Le 5 verità di Inter-Monaco 3-0: i nerazzurri possono vincere la Champions; Thu-La devastante; monegaschi tritati
CHAMPIONS LEAGUE - L'Inter tritura il Monaco: 3-0 e dominio nerazzurro nel segno di Lautaro Martínez, autore di una tripletta. La prestazione formidabile della Thu-La è una delle chiavi di questo successo nerazzurro. Ormai l'Inter non può più nascondersi: la Champions League è un obiettivo da raggiungere e raggiungibile per la squadra di Simone Inzaghi. Analizziamo cosa ci ha detto questa partita.
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Inter-Monaco, match valido per l'8ª giornata del girone unico di Champions League, è terminato sul risultato di 3-0 frutto della tripletta di Lautaro Martínez. Con questo risultato i nerazzurri chiudono al quarto posto il maxi-girone e volano agli ottavi come testa di serie, mentre i monegaschi chiudono questa fase al 17° posto e dovranno affrontare i play-off. Qui di seguito i voti ai protagonisti della partita.
1) L'Inter dei primi 15' è la squadra più forte d'Europa
L'Inter aveva in testa un obiettivo: vincere per diventare testa di serie e chiudere nelle prime quattro posizioni della classifica del maxi-girone di Champions League. Detto, fatto: i nerazzurri entrano in campo con il fuoco negli occhi e con la qualità che hanno solo squadre di questo calibro. I nerazzurri annichiliscono il Monaco in 15', il resto è garbage time come direbbero in NBA. In effetti questa Champions League ricorda un po' l'NBA e l'Inter è sicuramente una contender per il trofeo più ambito. Quando gioca come nei primi 15' di questa partita la squadra di Simone Inzaghi è inarrestabile perché sa mischiare benissimo le qualità dei singoli con la forza corale di un gruppo che si è formato negli anni e che è consapevole del proprio valore. L'Inter è una sintesi di fisicità dirompente e qualità dove ciascun giocatore mette i propri punti di forza a disposizione di un'idea corale. L'Inter - nella propria miglior versione - è una delle squadre più forti d'Europa se non la più forte in assoluto.
2) Thu-la inarrestabile: I successi dell'Inter passano da loro
I trascinatori dell'Inter sono loro due: Marcus Thuram e Lautaro Martínez: la famosa Thu-La, che da due stagioni a questa parte manda in crisi la maggior parte delle difese italiane ed europee. L'avvio della partita di oggi è una manifestazione della versione prime di questi due giocatori, che abbinano tutte le qualità richieste agli attaccanti: forza fisica, tecnica e soprattutto gol. Marcus Thuram si procura un rigore e causa un'espulsione agli avversari: quella di Christian Mawissa Elebi, che mette la partita dell'Inter ulteriormente in discesa. Lautaro Martínez segna una tripletta e in questo 2025 è tornato immarcabile. Il francese e l'argentino sanno dialogare benissimo tra di loro e soprattutto sanno connettersi con il resto della squadra. Al netto delle capacità tecnico-tattiche sopraffine questi due ragazzi trasmettono alla squadra positività e consapevolezza dei propri mezzi: sono due leader nati e Simone Inzaghi se li gode. Quando sono in campo costringono le difese avversarie a effettuare delle scelte scomode e se la difesa non si fa trovare pronta sono dolori.
3) Dumfries e Dimarco strepitosi
Abbiamo parlato di Marcus Thuram e Lautaro Martínez ma anche un'altra coppia all'Inter sta facendo faville: si tratta degli esterni Denzel Dumfries e Federico Dimarco. I nerazzurri infatti - grazie a questi due giocatori - creano pericoli spesso a partire dalle fasce. Al giorno d'oggi è difficile trovare esterni in grado di svolgere bene sia la fase offensiva che quella difensiva. Dumfries e Dimarco non solo lo fanno, ma hanno anche uno spiccato vizietto del gol e questo obbliga le difese avversarie ad adattarsi. Oggi i due hanno impazzato sulle fasce creando pericoli ogni azione che hanno toccato il pallone. L'Inter se li tiene stretti anche perché Dimarco ormai è un tuttocampista, Dumfries del 2025 è anche un goleador. Come i due giocatori citati in precedenza sono valori aggiunti di questa squadra e si intendono bene anche tra di loro rappresentando delle colonne di questa squadra.
4) L'Inter vince e convince anche senza Çalhanoglu
L'Inter è in un ottimo stato di forma. I nerazzurri vincono e convincono pur senza Hakan Çalhanoglu. La squadra di Simone Inzaghi - con il derby di Milano all'orizzonte dove il turco potrebbe rientrare - conferma di aver trovato nuovi assetti anche senza il proprio perno di centrocampo. Kristjan Asllani è in costante crescita e l'ha dimostrato anche questa sera. I nerazzurri hanno a disposizione una rosa lunga ed estremamente valida in qualunque ruolo. Ormai gli schemi dell'Inter sono codificati e tutti si intendono alla perfezione anche quando il pilota di questo giochino - Çalhanoglu appunto - è indisponibile. Nelle ultime uscite l'Inter vince e convince e il fatto di aver saputo sopperire a un'assenza così pesante è un vanto non da poco per i nerazzurri, che acquisiscono così ancor più consapevolezza dei propri mezzi.
5) La tattica folle del monaco di Hütter non paga
L'Inter è stata ricoperta di elogi e li merita. Il Monaco invece merita numerose critiche, a partire dall'allenatore Adolf Hütter. I monegaschi si presentano al Meazza lanciandosi totalmente all'attacco, cercando di andare a ritmi più elevati rispetto a quelli dell'Inter. Il Monaco mette in campo una difesa altissima ed estremamente distratta che si fa cogliere d'infilata ben cinque volte nei primi già ripetutamente citati quindici minuti. La partita svolta, con un rigore per l'Inter e con i monegaschi che finiscono anche sotto di un uomo. Gli attaccanti della squadra di Hütter provano a creare qualcosa, ma la retroguardia nerazzurra dà loro una lezione di attenzione ed equilibrio. Il Monaco poteva puntare a una posizione migliore nella maxi-classifica finale e invece questa follia tecnico-tattica condanna la squadra del Principato a un 17° posto alquanto mediocre. Chiaramente nessuno si aspettava che il Monaco andasse in casa dell'Inter a dominare, ma nemmeno che si facesse schiacciare senza praticamente opporre resistenza e che giocasse con così poca umiltà.
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Video credit: Eurosport
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