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Le 5 verità che ci ha lasciato Juventus-Milan

Paolo Pegoraro

Aggiornato 11/05/2018 alle 09:35 GMT+2

Dall’ennesimo sigillo di Max Allegri, all’involuzione di Donnarumma, passando per gli strepitosi acuti di Dybala e Douglas Costa: le cinque verità che ci ha lasciato in dote la finalissima di Coppa Italia tra Juventus e Milan.

La Juventus esulta con la Coppa Italia, Juventus-Milan, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Ma quale finito…Il ciclo di Allegri prospera

Risultati, sintonia totale con la società, spogliatoio sotto controllo: non c’erano i crismi della fine del ciclo prima della finalissima di Roma, tanto meno dopo il roboante poker inferto dalla Vecchia Signora al Diavolo. Tanto meno ora che Max Allegri è diventato un allenatore straccia record: quarta Coppa Italia consecutiva, ma soprattutto quarta doppietta consecutiva a meno di cataclismi inenarrabili nelle ultime due giornate di campionato. Le chiacchiere stanno a zero, numeri e fatti concreti sono appannaggio dell’allenatore livornese.

L’involuzione di Donnarumma preoccupa

I 90 minuti dell’Olimpico certificano l’involuzione di Gianluigi Donnarumma, diapositive di una stagione luci e ombre per il baby prodigio del Milan nonché erede designato di Buffon in Nazionale. Dopo aver steccato contro l’Arsenal e tergiversato sulla fiondata di Dybala in campionato, “Gigio” si è reso protagonista di ben due colossali svarioni nell’ultimo atto della Coppa Italia. Ciò che più preoccupa è la natura della sua involuzione: tecnica ancor prima che psicologica. Sì perché l’errore sul tiro di Douglas Costa assomiglia a quello commesso sul tiro telefonato di Granit Xhaka dell’Arsenal: eppure tra i pali in questi anni il classe 1999 ci aveva abituato benissimo.

Dybala e Douglas Costa ingiocabili in Italia

Quando Dybala e Douglas Costa si esprimono ai loro massimi livelli fanno sistematicamente sfracelli. Celestiali le performance dei due fuoriclasse bianconeri a Roma: l’uno da regista avanzato con licenza di svariare su tutto il fronte a caccia di palloni da trasformare in oro, l’altro da esterno su entrambe le fasce con licenza di saltare l’uomo e sfornare assist o conclusioni a rete. Giocatori capace di risolvere le partite – anche quelle più bloccate – con una magia: in Italia due così non ce li ha nessun’altra squadra.

Al Milan serve almeno un rinforzo per ogni reparto

Lo ha dichiarato senza troppi giri di parole Gattuso in conferenza stampa, lanciando un chiaro segnale alla dirigenza. Persone in grado di giocare a calcio, ma ancor più dotate di mentalità vincente, secondo il codice Gattuso. Al Milan impegnato nelle ultime due giornate alla protezione del sesto posto per conferire senso e credibilità a una stagione comunque deludente serve almeno un rinforzo per ogni reparto per fare il tanto agognato salto di qualità. Gattuso ha trasformato lo sfiduciato gruppo ereditato da Montella in una squadra vera e compatta, ma ora la società deve venirgli incontro assecondando le sue richieste. Questione di ambizioni.

Juve dominante in Italia: esiste(rà) un’alternativa?

Da quattro anni vince Scudetto e Coppa Italia, da sette lo scudetto: quella della Juventus in Italia ha le caratteristiche di una tirannia. I bianconeri possono permettersi di gestire le partite, lasciar sfogare persino gli avversari per poi tramortirli con combinazioni di colpi micidiali. Chi spezzerà l’egemonia? Le milanesi sono alla perenne ricerca di una nuova identità, le romane hanno ottimi organici ma sul passo campionato pagano inesorabilmente dazio. Il Napoli quest’anno è arrivato vicino all’impresa ma c’è aria di rivoluzione all’ombra del Vesuvio e la sensazione è che il gruppo di giocatori agli ordini di Sarri abbia già offerto il meglio di sé. La verità è che ai nastri di partenza della prossima stagione la Juventus sarà la favorita d’obbligo...Mai come questa volta.
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