Champions League, De Zerbi: "Ero un 10: voglio esserlo anche da allenatore"
DaEurosport
Pubblicato 19/10/2021 alle 00:01 GMT+2
Champions League - Il tecnico dello Shakhtar Donetsk racconta la sua esperienza da calciatore e quella da allenatore in un'intervista a El Pais.
E' tempo di Champions League e Roberto De Zerbi, prima di affrontare il Real Madrid, racconta a El Pais la sua esperienza da giocatore e da allenatore.
"Devo ammettere una cosa: io non sono stato un grande 10, ero forte tecnicamente, ma avevo sempre qualche problema fisico o con gli allenatori. Ero sempre a litigare - racconta - Se la mia carriera è stata mediocre, questo è avvenuto solo per colpa mia e non dei miei tecnici, ma io non ho rimpianti"
Ero un 10 da giocatore, cerco di esserlo come allenatore. voglio aiutare i giocatori in tutto quello che possa servire per un gioco nel quale è necessario convivere. Il calcio non è tennis, ci sono undici persone che hanno bisogno di un altro per coordinarle.
"La scelta del gioco, del passaggio, del dribbling, del tiro, dell’occupazione di una posizione a discapito di un’altra, voglio che corrispondano al cento per cento ai calciatori - prosegue - Nel calcio di oggi c’è molto meno coraggio e molta meno personalità rispetto a vent’anni fa. Siamo arrivati a questo punto anche grazie agli allenatori che hanno voluto dei soldati. Io non voglio soldati. Quando per sistema non permetti libertà di scelta, pensiero e azione, nel tempo troverai più soldati e meno giocatori con personalità. Oggi viviamo in un’era di rinascita dei dieci. Ci sono tante squadre che cercano la qualità".
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