Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Champions League, Valencia-Atalanta: la surreale partita storica della Dea

Simone Eterno

Pubblicato 10/03/2020 alle 09:35 GMT+1

L'Atalanta affronta a Valencia la partita più importante della sua storia, con in palio un posto ai quarti di Champions League. Nonostante il 4-1 dell'andata però le incognite sono stante: una squadra che non scende in campo da 10 giorni, uno stadio vuoto, il ruolo di dover amministrare un grande vantaggio e un futuro incerto. Il futuro della Champions League, infatti...

Valencia-Atalanta, la Dea in campo (foto Twitter ufficiale Atalanta)

Credit Foto From Official Website

Una viglia non viglia, perché questa partita in realtà l’Atalanta l’aspetta ormai da 10 giorni. In mezzo, tutto e il contrario di tutto. O meglio: l’imprevedibile. Perché tra l’andata di San Siro 3 settimane fa e il ritorno di Valencia oggi, si è scatenata un’epidemia planetaria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, giusto ieri, la definiva ufficialmente pandemia. E diventa inutile sottolineare quanto qui dentro diventi difficile pensare al calcio.
Ci ha provato, l’Atalanta. Ci sta provando, Gian Piero Gasperini, il cui unico imperativo è stato tenere la squadra concentrata. Il tecnico dei bergamaschi lo dichiarava giusto ieri ai microfoni di Sky: “Non è facile, ma non abbiamo alibi”. La riposta era riferita a una domanda ben precisa: “Quanto possono aver inciso questi 10 giorni senza pallone”. Già perché l’Atalanta non scende in campo dal roboante 7 a 2 al Via del Mare contro il Lecce. E alla partita più importante della sua storia arriva con una situazione mai vissuta prima: 10 giorni di inattività, il 4-1 dell’andata, la pressione di dover gestire un ampio vantaggio, uno stadio vuoto.
Servirebbero personalità ed esperienza. Ecco, sulla prima non ci sono dubbi, considerata ormai la campagna europea di questa squadra; sulla seconda, invece, il test è tutto da valutare.
Perché in fondo, e lo scrivevamo già dopo l’andata, l’incognita dell’Atalanta è davvero tutta lì: quanto saprà gestire questa squadra una situazione di enorme vantaggio?
Gasperini ha provato a rispondere anche a questo, sfoderando la più classica delle risposte a questi casi: “dimenticare quanto successo all’andata e giocare come se la qualificazione fosse in bilico”.
L’idea è corretta e il piano ha senso: la Dea, infatti, in questa sua meravigliosa stagione, ha dimostrato di volersela giocare sempre e comunque. Se riuscirà a ripeterlo anche nello scenario surreale di un Mestalla silenzioso – o quasi, visto la ‘geniale’ idea dei tifosi di casa di radunarsi fuori dallo stadio per provare a farsi sentire comunque mentre il governo di Madrid proprio in queste ore decreta la chiusura di scuole e università, in ritardo 15 giorni rispetto all’Italia – allora davvero sarà festa per i quarti di finale, per un mezzo miracolo concretizzatosi.
Il resto, poi, sarà da vedere. La meravigliosa favola della Dea è infatti minacciata da un cattivo che nessuno davvero poteva immaginare, da uno spettro che in queste ore sta portando a riflettere persino l’NBA sull’opportunità di fermarsi o meno. “A quello però ci penseremo poi”, come ha detto ancora Gasperini. Già, prima, seppur senza il solito supporto dei tifosi, c’è da completare quanto costruito a San Siro e fare la storia. Per un test, a suo modo, che sarà ancora una volta emblematico per misurare la grandezza di questo gruppo.
picture

Gasperini: "Il 4-1 è un ottimo risultato, ma la qualificazione è ancora da conquistare"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità