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Coppa Italia - Inter-Juventus 1-0, 5 verità: Inzaghi demone da coppa, Allegri confuso

Francesco Sessa

Pubblicato 27/04/2023 alle 10:16 GMT+2

COPPA ITALIA - L'Inter vince 1-0 la semifinale di ritorno contro la Juventus e raggiunge la finale, dove affronterà una tra Fiorentina e Cremonese. I nerazzurri di Inzaghi si dimostrano una squadra che sa esaltarsi nella partita secca. Grazie al gol di Dimarco, giocatore-tifoso, torna un successo a San Siro. Mentre la Juve non è riuscita a creare pericoli

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Inter-Juventus, match valido per il ritorno della semifinale di Coppa Italia, è terminato sul punteggio di 1-0, figlio della rete di Dimarco su assist di Barella. In virtù di questo risultato, la formazione di Simone Inzaghi raggiunge la finale del 24 maggio, contro Fiorentina o Cremonese. Di seguito, vediamo le cinque verità che ci ha lasciato il match di San Siro.

1) Inzaghi, mister coppa

Demone da partita secca. Criticato e messo in discussione per i risultati deludenti in campionato, Simone Inzaghi si rilancia grazie alle coppe: semifinale di Champions League e finale di Coppa Italia, dopo la Supercoppa portata a casa a gennaio. Il tutto dopo aver vinto due trofei l’anno scorso. Al di fuori del campionato, nel biennio in nerazzurro Inzaghi ha eliminato tre volte la Juventus e una il Milan. Un buon bottino con cui presentarsi al doppio derby di Champions, competizione in cui il tecnico ha ben figurato a Milano riportando l’Inter agli ottavi nel 2022 prima dell’exploit di questa stagione. Ora testa al campionato, con la consapevolezza che oltre alla corsa al quarto posto ci sono tanti obiettivi ambiziosi ancora da raggiungere. Inzaghi si conferma animale da coppe: Pioli è avvisato.

2) Dopo il Milan, la Juve: Dimarco, il tifoso che lancia l'Inter

Un interista che decide un derby d’Italia che vale l’accesso a una finale. Epilogo perfetto per i supporter nerazzurri. Federico Dimarco, arrivato all’Inter a sette anni dopo i primi calci alla Calvairate, è tifoso prima che calciatore. L’anno scorso, dopo la vittoria in finale di Coppa Italia sempre contro la Juve, era sotto la curva con il megafono a incitare gli ultrà. Scena vista anche a Riad, dopo la Supercoppa a gennaio, partita aperta da un suo gol. Dima non è un bomber, ma quest’anno ha punito Milan e Juve. In entrambi i casi su assist di Barella. Federico sta incarnando lo spirito interista nelle notti che contano, anche contro il Benfica al ritorno è stato decisivo con l’assist per il 2-1 di Lautaro: sostituire Perisic non era facile, Dimarco a suo modo ci sta riuscendo.
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Federico Dimarco esulta dopo il gol segnato durante Inter-Juventus - Coppa Italia 2022-23

Credit Foto Getty Images

3) Inter, San Siro ritrovato

La vittoria contro la Juventus è d’oro per l’Inter perché vale la qualificazione in finale di Coppa Italia, ma dietro al traguardo raggiunto si nascondono altri significati. Su tutti, il ritorno al successo a San Siro: nelle ultime quattro partite giocate al Meazza, la formazione di Inzaghi non aveva portato a casa il bottino pieno. Vero, il 3-3 contro il Benfica vale come un trionfo, ma tant’è: l’Inter non vinceva davanti al proprio pubblico dalla sfida contro il Lecce del 5 marzo. Prima della partita contro i portoghesi, aveva perso tre partite per 1-0, dunque segna segnare: contro Juve, Fiorentina e Monza. No: l’effetto San Siro non è svanito nel nulla. Un’ottima notizia in vista della super sfida di domenica alle 12.30 contro la Lazio al Meazza.

4) Allegri, che confusione: la Juve è poca roba

La vittoria dell’Inter si spiega anche con la pochezza della Juventus. Inutile girarci attorno: la prova dei bianconeri è stata una delusione. A maggior ragione perché il vantaggio precoce di Dimarco aveva messo la Signora con le spalle al muro, con l’obbligo di creare le opportunità per il pareggio senza poter speculare. Il piano partita efficace nelle precedenti tre sfide stagionali con i nerazzurri (baricentro basso e attesa del momento giusto per colpire in contropiede) non è stato applicabile dal momento che l’Inter si è trovata presto avanti. E la Juve, schierata senza punte da un Allegri in confusione, è stata totalmente incapace di creare i presupposti per il pareggio. Poche idee, spunti rari, zero occasioni: di fatto, il nulla.
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Lautaro Martinez, Leonardo Bonucci e Fabio Miretti durante Inter-Juventus - Coppa Italia 2022-23

Credit Foto Getty Images

5) Bremer come... Vlahovic?

Torniamo un attimo alla prima parte della scorsa stagione, non una vita fa. Vlahovic alla Fiorentina e Bremer al Torino. C’è stato un momento in cui i due erano considerati rispettivamente uno degli attaccanti e uno dei difensori più forti del campionato. La Juve ha avuto la bravura di anticipare tutti e di portare a casa i pezzi pregiati della Serie A, pratica comune negli ultimi anni. Da quando vestono il bianconero, però, Dusan e Gleison raramente hanno messo in mostra le doti apprezzate in viola e in granata. Vlahovic non segna da una vita, Bremer è stato il peggiore in campo contro l’Inter. Due casi emblematici di quanto questa Juve fatichi a valorizzare alcuni elementi.
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