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Manchester United-Atalanta 3-2, le 5 verità: cambi agli antipodi, troppa differenza. Solskjaer stratega o fortunato?

Stefano Fonsato

Aggiornato 21/10/2021 alle 10:33 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Le 5 verità del match di Old Trafford, arena infuocata che non si smentisce. Cristiano Ronaldo va in cielo e la decide, ma a fare tutta la differenza del mondo è l'abissale differenza di profondità e talento delle due panchine, insieme alle tante assenze della Dea. Gasperini insegna calcio per i primi 45', ad "armi pari"...

Manchester United-Atalanta: Ole Gunnar Solskjær e Gian Piero Gasperini (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Manchester United-Atalanta, match della 3a giornata del Gruppo F di Champions League andato in scena allo stadio Old Trafford di Manchester si è concluso col punteggio di 3-2. Gol di Pasalic e sigillo di Demiral nel primo tempo, poi Rashford, Maguire e Ronaldo ribaltano tutto nella ripresa. Qui di seguito, le 5 verità emerse, a nostro giudizio, dal match del Teatro dei Sogni.

1) La diversa e decisiva profondità delle due panchine

Da una parte entrano Paul Pogba, Edinson Cavani e Jadon Sancho. Dall'altra, Matteo Lovato (fino a due anni fa al Padova in Serie C) e Giuesppe Pezzella. In mezzo, anche Malinovsliy e Miranchuk, vero, ma con un'Atalanta in debito d'ossigeno per le numerose assenze, a Solskjær basta voltarsi e staccare i petali della margherita, scegliendo un campione dopo l'altro per ribaltare l'incontro. Questo aspetto ha fatto tutta la differenza del mondo.
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Manchester United-Atalanta: Matteo Lovato e Bruno Fernandes (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

2) Cristiano Ronaldo è ancora un leader che fa la differenza

Con un Bruno Fernandes direttore d'orchestra dal 1' al 90', è il portoghese, in fondo, a decidere l'incontro, andando a schiacciare di testa - praticamente in cielo - il cross dalla sinistra di Luke Shaw. Un gol che, in qualche modo, rimanda a quello realizzato con la maglia della Juve alla Sampdoria a Marassi nella stagione 2019-2020.

3) Old Trafford è sempre Old Trafford

Teatro dei Sogni, ma anche degli incubi per gli avversari che cercano di uscirne indenni. E subiscono goleade, come accaduto in passato alla Roma, o comunque dolorose e sconfitte come accadeva a Juve e Inter a fine anni '90. Il fattore stadio torna a essere decisivo: per tutto il secondo tempo si è giocato all'interno di un'autentica bolgia. E l'Atalanta ha patito.

4) Gasp tra calcio champagne e Demiral dal cuore d'oro

L'azione corale che porta allo 0-1 di Mario Pasalic è da manuale del calcio. La prestazione di Merih Demiral, che gioca per quasi tutto il primo tempo con un forte dolore al flessore, è da Libro Cuore per quanto sia l'ennesima testimonianza della fragilità fisica del turco. Un primo tempo da incorniciare che, tuttavia, non è bastato.
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Manchester United-Atalanta. Esultanza dopo il gol dello 0-2 di Merih Demiral (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

5) Solskjær fortunato o abile stratega?

Le critiche al tecnico norvegese "figlioccio" di Ferguson continuano a piovere anche dopo il successo all'Atalanta. A parità di condizioni fisiche, non c'è stata partita con l'Atalanta in pieno dominio. Poi, appunto, nella ripresa non ha che l'imbarazzo della scelta su quali campioni fare alzare dalla partita. E, in effetti, ci si chiede come sia possibile che gente come Pogba e Sancho parta dalla panchina...
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Gasperini: "Tante assenze? Bene, così non sbaglio formazione"

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