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Chamoions League - Inter, 5 mosse per battere il Manchester City: come Inzaghi può mettere in crisi Guardiola

Simone Pace

Aggiornato 09/06/2023 alle 21:57 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Il Manchester City si presenta alla finale di Istanbul con il ruolo ingombrante di squadra favorita, ma in una partita secca può succedere di tutto e l'Inter sa perfettamente di avere diverse armi a disposizione per mettere in difficoltà la squadra di Pep Guardiola. Dal pressing alto alla carta Lukaku, ecco su cosa può puntare Inzaghi per firmare l'impresa.

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L'Inter si presenta da sfavorita alla finale di Champions League contro il Manchester City, e questa non è certo una notizia. I nerazzurri si troveranno di fronte una squadra, quella di Pep Guardiola, che in più occasioni quest'anno ha dato la sensazione di essere letteralmente ingiocabile. Ma l'Inter è sempre l'Inter e, in una partita singola, può davvero succedere di tutto. La squadra di Simone Inzaghi ha conquistato con pieno merito il diritto di volare a Istanbul e non parte affatto battuta, anzi: si presenta all'appuntamento al top della condizione fisica e psicologica, e nel corso dell'anno ha già dimostrato di saper sovvertire i pronostici della vigilia (vedi la doppia sfida di Barcellona nella fase ai gironi, ma anche la doppia sfida col Benfica ai quarti). Vediamo le 5 mosse tattiche con le quali Inzaghi potrebbe mettere in difficoltà i Citizens.

1) Il pressing alto

Per qualità di gioco, intensità e supremazia tattica, il Manchester City ammirato nel primo tempo della semifinale di ritorno contro il Real Madrid era stato qualcosa di indescrivibile, talmente bello da sembrare irreale. Eppure, proprio quei 45 minuti possono paradossalmente dare un po' speranza all'Inter. I Blancos, infatti, erano stati letteralmente schiacciati nella loro metà campo senza mai riuscire a ripartire e avevano lasciato passivamente l'iniziativa in mano ai Citizens affondando inevitabilmente. Inzaghi non dovrà commettere lo stesso errore: la sua Inter è una squadra capace di pressare alto (con le punte e con gli esterni) e di rendere complicata la prima costruzione agli avversari.
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2) Il binario Dimarco-Bastoni e gli inserimenti di Barella

Uno dei pochi punti deboli del Manchester City (forse l'unico) è rappresentato dalle non perfette condizioni fisiche di Walker. Il difensore inglese sarà regolarmente in campo, ma non potrà chiaramente essere al top. Da quella parte, quindi, l'Inter potrebbe costruire situazioni di gioco molto interessanti sfruttando la brillantezza di Dimarco e la capacità di Bastoni di alzare il proprio raggio di azione creando superiorità numerica. Se a questo aggiungiamo la grande capacità di Barella di inserirsi e di farsi trovare sul palo opposto, ne esce un mix che potrebbe essere molto pericoloso per il City. Ricordate il gol dello 0-1 contro il Benfica nell'andata dei quarti a Lisbona? Cross di Bastoni dalla trequarti sinistra (con Dimarco laghissimo a creare spazio) e colpo di testa vincente di Barella.

3) Haaland va arginato, con testa e raddoppi sistematici

Haaland a secco nella doppia semifinale contro il Real Madrid ha fatto notizia. E se nella sfida di ritorno il norvegese aveva sprecato almeno un paio di occasioni nitide complice anche un superlativo Courtois, nel match d'andata al Bernabeu la marcatura ferrea di Rudiger gli aveva di fatto tolto i rifornimenti. L'Inter dovrà cercare di replicare la strategia difensiva dei Blancos. La fisicità di Acerbi e Bastoni, soprattutto sulle palle alte, sarà un fattore determinante, anche se non l'unico: saranno fondamentali anche il lavoro di filtro dei centrocampisti e i raddoppi sistematici. Un Haaland con troppi spazi a disposizione diventerebbe ingestibile e incontenibile.

4) La carta Lukaku a partita in corso

Romelu Lukaku è in forma smagliante. Lo dicono i numeri (5 gol e 2 assist nelle ultime 7 partite tra Serie A e Champions), lo dicono soprattutto gli occhi: il giocatore lento, impacciato e sfiduciato che abbiamo visto per larga parte della stagione sembra ormai un ricordo sbiadito. Il Lukaku di questo ultimo mese è un attaccante che ha ritrovato il gol, la fame e l'intesa con i compagni di squadra (soprattutto con Lautaro). Con ogni probabilità il belga non partirà nell'undici titolare, ma sarà pronto a cambiare gli equilibri del match a gara in corso. Per Inzaghi avere un'arma del genere a disposizione, magari con il risultato ancora in bilico e con le squadre che inevitabilmente saranno più lunghe, è un vantaggio non da poco.
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Romelu Lukaku esulta dopo il gol segnato durante Juventus-Inter - Coppa Italia 2022-23

Credit Foto Getty Images

5) Il gioco con i piedi di Onana

Il Manchester City sa essere una squadra asfissiante: sono poche le squadre che reggono il confronto con quella di Guardiola in termini di pressing e recupero palla immediato. Per l'Inter sarà perciò importante non lasciarsi schiacciare troppo negli ultimi trenta metri e saltare la prima pressione senza ricorrere sistematicamente alle palle lunghe. Da questo punto di vista, il lavoro con i piedi di Onana sarà prezioso: il camerunese ha dimostrato di essere a proprio agio quando si trova in possesso del pallone e di saper leggere con intelligenza le situazioni di gioco per avviare la costruzione dal basso. Un portiere moderno che, mai come in questo caso, non dovrà limitarsi a usare solo le mani.
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City-Inter: statistiche e curiosità sulla finale di Istanbul

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