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La storia straordinaria di Sébastien Haller: dalla lotta contro il tumore al trionfo con la Costa d'Avorio

Davide Bighiani

Aggiornato 12/02/2024 alle 13:13 GMT+1

COPPA D'AFRICA - La terza Coppa d'Africa della storia della Costa d'Avorio porta diverse firme: l'ultima è quella di Sébastien Haller, attaccante 29enne che un anno e mezzo si è ritrovato a combattere e a vincere contro un tumore ai testicoli e che con la maglia della sua Nazionale è riuscito a togliersi una soddisfazione unica, segnando un gol sia in semifinale che in finale. Ecco la sua storia.

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La Costa d'Avorio che trionfa nella finale di Coppa d'Africa davanti al proprio pubblico (2-1 alla Nigeria di Osimhen) porta con sé diverse storie incredibili: una delle più belle è certamente quella che riguarda Sébastien Haller. Infortunato fino agli ottavi di finale, a secco di gol fino alle semifinali, l'attaccante del Borussia Dortmund ha segnato in due partite due dei gol più importanti della storia della sua nazionale, incoronata campione d'Africa domenica sera contro la Nigeria (1-2). La svolta favola della carriera di un giocatore la cui carriera sembrava distrutta solamente un anno e mezzo fa. Dalla diagnosi del tumore ai testicoli è passato dalla prospettiva di dover abbandonare per sempre lo sport e la professione che ama alla possibilità di riprendere ad allenarsi e a tornare a sognare e a porsi degli obiettivi. E i sogni, a volte, possono diventare realtà.
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L'esultanza di Haller, Nigeria-Costa d'Avorio, Getty Images

Credit Foto Getty Images

"È bello. È bello avere... essere ricompensati un po', continuare a crederci e vedere che serve a uno scopo", le sue parole con le lacrime agli occhi dopo il gol decisivo contro la Nigeria ai microfoni di beIN Sports.
Un'immagine forte per un uomo indistruttibile. Un attaccante che a 29 anni ha segnato il gol della vittoria all'81' minuto di gioco, quattro giorni dopo essere stato l'unico marcatore nella semifinale contro il Congo. La sua è una storia da film, quella di un uomo che si è ripreso da una prova infernale che la vita gli aveva riservato. Di un giocatore che ha ingoiato i suoi fallimenti per permettersi questo momento di gloria.
Interviste, documentari: il destino unico di Sébastien Haller lo abbiamo visto, letto, sviscerato ovunque, ma vogliamo gridarlo ancora ai quattro venti. E ancora più forte. Nel luglio 2022, il nativo di Ris-Orangis è stato colpito da un cancro ai testicoli. Tre mesi dopo, il suo discorso carico di emozione e dignità durante la cerimonia del Pallone d’Oro ha commosso tutti. Sei mesi dopo era di nuovo in campo, davanti al pubblico del Borussia, durante la vittoria contro l'Ausburg con ai piedi degli scarpini con la scritta "Fuck Cancer”. In un anno e mezzo, Haller è passato dalla diagnosi di cancro alla vittoria della Coppa d'Africa. Non una cosa da tutti, indubbiamente.

"Devo dire grazie ai miei compagni"

"È forte pensare a tutto ciò - ha raccontato al microfono di beIN Sports dopo essersi ripreso - Ovviamente ci penso spesso. Era davvero uno dei miei obiettivi a livello personale, dare il massimo alla Coppa d'Africa, esserci...". Esserci… ed essere decisivo. "Ho l'impressione che preferisco i gol un po' complicati - sorride - Ci abbiamo creduto fino alla fine, i miei compagni mi hanno spinto a restare in campo il più a lungo possibile. Oggi se ho segnato è grazie a loro. Dovevo dare l'esempio, dare il massimo e portare a casa la Coppa".
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Sebastien Haller

Credit Foto Getty Images

Quel maledetto infortunio

Detto, fatto. Soprattutto perché questa Coppa d'Africa a un certo punto ha rischiato anche di non giocarla e guardarla dal divano di casa, complice un infortunio alla caviglia. "Ho avuto la fortuna di poter venire anche se mi avevano detto - ora posso dirlo - tra le 6 e le 8 settimane per il mio infortunio. A seconda della rapidità delle cure forse non avrei potuto giocare la mia prima partita di oggi (domenica, ndr). La caviglia non è ancora stata curata, ma ne è valsa la pena". La sua CAF infatti è cominciata solamente dagli ottavi di finale, e già questo è stato un mezzo miracolo.

La profezia di Gasset

Il merito è di Jean-Louis Gasset, ct estromesso al termine della fase a gironi, che ha deciso di convocare Haller e Simon Adingra, anch'egli infortunato, nonostante i loro problemi. "Sogno di vedere Haller segnare il gol in finale", aveva ammesso l'ex allenatore dei Verdi sulle colonne de "L'Equipe" a due giorni dalla finale.

Sliding doors

Una bella serie di sliding doors quella di Sébastien Haller, giocatore che ha scelto la selezione ivoriana nel 2020 dopo essersi formato nelle selezioni giovanili della Francia. Oltre al cancro e all'infortunio alla caviglia, Haller ha dovuto fare i conti anche con il rigore sbagliato nella partita per il titolo del Dortmund la scorsa stagione. Altra sliding door è stato il gol sbagliato di testa nella semifinale di questa Coppa d'Africa che poteva costare tantissimo ai suoi, prima di segnare il gol liberatorio. Che dire poi del cross del gol-partita? Sembrava troppo corto sul primo palo, ma Haller ha voluto comunque mettere la sua gamba davanti a quella di William Troost-Ekong e anticipare difensore e portiere, prima di liberare tutta la sua rabbia mista a gioia. Un uomo - il nostro Sébastien - che ha deciso, come la sua squadra, di realizzare l'impossibile.
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