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Euro 2016: I 5 motivi per cui la Francia ha fallito l'obiettivo Europeo; Deschamps è il 1° colpevole

Luca Stamerra

Pubblicato 11/07/2016 alle 16:44 GMT+2

All'indomani della clamorosa sconfitta in finale contro il Portogallo, il principale indiziato resta il ct dei francesi. Deschamps è sul patibolo per le sue scelte tattiche e per le convocazioni. Troppo semplice criticare l'allenatore? Vero, ma abbiamo provato ad analizzare tutti gli errori e le scelte discutibili dell'ex tecnico juventino che hanno portato al fallimento la Francia in finale.

Didier Deschamps, Steve Mandanda, Patrice Evra et Paul Pogba après la défaite de la France en finale de l'Euro, dimanche 10 juillet 2016

Credit Foto AFP

Era prevedibile e così è stato. L’indiziato numero 1 per il fallimento della Francia in questo Europeo è Didier Deschamps, ct dei francesi. Il tecnico dei transalpini ha commesso molti errori, dal giocare senza regista a dimenticarsi delle fasce laterali. Il flop in finale di giocatori come Pogba e Griezmann vede comunque un unico colpevole, Deschamps. Sarà vero? Saranno solo discorsi da bar? Dopo la gara contro il Portogallo abbiamo provato ad analizzare quello che non è andato bene nella Francia, dalla prima all’ultima partita, dai dubbi tattici mai risolti alla mancanza di una vera identità di squadra.

Lassana Diarra out, Varane out, Cabaye resta in panca: ma il regista?

Una cosa che è saltata all'occhio già nella prima gara della Francia, quella inaugurale contro la Romania, è che la formazione di Deschamps non presentava un vero e proprio regista a centrocampo. La Francia ha scelto di escludere questa possibilità all'indomani dell'infortunio di Lassana Diarra che riusciva da solo a combinare la fase difensiva, con un gran numero di palloni recuperati, e quella offensiva, fatta di aperture e verticalizzazioni. Un'assenza importante per i transalpini, aggravata dalla mancanza del regista arretrato (quello in difesa) visto il precedente infortunio di Varane, alla coscia, che ha terminato anzitempo la propria stagione saltando anche la finale di Champions con il Real Madrid. Tutto da rifare per Deschamps? Assolutamente no, visto che il tecnico dei francesi aveva a disposizione uno come Yohan Cabaye in squadra, titolare assoluto (con ottime performance) ai Mondiali del 2014 ma incredibilmente fuori in questi Europei. L'ex Psg, titolarissimo prima del ritorno di Lassana Diarra in Nazionale, non è mai più riuscito a far tornare sui suoi passi Deschamps nonostante l'ottima prova contro la Svizzera dove il classe '86 era risultato essere uno dei migliori e sembrava aver scosso l'allenatore transalpino per un nuovo cambio di formazione. Risultato? Presto detto: 0 gioco dal centrocampo, l'unica tattica era di mandare la palla in avanti per Giroud che aveva il compito di spizzarla per uno tra Griezmann e Payet. Peccato, però, che la stessa Francia abbia voluto cancellare anche questo asse, togliendo dall'11 titolare Rami, bravissimo nel lancio lungo, che ben si intendeva con Giroud. E la costruzione del gioco francese è così andata a farsi benedire...
Giocatore% precisione passaggi in finale
Laurent KOSCIELNY96,6%85 su 88
Samuel UMTITI93,4%114 su 122
Paul POGBA93%107 su 115
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0 gioco sulle fasce laterali, le difese avversarie non si allungano...

Non c'è il regista o non c'è il giocatore che sappia impostare l'azione dalla difesa (come Thiago Silva, Sergio Ramos o Bonucci tanto per fare dei nomi)? Poco male se hai in tasca le contromisure per riuscire a costruire un gioco pericoloso. Per portarsi in avanti e creare più occasioni da gol possibili si può fare a meno anche delle verticalizzazioni, ma serve avere un gran gioco di spinta dalle corsie laterali, a volte punto chiave di molti match bloccati. Deschamps ha sempre fatto un uso importate delle fasce, lui che da giocatore e da metronomo delle sue squadre conosceva molto bene le funzionalità e l'importanza di giocare sugli esterni riuscendo così ad allungare le difese avversarie. Lui lo ha sempre fatto nelle squadre di club, al Monaco aveva Évra e Ibarra, al Marsiglia aveva Fanni e Morel (poi arrivò anche un certo Azpilicueta), e nella Francia? Con la Nazionale ritrova il suo pupillo Évra sulla sinistra con Debuchy a destra: il terzino dell'Arsenal si fa male e viene sostituito da Bacary Sagna (non un signor nessuno) ma questa Francia - a sorpresa - non ha amato giocare sulle corsie laterali. I terzini spingono poco, pochissimo, e sono rari i cross interessanti fatti sulla fascia, capaci di mettere in difficoltà le difese avversarie e servire Giroud al centro dell'area. Come detto, il gioco sulle fasce può essere una delle chiavi tattiche nel Mondo del calcio: la presenza di un terzino che si porta in avanti dà la possibilità di sfruttare la superiorità sul lato debole o ancora di sfruttare le combinazioni tramite le sovrapposizioni che sarebbe dovuto essere uno dei punti di forza della Francia, avendo in avanti giocatori come Payet e Griezmann che avrebbero brindato se ci fosse stata più assistenza da Évra e Sagna. Stagioni troppo lunghe? Sono arrivati a questa finale troppo stanchi? Tanti i dubbi e le possibili risposte, sta di fatto che Évra e Sagna hanno spinto poco e la Francia è riuscita in questa maniera ad annullare un'altra possibile arma offensiva. E le 5 reti segnate di testa? Non sono azioni manovrate sulle fasce: il primo gol di Giroud nasce sugli sviluppi di un calcio di punizione, quello di Griezmann all'Albania sugli sviluppi di un corner dove a crossare è Rami. L'unica eccezione è il pareggio di Griezmann contro l'Irlanda (1-1) con cross da destra di Sagna...
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Deschamps non è riuscito ad adattare la sua tattica a quella di Fernando Santos

E' stata una finale vinta dal Portogallo soprattutto grazie a diversi tatticismi. La Francia non ha risposto alle misure adottate da Fernando Santos e ha continuato a giocare alla sua maniera. Deschamps, ormai aveva trovato un suo equilibrio nel 4-2-3-1 e non ha voluto snaturare la sua squadra in base al gioco degli avversari. Molti allenatori sono soliti dire: “Noi pensiamo a fare il nostro gioco senza pensare a quello dei nostri rivali, non vogliamo snaturarci” e in pratica è quello che ha fatto Deschamps nonostante alcuni duelli chiave, dal punto di vista tattico, fossero già sicuri prima di questa sfida. William Carvalho non ha lasciato scampo a Griezmann, marcandolo a uomo nella metà campo portoghese, mentre il tridente offensivo dei lusitani ha saputo tenere a bada la coppia Pogba-Matuidi che ha costruito veramente poco gioco per tutta la partita. Fernando Santos ha letto bene la gara e le virtù della Francia, ingabbiando i giocatori chiave e adattandosi agli avversari (come sempre fatto in questi Europei). E la Francia? I transalpini non hanno mai avuto un vero piano tattico e sì sono scontrati con le certezze dei portoghesi, più abili a contrastare il 'gioco' della squadra rivale.
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Troppa responsabilità per alcuni giocatori (Pogba, Griezmann, Payet, e gli altri?)

Pogba, Griezmann e Payet. Da questi tre giocatori doveva passare il destino della Francia. Non pochi visto che alcune Nazionali, o squadre di club, hanno un solo elemento che può fare la differenza, ma questi tre giocatori erano troppo pochi per riuscire a trascinare la Francia alla vittoria dell'Europeo. Avere delle grandi individualità aiuta, ma solo se possono costituire il valore aggiunto di un gruppo già vincente. Si dice sempre che La buona squadra sa valorizzare le individualità, mentre le individualità non valorizzano una squadra. E' quello che è successo alla Francia, troppo poco squadra per vincere. Troppa appoggiata su 3 giocatori che avevano il compito/dovere di portarsi tutto sulle spalle e fare da leader. E gli altri? Payet lo ha fatto nella prima parte del torneo, Griezmann nella fase ad eliminazione diretta, ma entrambi si sono dimenticati di farlo in finale, per non parlare poi di Pogba. Solo 3 leader in campo non fanno una squadra, dall'altra parte il Portogallo - senza Ronaldo, l'uomo più significativo per i lusitani - si è unita ancor di più e ha vinto la finale. Fate voi i conti...
Nel ruolo di mediano evidentemente il suo rendimento crolla. Costringerlo ad abbassarsi davanti alla difesa non è una scelta azzeccata (per usare un eufemismo) e costituisce materia di riflessione per Deschamps, ma gli alibi si riducono di fronte a uno status acquisito e consolidato. Assente ingiustificato. [Le pagelle di Portogallo-Francia di Alessandro Dinoia]
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Le convocazioni? Resta qualche dubbio sulle scelte di Deschamps

Come detto poc'anzi, tanti infortuni per Deschamps che è stato il tecnico con più cambi da fare dopo la presentazione delle liste per Euro 2016 (infortuni di Varane, Mathieu e Lassana Diarra). Deschamps, però, ci ha messo tanto del suo perché alla vista mancavano alcuni giocatori significativi in questa Nazionale, producendo non poche polemiche per le sue decisioni. Tralasciando i casi Benzema-Valbuena e la mancata convocazione di Sakho, tutte scelte dettate da cosa è successo fuori dal campo, ci si chiede perché la Francia non abbia convocato anche giocatori come Lacazette, Gonalons, Toulalan o Kurzawa. Serviva un regista? Perché non prendere Toulalan che aveva esperienza da vendere a livello internazionale, o perché non prendere Gonalons, che oltre a ricoprire in maniera eccelsa il ruolo di centrocampista, è un ottimo difensore con un'intesa già consolidata con Umtiti, oltre ad essere destrorso, cosa non da poco, visto che a parte Rami, tutti i centrali della Francia erano mancini. Kurzawa poteva essere un valido sostituto di Évra a partita in corso, donando maggiore vigore e brio alla fascia sinistra, mentre Lacazette era un puntello sicuro per l'attacco, pronto fornire un'alternativa per il reparto offensivo: basta con le palle lunghe per Giroud o Gignac, Lacazette (capocannoniere nella stagione 2014/15 e vice capocannoniere 2015/16 alle spalle di Ibrahimović) poteva essere scatenato negli spazi con un più accurato gioco in profondità. Gli assenti, si dice, hanno sempre ragione ed è facile criticare a posteriori le scelte di un allenatore; detto questo però, lasciano l'amaro in bocca alcune esclusioni illustri.
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