Le pagelle di Juventus-Milan 4-0: Dybala e Douglas Costa mattatori, serata nera per Donnarumma
Pubblicato 09/05/2018 alle 23:40 GMT+2
Senza Higuain, Paulo Dybala è il mattatore della finale dell’Olimpico e di una Juventus devastante nella ripresa con Douglas Costa nemico pubblico e Benatia in versione centravanti. Milan: Donnarumma disastroso, deludono Calhanoglu e Cutrone mentre Romagnoli non regge i novanta minuti.
=== JUVENTUS ===
Gianluigi BUFFON 7 - Scalda i guanti subito contro Cutrone e ripara su Suso prima dell’intervallo, poi la doppia respinta su Locatelli e Borini a sigillo di un altro trofeo alzato dal capitano.
Juan CUADRADO 6 - Per un’ora si sdoppia da terzino e ciò lo rende impreciso sia al cross che al tiro, senza finalizzare le migliori azioni bianconere del primo tempo.
Mehdi BENATIA 7,5 - Perché non venga ammonito sul fischio dell’intervallo (per un fallaccio su Calhanoglu) è un vero mistero, poi però decide la partita con una sorprendente doppietta da centravanti.
Andrea BARZAGLI 6,5 - Nessun errore a referto nonostante il Milan sviluppi meglio il suo gioco offensivo sull’asse di centrodestra.
Kwadwo ASAMOAH 6,5 - Attento su Suso e contro Calabria, rinuncia alla fase di spinta perché a fare il terzino è proprio meglio di Cuadrado.
Sami KHEDIRA 7 - Manca di fatto la prima chance della partita, però che mole di lavoro nel cuore del gioco tra recuperi e rilanci: un gigante del pressing.
Miralem PJANIC 6,5 - Anello debole di centrocampo nel primo tempo, sale di livello con tutta la squadra nella ripresa, griffando da calcio d’angolo l’ultimo gol della partita (Dall’87 MARCHISIO s.v).
Blaise MATUIDI 6 - S’annulla con Kessie per un’ora di gioco, rischiando sul palo un goffo autogol a conti chiusi. Tiene comunque a distanza uno spento Suso.
Paulo DYBALA 8 - Migliore in campo da regista avanzato nel primo tempo e mattatore della ripresa: solo due grandi parate di Donnarumma (prima del black-out) gli negano un gol che sfiora perfino da centrocampo.
Dall’83 Gonzalo HIGUAIN s.v. - Se Dybala è così un magnifico interprete della finale è anche per l’esclusione del Pipita. Ad averne di problemi così, tipo farlo entrare per la standing ovation del migliore in campo.
Douglas COSTA 7 - È il pericolo pubblico numero uno e si vede da quante maglie rossonere gli girano intorno per un’ora di gioco: è l’attimo in cui il brasiliano chiude i conti siglando il raddoppio (Dal 73’ BERNARDESCHI 6 - Partecipa alla festa finale di una Juventus ormai straripante).
Mario MANDZUKIC 6 - Inizia impalato sprecando una chance di testa; migliora nella ripresa propiziando il tris bianconero prima di stanziarsi largo a sinistra.
Allenatore Massimiliano ALLEGRI 8 - Mette in bacheca un altro trofeo rinunciando a Higuain per scelta tecnica: prova di una corazzata schierata per stravincere sempre in Italia. Che record: Allegri è il primo allenatore di sempre a conquistare 4 Coppe Italia consecutive.
=== MILAN ===
Gianluigi DONNARUMMA 4 - Strepitoso sul sinistro di controbalzo di Dybala dal limite in avvio di secondo tempo, poi si spegne la luce e si materializza un black out clamoroso. Si fa sfuggire la conclusione non irresistibile di Douglas dal limite e fa ancora peggio in occasione del 3-0 sul colpo di testa flebile di Mandzukic. Malissimo.
Davide CALABRIA 5,5 – Mastino quando si tratta di ringhiare sugli avversari e rilanciare l’azione, meno lucido in fase di costruzione. Calo vistoso nella ripesa.
Alessio ROMAGNOLI 5 – Gioca un primo tempo ad alti livelli ma ha la colpa di farsi sfuggire Benatia in area piccola sui corner sanguinosi della Juventus.
Leonardo BONUCCI 5,5 – Fa quel che può, ma quando si scatena la tempesta bianconera non riesce più a governare la baracca. Fischiato sonoramente dai suoi ex tifosi, deve fare i conti con il suo passato: la grande scommessa di inizio stagione l’ha persa lui. Gli equilibri, quanto meno in Serie A, sono ben saldi al loro posto: la Juve continua a signoreggiare anche senza Bonucci.
Ricardo RODRIGUEZ 5 – Anonimo e pressoché nullo dalla metà campo in su. A tutt’oggi rimane una sorta di oggetto misterioso; il terzino ammirato in Bundesliga e in Nazionale non si è mai vista. Flop.
Frank KESSIE 5,5 – Innesca un duello tutto fisico con Matuidi, ma non riesce mai a creare pericoli con i suoi proverbiali inserimenti. Riserva sparata.
Manuel LOCATELLI 5,5 – Non può essere lui il centrocampista in grado di far girare la squadra rossonera; bada troppo al compitino e a conti fatti fa rimpiangere il Biglia non trascendentale visto in rossonero questa stagione. (Dall’80’ MONTOLIVO s.v.)
Giacomo BONAVENTURA 6 – Molto bene nella prima parte sia in fase di contenimento che in fase di proposizione del gioco, poi la squadra smette di assisterlo.
SUSO 6 - Mina vagante per la difesa bianconera nella prima frazione, dove trovo il modo di rendersi utile anche in fase di ripiegamento quando mette i bastoni tra le ruote a Douglas Costa. Cala insieme ai compagni nella ripresa, ma ormai il Milan non c’è più (Dal 68’ BORINI 6 – Buffon gli nega la gioia effimera del gol della bandiera rossonera con un gran riflesso).
Patrick CUTRONE 5 – Dilapida un’occasione d’oro perché cerca la potenza e non la precisione al cospetto del monumento Buffon. Errore capitale nell’economia del match. Al Milan manca un bomber famelico (Dal 62’ KALINIC 5,5 – Entra e beffa Donnarumma con maldestra deviazione aerea su cross di Pjanic. La diapositiva della sua stagione).
Hakan CALHANOGLU 5,5 – Non è un mostro di dinamismo e a parte innescare Cutrone in avvio procede a corrente alternata. Deve trovare continuità nell’arco del match.
Allenatore: Gennaro GATTUSO 5 – Il Milan si squaglia come neve al sole alla prima difficoltà. Non c’è segnale di reazione al primo schiaffone incassato e questo non è da squadra di Gattuso. Non basta un tempo a giustificare una prestazione nettamente al di sotto delle aspettative. Nelle ultime due partite di campionato il Milan dovrà raccogliere i cocci e quanto meno provare a centrare la qualificazione in Europa. Poi questa squadra andrà ritoccata ruolo per ruolo.
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