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Pogba, stella con la Juve, comparsa con la Francia: delusione o vittima delle scelte di Deschamps?
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Pubblicato 11/07/2016 alle 12:13 GMT+2
Il 23nne centrocampista ha reso ben al di sotto delle sue aspettative nell’Europeo che la Francia giocava in casa. La stampa del suo Paese gli ha dato contro senza troppa pietà, ma siamo sicuri che se le sue prestazioni non sono state in linea con quelle che offre con la Juventus la responsabilità sia tutta da attribuire a lui? Alcune scelte del ct Deschamps non hanno convinto del tutto…
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Paul Pogba è il centrocampista più forte del mondo. Chiariamo subito un punto che in molti, durante questo Europeo, probabilmente hanno dimenticato. Nessuno, a differenza del 23enne francese della Juventus, sa abbinare qualità e quantità con la stessa efficacia. Nessuno. C’è chi probabilmente ha più fantasia e/o dribbling (vedi Iniesta), chi è più regista (Kroos, Modric) e chi ha una maggiore predisposizione in fase di interdizione (Mascherano, Vidal), ma nessuno sa eccellere in tutto come il Polpo. D’altronde, se il Manchester United è disposto a spendere 123 milioni di euro (!) per riprenderselo (dopo averlo perso a 0…) qualcosa vorrà pur dire, no?
Pogba-mediano davanti alla difesa: una posizione che non convince
Deschamps aveva a disposizioni due campioni (Pogba e Griezmann) e una serie di buoni giocatori. Il compito del ct è quello di provare a schierarli nella maniera più adatta affinché tutti rendano al massimo delle loro potenzialità. Dopo aver esordito con il 4-3-3, Deschamps ha svoltato nei quarti di finale contro l’Islanda, disponendo i suoi secondo il 4-2-3-1 già provato nella seconda partita con l’Albania. L’obiettivo, peraltro centrato, era quello di potare più dentro al gioco Griezmann, poi futuro capocannoniere del torneo. La libertà concessa all’attaccante dell’Atletico Madrid ha però finito per penalizzare Pogba, che si è ritrovato a dover fare il mediano davanti alla difesa al fianco di Matuidi, al quale – paradosso dei paradossi – è stato richiesto di accompagnare l’azione quando necessario. Era lui infatti il primo incursore della mediana francese, non lo juventino, che doveva invece guardare le spalle anche a Sissoko, il centrocampista con meno compiti difensivi tra quelli in campo.
I suoi numeri contro il Portogallo
A Pogba, lo stereotipo del centrocampista del futuro, autore di 10 gol e 16 assist in stagione con la Juventus, è stato chiesto di fare da schermo alla difesa. Traduzione: il mediano, quello che come spiegava Ligabue è chiamato a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni (…) a coprire certe zone, a giocare generosi (…) e il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco. Ma come? Hai in squadra il più forte centrocampista del mondo e lo confini a fare i passaggini in orizzontale, imprigionandone corsa, tiro e fantasia? Le sue statistiche dicono che Pogba ha svolto alla perfezione il compito richiesto dal mister: 107/115 passaggi completati (nessuno ha avuto tra i piedi la palla più di lui) con un 14/21 nella metà campo offensiva che grida vendetta. Di fatto, Pogba ha guardato le spalle a Matuidi, Sissoko, Payet (e poi Coman), Griezmann e Giroud (e poi Gignac). E non perché si è nascosto, ma perché ha rispettato i compiti che gli aveva assegnato l’allenatore, nonostante lo stesso Deschamps avesse visto quanto devastante potesse diventare lo juventino da interno (vedi partita contro la Svizzera: 2 traverse e tante giocate da campione). Pogba si sarebbe potuto rifiutare, fare il galletto davanti ai media e spingere per giocare da interno, ma non lo ha fatto, dimostrando così umiltà, grande senso di squadra, e mettendosi a disposizione del suo ct, che – di fatto – ha finito per togliere un’arma importante alla sua squadra.
La stampa francese ha individuato in lui il colpevole del fallimento
Per la maggior parte dei quotidiani sportivi d’Europa, il colpevole della sconfitta della Francia è proprio il centrocampista della Juventus, che avrebbe dovuto guidare i compagni di squadra alla vittoria. La prova di Pogba non è piaciuta in particolar modo ai colleghi della stampa francese, con l’Equipe e Le Parisien che sono stati concordi nell’affibbiargli un’insufficienza grave in pagella (4 e 4.5). La motivazione è la stessa portata anche dalla Gazzetta dello Sport (voto al giocatore: 4.5): imperdonabile carenza di personalità.
Il salto di qualità definitivo arriverà
Non sarà Cristiano Ronaldo o Lionel Messi, ma Paul Pogba (che forse un po’ condizionato dalle folli cifre che ha raggiunto il suo cartellino lo è davvero…) è comunque sulla strada per diventare uno dei fuoriclasse del suo tempo. Quel momento, oggi, non è ancora arrivato, ma l’età e l’incredibile potenziale tecnico e fisico parlano per lui. Per essere considerati campionissimi servono grandi vittorie (Champions League, Mondiali, Europei): Pogba – al secondo ko in una grande finale della carriera – ha appena iniziato a fare sul serio. E, a volte, sconfitte come quelle di Parigi in questo senso aiutano più delle vittorie.
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