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Ventura si presenta da nuovo ct dell'Italia: "Ripartirò dalla base di Conte, ai giovani serve tempo"

Mattia Fontana

Aggiornato 19/07/2016 alle 18:44 GMT+2

Il nuovo ct della Nazionale è stato introdotto ufficialmente a Coverciano: "Non si possono lasciare a casa tanti esterni e il 3-5-2 li penalizza, ma avendo poco tempo a disposizione dovremo partire da lì. Barzagli? Appena sarà possibile lo contatterò, è chiaro che si tratta di un giocatore importante. Pellè? La Cina è lontana...".

Giampiero Ventura Carlo Tavecchio Italia 2016

Credit Foto LaPresse

Felice, non emozionato. Perché l’emozione, se hai 68 anni, è qualcosa di difficile da provare. Lo ha ammesso in primis Giampiero Ventura, presentato questo pomeriggio come nuovo ct della Nazionale. A introdurre il successore di Antonio Conte è stato il presidente federale Carlo Tavecchio. Ventura sarà affiancato dal fedelissimo Salvatore Sullo e da Paolo Vanoli, attuale tecnico dell’Under 19 che giovedì alle 12 affronterà l’Inghilterra nelle semifinali dell’Europeo di categoria (diretta su Eurosport). Ma non solo. Il nuovo staff si avvarrà di Nicola Tarroni e Giuseppe Zinetti come osservatori, Alessandro Innocenti e Gianni Brignardello come preparatori atletici e Gianluca Spinelli come preparatore dei portieri. Da valutare la posizione di Gabriele Oriali.

Tavecchio: "Grazie a Conte, ma sapevo che sarebbe finita"

Il presidente federale ha voluto spiegare il motivo della scelta, innanzitutto del luogo della presentazione, non più tenuta a Roma e in via Allegri. Abbiamo voluto iniziare questo percorso nuovo da Coverciano – ha spiegato Tavecchio -, una scelta anche dal punto di vista strategico. Riteniamo che questo sia un punto nevralgico del sistema sportivo italiano, con un retroterra culturale e sportivo che vogliamo recuperare e porre all’attenzione del nostro paese. Resta la casa della Nazionale italiana, del settore tecnico e degli indirizzi sportivi che questa federazione ha intenzione di percorrere. È un nuovo percorso, si apre una nuova stagione. La Nazionale esce da un Europeo importante, in cui ha recuperato un’immagine e un patrimonio etico. Ha recuperato una nazione, per un certo verso. Siamo stati i più visti nei social network e gli share televisivi hanno testimoniato quanto fatto. Ringrazio Antonio Conte per tutto quello che ha fatto per noi. Ha dato un’immagine di novità, creato uno stile di sacrificio e rispetto della squadra, non delle individualità. Ventura è un maestro di calcio. Non è stata un’opzione di questi mesi: ho sempre saputo che Conte avrebbe lasciato, era nella natura delle cose e l’economia è questa. Dopo di lui, nella mia idea per il futuro della Nazionale è sempre stato Ventura. Quando una persona arriva a dirigere la nazionale di calcio ed è quella italiana, ha raggiunto il top. Siamo lieti di consegnare a Ventura una squadra, una bandiera e una prospettiva in cui esporsi in prima persona. Avrà carta bianca e operatività. Si è scelto lo staff e il primo settembre iniziamo a fare sul serio. Dobbiamo stare nei patti e nelle regole della UEFA. I favori li chiederemo. Se ci verranno concessi bene, altrimenti ne faremo a meno”.

Ventura: "Conte mi ha dato una base da cui ripartire"

A prendere la parola dopo Tavecchio è stato proprio Ventura: “Non sono emozionato perché non ho più l’età per farlo, sono felice di essere qui, sono orgoglioso di essere stato scelto per rappresentare una delle nazioni più importanti dal punto di vista calcistico. Ringrazio Conte, mi ha lasciato una squadra con delle conoscenze, con una cultura del lavoro. Le cose che mi hanno accompagnato nel mio percorso calcistico. Vorrei che fosse una Nazionale con quelle caratteristiche, in più che fosse anche eccitante. Questo mi permette di partire leggermente avvantaggiato perché ho scoperto che fare il ct ti obbliga ad avere poco tempo. L’Europeo ci ha dato la consapevolezza che attraverso l’organizzazione, la compattezza e la disponibilità si possono raggiungere risultati importanti. C’è la possibilità, migliorando quanto fatto, di ritagliarsi uno spazio da protagonisti. Io e il mio staff abbiamo una grande voglia di essere e diventare protagonisti insieme alla squadra. È un momento quasi storico, c’è stato un grande avvicinamento del popolo italiano nei confronti della maglia azzurra ed è un bene da non disperdere. Il mio contratto? La FIGC eredita quello del Torino. Le mie vittorie sono i tanti giovani lanciati nel corso della mia carriera”.
VIDEO: Le parole di Ventura nella prima conferenza stampa
Per i giovani serve tempo. Pellè e Balotelli...
“La realtà del nostro campionato è quella che si è visto all’Europeo – prosegue Ventura -, di giocatori convocabili ne sono rimasti a casa pochi. Chi non giocava con Lippi era un giocatore importantissimo, chi non giocava con Conte era un tipo di calciatore che deve ancora farsi spazio. Il vero problema, in attesa che arrivino i giovani in rampa di lancio, è che abbiamo tempo e le condizioni ideali per esprimersi. Servono possibilità per loro, evitando che si brucino. Però pensate che noi avremo tre giorni per preparare la partita con la Francia e altrettanti per lavorare in vista di Israele, quindi partiremo dalla base lasciata da Conte. Io sono sponsor dei giovani, ma serve tempo. Barzagli? Se lo chiamo adesso che è in vacanza mi dice di no. Però lo chiamerò. Se voglio partire da dove ha lasciato Conte, sulla carta diventerebbe un giocatore che fa comodo. È evidente. Pellè? E' una situazione diversa da quella di Pirlo, ma la Cina è lontana. Balotelli? E' un giocatore come tutti gli altri. Deve giocare, ma dal punto di vista tecnico è importante. Quelle poche o tante volte che ha fatto il calciatore, ha dimostrato di avere qualità assolute. Invece, quando non l'ha fatto...".
Non si possono lasciare a casa tanti esterni
"Nel calcio si va ad annate - ha spiegato Ventura -. A volte ci sono tanti difensori, a volte – come ora – tanti esterni. Ce ne sono quanti vogliamo. Da Berardi a El Shaarawy passando per Bonaventura, solo per fare alcuni nomi. Il problema è che il 3-5-2 li penalizza. Bisogna prima di tutto pensare alla qualificazione al Mondiale, dando piano piano possibilità e spazio ai giovani. Serve una crescita graduale. Ma è un peccato non sfruttare questa infornata di qualità. Il mio tipo di gioco con la Nazionale deve essere costruito. Prima di tutto bisogna spendere nella stessa direzione. Il calcio di Conte ha pagato in un momento particolare".
VIDEO: L'addio di Conte
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