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Il Napoli s'inceppa alla prova del nove, ma la settimana decisiva deve ancora iniziare

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Aggiornato 23/02/2016 alle 16:31 GMT+1

Dopo una serie di 8 vittorie consecutive in campionato, il Napoli s’è fermato tra Juventus e Milan, è stato superato dai bianconeri in testa alla classifica di Serie A e ha perso al Madrigal l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Ecco perché, fallite a maggior ragione le prime prove del nove, i partenopei sono chiamati a non mancare giovedì contro il Villarreal e lunedì a Firenze

Gonzalo Higuain Napoli 2015

Credit Foto LaPresse

Strano il calcio e strano il destino del Napoli, chiamato a giocarsi in pochi giorni, dopo tantissimi e quasi tutti meritati complimenti, larga parte della sua stagione in pochi giorni: dalla “sfida scudetto” di Torino all’ultima di campionato col Milan, dal match (point) europeo contro il Villarreal alla prova del Franchi, lunedì, ospite della Fiorentina inseguitrice.

Non solo Higuain all'origine dell'impasse

Prima della gara di Torino contro la Juve, costata ai partenopei il primato in classifica, il Napoli aveva vinto 8 partite consecutive in campionato con 24 gol di Gonzalo Higuain (7 doppiette) in altrettante giornate di Serie A. Ora che invece il Pipita - fermato da un gigantesco Barzagli o dall’insospettabile Zapata, risparmiato da Sarri per oltre un’ora al Madrigal – non segna da oltre 200 minuti, s’avverte la leggera flessione di una squadra che non è (la crisi, non il Napoli…) solo Higuain-dipendente.

I rischi del non fare mai turnover

La scelta di Maurizio Sarri infatti è stata programmatica e in questo molto simile (e beneaugurante…) a quella di Mourinho nell’anno del Triplete dell’Inter: far giocare (quasi) sempre gli stessi undici. E così, con poco turnover e una rotation troppo scientifica, come al Madrigal senza 5 titolari dal primo minuto, la squadra è calata di rendimento in un momento sbagliatissimo, ovvero all’ingresso di una settimana decisiva.

Da Allan ad Hamsik: una flessione che parte da centrocampo

Contro il Milan infatti, a cui riconosciamo i meriti di aver giocato una partita molto reattiva, il Napoli ha pareggiato senza sfigurare, ma perso la chance di tornare subito in testa alla classifica dopo il clean sheet della Juve a Bologna, mostrato poca lucidità offensiva e accertato l’appannamento di alcuni suoi giocatori chiave come Hamsik, Callejon e specialmente Allan.
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Allan Bonaventura - Napoli-Milan - Serie A 2015/2016 - LaPresse

Credit Foto Eurosport

Che posta in gioco sull'asse Villarreal-Firenze

In sostanza, il Napoli vince se fa le cose a cento all’ora, ma in questo momento ci sono delle difficoltà: la posta in gioco è la qualificazione agli ottavi di Europa League e un treno scudetto da non perdere. E paradossalmente, una sconfitta a Firenze potrebbe rimettere in gioco la prossima Champions visto che avverrebbe contro una rivale diretta e che, adesso, la Roma vince sempre, l’Inter risale e il Milan gioca (finalmente) bene. Ma forse ora non sarà il caso di esagerare.
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