Reds in Premier League: 76 punti conquistati dei 78 a disposizione nelle 26 partite disputate, frutto di 25 vittorie, 1 pareggio e 0 sconfitte (!). I gol arrivano da tutte le parti: in campionato se ne contano 61, quelli subiti sono appena 15. I Reds vanno ai mille all'ora, trascinati dalle spinte laterali di Trent Alexander-Arnold e del tignoso scozzese Andrew Robertson. Là davanti, si "lascia fare" all'estro e alla velocità dei vari Mohamed Salah, Sadio Mané, Roberto Firmino e, all'occorrenza, a Xherdan Shaqiri. Là dietro, avere a disposizione il miglior centrale difensivo al mondo come Virgil van Dijk, aiuta ad amalgamare bene il tutto.
picture

Jurgen Klopp e Momo Salah dopo il 4-0 del suo Liverpool che ribalta il 3-0 del Barcellona nella semifinale d'andata. 'Mai mollare', recita la maglia di Salah

Credit Foto PA Sport

Rompere le regole: senza filosofia, badando al sodo

Klopp, lo si è capito, è uno di quelli che vogliono rompere le regole. Forse ancora più di Guardiola, che in qualche caso si perde ancora tra le righe della filosofia teorica. Il tecnico tedesco passa direttamente al sodo: la Football Association non mantiene le promesse di calendario? Klopp, in FA Cup, manda in campo la Under 23. E, per giunta, vince. E' il Re Mida degli allenatori, come un tempo lo sono stati proprio Guardiola e José Mourinho. Tuttavia, ci permettiamo di aggiungere, con una marcia in più. E tutto questo nonostante abbia dovuto combattere con quelle cantilenanti accuse di essere il classico "perdente di successo" dopo le finali di Champions perse nel 2013 (col Borussia Dortmund) e nel 2018 (coi Reds) e quella di Europa League nel 2016 contro Il Siviglia di Emery.

"Io sono concreto e vinco, del resto non me ne curo"

Poi, però, le vittorie sono arrivate, eccome. E Klopp è partito dalle competizioni internazionali: una Champions (2-0 l'anno scorso al Tottenham proprio al Wanda Metropolitano dopo l'incredibile rimonta in semifinale contro il Barcellona), una Supercoppa Euopea contro il Chelsea e un Mondiale per Club. Un 2019 pazzesco con quel titolo domestico appena sfiorato e, oggi, praticamente conquistato già a febbraio. Ad Anfield mancava dal 1990, quando la moderna "Premier League"non era ancora stata istituzionalizzata.
picture

Klopp - Tottenham-Liverpool - Champions League 2018/2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Come accaduto a Simeone, tuttavia, tutta questa "concretezza" riesce ad essere non esente da critiche. Alle quali, l'ex allenatore del Borussia Dortmund, al Liverpool dal 2015, risponde così, dimostrando di voler tirar dritto per la sua strada:
Giocare contro l'Atletico è una delle cose più difficili che possono capitare a un giocatore. È una squadra molto ben organizzata, una macchina oliata. Dicono che ora non sia così, che potrebbe essere in un momento di transizione, ma sarà complicato lo stesso e comunque sia, non andremo avanti solo perché siamo primi in Premier League. Il Liverpool può vincere la Champions? Noi ci vediamo come una squadra che può andare lontano, che può arrivare in finale e vincerla, ma non siamo i soli. Questo è ciò che proviamo, giocando partite di questo tipo, ma non ho nulla da dire a quanti dicono che non faccia un calcio attraente. Tutto il calcio che ha successo è attraente. Siamo nel Paese del tiki-taka, ma loro non si lasciano influenzare da questo, sono aggressivi, anche se io sono tedesco e la penso diversamente. [Jurgen Klopp, 18/2/2020]
Una vera e propria lode a Simeone e, quasi una frecciata, a Guardiola e i suoi fratelli. Klopp e il Cholo: così diversi, eppure così uguali...
picture

Klopp ai giornalisti: "In che ruolo giocava Mourinho? Non lo sapete, forza cercatelo su Google!"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità