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Senza Messi, che chance per l'Inter: Barça testa alla Liga, l'impresa non è impossibile

Simone Eterno

Aggiornato 09/12/2019 alle 21:51 GMT+1

L'assenza dell'argentino è una buona notizia per l'Inter: Messi era ed è in un periodo di forma straordinario. Senza la Pulce, Conte può cercare un'impresa decisamente più alla portata. Per il Barcellona infatti dopo l'Inter arriveranno due impegni tosti nella Liga: la sorpresa Real Sociedad ma soprattutto il 'Clasico' col Real Madrid.

Leo Messi e Antonio Conte dopo Barcellona-Inter

Credit Foto Getty Images

Non solo Inter. I nerazzurri si apprestano ad affrontare la partita più importante della stagione, con un San Siro vestito a festa e forti del loro miglior momento stagionale. Almeno dal punto di vista dei risultati. Se Antonio Conte infatti resta in sostanziale emergenza nelle scelte in mezzo al campo, l’umore della truppa interista prima della sfida col Barcellona è al massimo: il pareggio con la Roma alla fine è significato un ulteriore mini allungo sulla Juventus, niente di migliore per approcciarsi al dentro-fuori contro i Blaugrana.
La notizia però, appunto, non arriva dall’Inter. Bensì dalla Catalogna: Leo Messi, sull’aereo verso Milano, non ci sarà. Il fuoriclasse argentino fresco del 6° pallone d’Oro in bacheca non prenderà parte alla notte di gala di Sari Siro. E questa assenza, al di là della solita retorica spiccia, cambia davvero gli equilibri. D’altra parte i catalani sono già qualificati come primi; e dalla trasferta di San Siro non hanno veramente nulla da chiedere. Questo non significa chiaramente un automatico regalo all’Inter, ma certo evitare all’argentino un inutile viaggio prima di una settimana intensa fa evidentemente parte dei calcoli di casa Barcellona. Messi infatti ha improvvisamente iniziato a viaggiare alle sue velocità: la Pulce è sempre andata in gol in 11 delle ultime 13 partite (solo Slavia Praga e Leganes si sono ‘salvate’ da queste sentenza), mettendo a segno qui dentro ben 16 reti. Una rincorsa che gli è valsa la fuga in testa alla classifica dei cannonieri della Liga.
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Leo Messi con il 6° pallone d'Oro (Barcellona)

Credit Foto Getty Images

Già perché il Barcellona con il risveglio di Messi ha cambiato marcia. Dopo un avvio di stagione tendenzialmente complicato – 2 sconfitte e 2 pareggi nelle prime 6 uscite ufficiali tra campionato e coppa – i catalani hanno in qualche modo invertito la rotta; una traiettoria guarda caso diretta dal solito Leo, che nelle prime 7 uscite di campionato non aveva mai segnato; e che dall’ottava in poi ha invece inserito una delle sue marce, permettendo evidentemente alla fuoriserie Barcellona di prodursi in ben altro tipo di prestazioni. Il momento di forma – con 5 vittorie consecutive – è di fatto il migliore della stagione dei Blaugrana. Ed è anche per questa ragione che per Conte e l’Inter l’assenza dell’argentino cambia e non poco le valutazioni sulla bilancia.
La scelta dei catalani dimostra infatti come il Barcellona abbia settato il focus sulla Liga; con buona pace del Borussia Dortmund, aggrappato invece al risultato dei Blaugrana per continuare a sperare. Dopo questo impegno infrasettimanale, infatti, il Barcellona deve affrontare la trasferta di San Sebastian contro la Real Sociedad sorpresa del campionato spagnolo; ma soprattutto il Clasico con il Real Madrid 4 giorni dopo. Insomma, al di là di ogni discorso di massima sulla professionalità dei catalani – che certamente non mancherà – è presumibile pensare che la squadra di Valverde non arrivi a San Siro per giocare alla morte. Certo, poi si può valutare anche il pericolo sottolineato da Conte in conferenza stampa di una squadra ‘con la testa libera e senza pressioni’, ma tra un Barça bisognoso di punti e un Barça privo di Messi e senza più nulla da chiedere, solo un esercizio di puro masochismo porterebbe qualcuno a optare per la prima opzione.
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Antonio Conte - Barcellona-Inter - Champions League 2019/2020 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Interessante sarà invece capire che tipo di Inter vedremo contro i catalani. Il Barcellona, in qualsiasi sua configurazione, conosce una sola filosofia di gioco; mentre la squadra di Conte, ricordando anche la partita dell’andata, ha dimostrato di aver due opzioni. C’è l’Inter aggressiva e in grado di portare alta pressione che abbiamo visto più volte in campionato; ma c’è anche la squadra che al Camp Nou a settembre aveva dimostrato di potersi chiudere e ripartire in velocità, giocando per 60 minuti alla pari contro un avversario più quotato e portando via la più ‘falsa’ delle sconfitte. Conte in conferenza stampa ha giocato a carte coperte, dichiarando il più classico dei ‘tutto e niente’:
E' inevitabile che prepareremo la partita cercando di esaltare i nostri pregi e le caratteristiche dei calciatori che dovranno andare in campo domani, cercando di contendere i loro di pregi. Sappiamo che la partita sarà difficile, ci saranno momenti in cui soffriremo. Se pensiamo di non soffrire il loro palleggio siamo degli stolti. Dovremo essere bravi e coraggiosi nel creare loro problemi quando abbiamo la palla.
Aggressività sulle presumibili seconde linee messe in campo da Valverde? Oppure identica tattica vista a Barcellona con un’Inter compatta e poi rapida nelle ripartenze in uscita? La decriptazione del messaggio contiano è al momento insostenibile.
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Leo Messi e Antonio Conte dopo Barcellona-Inter

Credit Foto Getty Images

Quel che è certo è che l’Inter, rispetto comunque alla sua già convincente versione settembrina, è una squadra enormemente cresciuta. Al tempo stesso però mancano due dei principali protagonisti di quella buona serata: Sensi e Barella. Assenze fin qui nascoste dall’enorme spirito di sacrificio e adattamento messo in mostra dall’Inter rinata sotto la cura Conte; e che i nerazzurri dovranno provare a mascherare anche domani sera.
Nella speranza che nessun’altro dei talenti del Barcellona, Griezmann in testa, abbia voglia di prendersi la Scala in una serata d’assenza del suo Primo Ballerino. E al tempo stesso che l’Inter riesca a trovare una contromisura a una squadra che in qualche modo sarà sì sperimentale, ma non per questo da sottovalutare. La chance è ghiotta. Vietato distrarsi sul più bello.
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