Le 5 verità che ci ha lasciato Juventus-Milan
Aggiornato 26/01/2017 alle 07:02 GMT+1
Con Pjanic la Juventus ha trovato uno specialista sui piazzati che può essere decisivo anche in Europa. Il Milan regala sempre la prima mezz'ora all'avversario, Montella deve trovare un rimedio ai disastrosi inizi rossoneri. Il nuovo modulo bianconero funziona, soprattutto allo Stadium
1) Il nuovo modulo bianconero funziona, ma la Juve non deve specchiarsi
Il 4-2-3-1 bianconero convince. La Juventus, come contro la Lazio, anche contro il Milan ha confermato di poter mettere in seria difficoltà chiunque con tutti quei giocatori offensivi insieme. Soprattutto allo Stadium. Soluzione da riproporre, anche in Europa, vista l’abnegazione di Mandzukic e Higuain, che spesso a turno hanno rincorso gli avversari. Cuadrado e Dybala sono imprescindibili in certe partite. E anche Pjaca potrebbe trovare più spazio con tutti questi posti a disposizione. I dubbi sono, semmai, sull’eccessiva leziosità in cui la Juve può incorrere. E se le partite non si chiudono, poi c’è il rischio di soffrire troppo e compromettere prestazioni inizialmente maiuscole.
2) Il Milan ha un problema serio: l’approccio alle partite
Nelle ultime 4 partite (tra Serie A e Coppa Italia) il Milan ha preso 7 gol nella prima mezz'ora di gioco. Come con il Torino e il Napoli, anche allo Stadium i rossoneri hanno regalato un tempo agli avversari. E le rimonte, per quanto tentate, non sono arrivate. Non sempre si possono sistemare le gare in corsa, soprattutto se si incontrano squadre forti, che concedono poco. Ok i meriti dell’avversario, ma quattro prove sono sufficienti per certificare il problema rossonero. Montella trovi dei rimedi in fretta o la stagione si compromette.
3) Pjanic su punizione: un’arma che mancava nel dopo Pirlo
Terza punizione a segno. Per Pjanic sono adesso otto gol e 9 assist (6 assist da fermo) in questa stagione. Dopo un avvio di stagione in sordina, il bosniaco pare essersi calato alla perfezione nella realtà bianconera. E il suo piede educato inizia a fare la differenza. Dopo Pirlo (soprattutto) e Pogba, la Juventus cercava disperatamente un piede destro che sapesse essere letale da fermo. E nei piazzati, Miralem, che sia per tirare e crossare, è sempre pericoloso. Crescita e tecnica, giocatore che nelle gare ad eliminazione diretta, dove le palle inattive spesso decidono, può fare la differenza.
4) Suso e Bonaventura forse hanno bisogno di rifiatare
Normale non potessero ripetere l’exploit della Supercoppa. Ma Suso e Bonaventura (e in particolare lo spagnolo) stanno palesando un calo fisico evidente. E, senza le loro giocate, ne risente tutta la produzione offensiva del Milan. L’impegno è il solito, le qualità dei due non si discutono, ma (probabilmente) hanno un attimo bisogno di rifiatare dopo tante partite giocate. Ecco perché oltre a Deulofeu, il Milan cerca anche un’altra alternativa davanti. Le rotazioni sono fondamentali nelle grandi squadre o in quelle che hanno l'ambizione di diventarlo.
5) Allo Stadium non si passa mai
Sono 40 risultati utili consecutivi per la Juventus in casa in tutte le competizioni: 34 vittorie e sei pareggi. Ultimo ko contro l’Udinese all’inizio del campionato 2015/16. Lo Stadium è da anni un fattore per i bianconeri, che davanti al proprio pubblico raramente sbagliano. Sarà banale o ripetitivo, ma per far strada, in Italia come in Europa, questa confidenza casalinga conta tantissimo.
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