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Le 5 verità che ci ha lasciato Arsenal-Milan

Stefano Silvestri

Aggiornato 16/03/2018 alle 07:59 GMT+1

I rossoneri escono dall'Europa League, ma i rimpianti sono tutti per un'andata buttata. Mentre gli episodi decisivi dell'Emirates riaccendono in maniera veemente le discussioni sul VAR in Europa, ma anche la mancanza di continuità di Donnarumma. Sorridono i Gunners, che possono sognare di arrivare in fondo. Con un Wilshere di alto livello, possibile affare a parametro zero.

AC Milan's goalkeeper Antonio Donnarumma reacts during the UEFA Europa League round of 16 first-leg football match AC Milan Vs Arsenal at the 'San Siro Stadium' in Milan on March 8, 2018

Credit Foto Getty Images

1) Milan, i rimpianti sono tutti per l'andata

Lo ha detto anche Gennaro Gattuso al termine del match dell'Emirates: "Sono orgoglioso dei ragazzi. La qualificazione l'abbiamo persa all'andata". È lì, nei terribili primi 45 minuti di San Siro seguiti da una ripresa improduttiva, che vanno ricercate le cause dell'eliminazione dall'Europa League. A Londra il Milan ha fatto tesoro degli errori di una settimana fa, si è riposizionato in maniera diversa sul campo, ha risposto colpo su colpo all'Arsenal e, sì, l'impresa a un certo punto l'ha sognata veramente. I cori, a risultato compromesso, dei 2500 sostenitori rossoneri giunti in Inghilterra sono l'immagine più rappresentativa della serata.

2) VAR anche in Europa: una svolta necessaria

Milan punito, ma non vorremmo nemmeno essere nei panni del signor Stefan Johannesson, il giudice di porta che, con una chiamata ai limiti dell'assurdo, ha indotto l'arbitro Eriksson a indicare il dischetto, riportando in quota l'Arsenal. Un episodio che, inevitabilmente, non può non riaccendere in maniera veemente il discorso sull'utilizzo anche in Europa della tecnologia. Quel VAR che in Italia è oggetto di polemiche ogni santissimo weekend, ma più per il suo utilizzo ancora approssimativo che per la sua reale e indiscutibile utilità. Troppa confusione e la mancata abitudine da parte degli arbitri nel maneggiare lo strumento: queste le motivazioni addotte dal presidente della UEFA, Aleksandar Ceferin, nel motivare la bocciatura. E così anche nella prossima stagione nulla cambierà, sia in Champions che in Europa League, con il rischio che situazioni come quella vissuta dal povero Rodriguez e da tutto il Milan si ripetano. Quando si entrerà nel futuro anche a Nyon?
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Gianluigi Donnarumma, Hakan Calhanoglu and Alessio Romagnoli remonstrate with the assistant referee after Arsenal are awarded a penalty.

Credit Foto Eurosport

3) Donnarumma ha ancora troppe pause

Sì, dopo Gigi Buffon c'è lui. Sì, pochi italiani nell'epoca recente hanno avuto un impatto simile al suo a un'età come la sua. Ma Gigio Donnarumma, per assurgere davvero allo status di top del ruolo, deve riuscire a trovare una continuità di rendimento superiore. La papera sul tiro parabilissimo di Xhaka è doppiamente grave, perché fa scendere in secondo piano quanto di buono fatto in precedenza e perché taglia le gambe al Milan, fin lì pienamente in partita. È almeno il terzo grave errore stagionale, dopo quelli contro Atalanta e Cagliari in campionato. Pause di concentrazione che macchiano un eccellente inizio di carriera.

4) L'Arsenal può arrivare in fondo

C'è ancora tempo per raddrizzare una stagione storta, tra il sesto posto in Premier League e la doppia umiliazione in pochi giorni contro il Manchester City? Sì, c'è. L'Europa League, dove il campo va restringendosi sempre più, è la grande occasione dell'Arsenal, che ha tutte le carte in regola per ripetere quanto fatto dal Manchester United nella scorsa stagione: arrivare in fondo, trionfare e, al contempo, tornare in Champions League dalla porta secondaria. La strada è ancora lunga, ma la formazione del sempre contestato Wenger si è ritrovata, vincendo le ultime tre partite dopo averne perse sei delle precedenti otto. Un risveglio arrivato al momento giusto, quando l'annata si avvia verso la sua fase decisiva.
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Welbeck esulta contro il Milan

Credit Foto Getty Images

5) Wilshere in scadenza di contratto è un affare

Tormentato da una serie infinita di infortuni, turbolento in campo, controverso fuori dal campo. Ma bravo. Anzi: bravissimo. Tocchiamo ferro e tutto quel che si può toccare, ma Jack Wilshere pare finalmente aver trovato la propria strada, tanto da essere nuovamente convocato dalla nazionale inglese dopo quasi due anni. Un giocatore che ha spaccato in due il Milan all'andata, almeno per un tempo, e che al ritorno si è ripetuto con un'altra prestazione di alto livello. Ebbene, Wilshere andrà in scadenza di contratto al termine della stagione e potrebbe non rinnovare, nonostante il desiderio di Wenger di fargli firmare un nuovo contratto. In Italia Juventus e lo stesso Milan osservano interessate: non sarà forse un affare economico (attualmente guadagna più di 5 milioni di euro a stagione), ma tecnico certamente sì.
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