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Facciamo i conti: Lazio e Atalanta, testa alla Champions per motivi economici

Enrico Turcato

Pubblicato 30/10/2020 alle 20:46 GMT+1

I biancocelesti e i nerazzurri sin da questo inizio di stagione sembrano prediligere la competizione europea al campionato. Resta un discorso puramente economico, perché con quelle entrate possono coprire i mancati incassi da stadio

Opinion, Atalanta & Lazio

Credit Foto Eurosport

Scelta obbligata. O comunque indotta dal periodo in cui stia vivendo. Stando a quanto riportato dal Times, la UEFA ha detto alle sue 55 federazioni affiliate che 575 milioni di euro sono andati persi dalle sue competizioni per club (Champions ed Europa League) la scorsa stagione (2019/20), a causa di una riduzione dei ricavi da diritti Tv e da sponsorizzazioni causata dalla pandemia. Il coronavirus ha influito negativamente sull’industria calcio esattamente come in tanti altri settori dell’economia mondiale. L’annata 2020/21 è ripartita in modo diverso, ma l’apertura ad almeno 1000 spettatori a partita, almeno per la Serie A, è durata pochissimo. Siamo ben presto tornati alle porte chiuse e i nostri club, di fatto, anche in questa stagione dovranno rinunciare agli incassi da stadio, che garantivano una cospicua fetta di entrate e di denaro utile a risollevare i bilanci.

Senza spettatori si perdono 300 milioni in Italia

Gli introiti da botteghino sono fondamentali per l'economia dell'intero movimento. Tra abbonamenti e singoli biglietti la serie A ha stimato una perdita di circa 300 milioni (calcolando un anno a porte chiuse). Tra marzo e agosto (quindi post lockdown) sono andati persi circa 100 milioni. Il totale è sanguinoso e condiziona pesantemente le politiche di ogni societá italiana. La Juventus, ad esempio, in un anno medio incassa circa 45/50 milioni di euro dallo stadio. Per una squadra come l’Atalanta siamo sui 15 milioni, che ovviamente sarebbero cresciuti con le gare di Champions League

La UEFA riduce i premi


La UEFA, tra l’altro, ridurrà i premi da destinare alle competizioni europee per club per i prossimi cinque anni. Una decisione presa a seguito della crisi portata dall’emergenza Covid e che influirà anche in questo caso i bilanci dei vari club. Il taglio dovrebbe attestarsi tra il 5 e il 10%. Non poco. Basti pensare che la Juve ha guadagnato, nonostante la dolorosa eliminazione col Lione, addirittura 86,8 milioni di euro,c he con la riduzione UEFA in futuro potrebbero essere 78. Tra le italiane che nel 2019/20 hanno incassato di più dall’ente che governa il calcio mondiale ci sono il Napoli (65,8 milioni), l’Atalanta (57,6 milioni) e l’Inter che, grazie alla cavalcata in Europa League, dovrebbe essersi attestata sui 60 milioni.
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Ottobre 2020: il Gewiss Stadium di Bergamo, casa dell'Atalanta (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Atalanta e Lazio puntano agli ottavi

In ogni caso è ovvio/scontato che i nostri club vedano la Champions League come uno dei pochi modi (insieme alle cessioni di giocatori e alle plusvalenze) per far quadrare i conti in questo momento dove le sponsorizzazioni e il merchandising si sono parecchio ridotti. Un pareggio nel girone viene pagato 900 mila euro, una vittoria addirittura 2,7 milioni. Arrivare agli ottavi vale 9,5 milioni, ai quarti 10,5. Centrare questi traguardi ripianerebbe alla perfezione un anno di mancati incassi da stadio. Semifinale (12 milioni), finale (15) o eventuale vittoria del trofeo (19) rappresenterebbero poi il surplus ideale per salvare il bilancio in un anno che si preannuncia veramente doloroso.
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