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Benatia, l’uomo del destino che non ti aspetti: dal dramma di Madrid al trionfo in Coppa Italia

Fabio Disingrini

Pubblicato 10/05/2018 alle 09:36 GMT+2

Un suo fallo da rigore, di cui si discuterà natural durante, aveva rovinato la grande rimonta di Madrid mentre col Napoli s’era perso Koulibaly. Allegri l’ha paragonato a un cavallo che si manda al prato per riposare: oggi Benatia è il simbolo di una Juve che nelle difficoltà confida del suo valore.

Mehdi Benatia festeggia con la Coppa Italia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Toh, Benatia. È tornato dagli inferi di un fallo da rigore che è già, suo malgrado, tra i più celebri nella storia del calcio. S’è rifatto di quel ritardo che si credeva, con Koulibaly in decollo dal prato di Torino, potesse costare uno scudetto.
Da quella marcatura persa al novantesimo di Juventus-Napoli, Benatia non aveva più giocato. Pare per un eccesso di nervosismo, sfogato anche “socialmente” in risposta al comico Maurizio Crozza. Sembra ci sia stato perfino un acceso litigio con Allegri, sta di fatto che si credeva ormai destinato ai margini della squadra.
Nient’affatto: con una doppietta da centravanti puro, seppur favorito dallo sciagurato Donnarumma per il gol del tris bianconero, Mehdi Benatia s’è preso i riflettori da protagonista della finale di Coppa Italia. È successo nello stadio che l’ha consacrato ai tempi della Roma: il Bayern Monaco fece follie per averlo e da lì la carriera del difensore marocchino non s’è più fermata. In ascesa come quando, nel secondo tempo, ha staccato nel cuore dell’area per dare una netta direzione alla partita, Benatia aveva iniziato a cambiarla anche prima e qui forse c’è proprio del destino. Siamo all’ultimo fischio prima dell’intervallo: Mehdi, che è stato ruvido per tutto il parziale, entra durissimo su Calhanoglu ma per Damato non è né fallo né giallo.
Il Milan è furioso e accerchia l’arbitro, costringendo Gattuso e capitan Bonucci a sdoppiarsi per portare tutti i loro negli spogliatoi. Ecco che arriva la svolta emozionale, prima che sportiva, di Benatia sulla partita perché nella ripresa i rossoneri si sfaldano, crollano mentalmente e qui pensiamo alle parole dei due allenatori in conferenza stampa:
L’esperienza non si compra al supermercato (Gennaro Gattuso)
Dopo 35 partite, Mehdi aveva bisogno di stare un po’ come i cavalli quando si mandano al prato (Massimiliano Allegri)
Dalle stalle alle stelle? Certo che la Juve può iniziare la sua vacanza romana perché, dopo una storica quarta Coppa Italia consecutiva, potrebbe festeggiare sempre all’Olimpico una successione di sette scudetti. Numeri da record al netto di un gap tecnico che è anche una “divisione psichica” tra la corazzata bianconera e le squadre “umane” del nostro campionato. Perché la Juve si carica nelle stasi di Crotone/Napoli per tornare a vincere e poi stravincere… E Mehdi Benatia è proprio il simbolo di un trionfo che chiude quel momento difficile prima ancora che si pronunci la parola crisi. Con il corpo e con la mente, in Italia, questa squadra non ha rivali.
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