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Europa League - Le 5 verità di Nantes-Juventus 0-3: Di Maria immarcabile. Fagioli super

Stefano Fonsato

Aggiornato 19/05/2023 alle 00:23 GMT+2

EUROPA LEAGUE - E' stata la partita perfetta in casa bianconera. Nella marcia di avvicinamento a un'altra gara importantissima come il Derby della Mole di martedì 28 febbraio, per Massimiliano Allegri è andato tutto come previsto: gara chiusa dopo appena 10', avversari in inferiorità numerica per quasi tutta la partita e qualificazione ottenuta gestendo bene le risorse.

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La Juventus accede senza difficoltà agli ottavi di finale di Europa League. Merito di uno straordinario Angel Di Maria, autore di una tripletta, la sua prima nelle competizioni europee nel 3-0 rifilato al Nantes allo stadio della Beaujoire dopo l'1-1 dell'andata all'Alianz Stadium. Rete da cineteca dopo appena 5' con un sinistro a giro-spettacolo. Poi, El Fideo conquista e trasforma il rigore del raddoppio (col rosso a Pallois). Quindi, rete conclusiva di testa al 78', assegnato con l'ausilio della Goal Line Technology. Una prestazione imponente dei bianconeri - certo, coi Canards transalpini in inferiorità numerica dal 18' -, che riescono anche a gestire bene le forze in vite del Derby della Mole contro il Torino in programma martedì 28 febbraio alle 20,45 all'Allianz Stadium. Vediamo allora quali sono, a nostro avviso. sono i temi principali di Nantes-Juventus.

1) "Ho visto Di Maria, ho visto Di Maria...!"

Si, proprio come quel coro che inneggiava a Diego Armando Maradona. Perché in serate come questo, assistere a una magia dietro l'atra da parte di un calciatore argentino campione del mondo, rimanda comunque a quel mondo lì, senza paura - almeno, ripetiamo, per la serata succitata - di incappare nella blasfemia pallonara. Il mancino a giro di prima con cui apre i conti è un gol da cineteca. Il rigore conquistato, poi, arriva con una giocata da calciatore di calcetto. E, dopo un quantitativo industriale di palloni forniti ai compagni, trova i modo di sovrastare Traoré al 78' andando a segno i testa. Insomma, sciorina tutto il repertorio da fuoriclasse.

2) Le magie del Fideo e gli inevitabili "Cosa sarebbe stato se..."

E' già stato detto e ridetto, è noto. Ma è bene ulteriormente ribadirlo dopo partire come quelle dello stadio della Beaujoire: una Juve con un Di Maria in campo (un Di Maria così) per la maggior parte delle partite, avrebbe potuto dare un'altra piega alla stagione bianconera. Per non parlare delle ipotesi su Paul Pogba, che ancora deve rientrare.
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Di Maria.

Credit Foto Getty Images

3) Fagioli, quante speranze!

E, fin qui, tutte mantenute. Adombrato solamente dalla bacchetta magica Di Maria, che l'ex Cremonese serve in occasione del primo gol. Poi, tanti palloni recuperati e lavorati in maniera certosina per tutta la fase offensive. Che la Juve se lo tenga stretto e se lo coccoli...
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Di Maria e Fagioli esultano per il gol in Nantes-Juventus - Europa League 2022/2023

Credit Foto Getty Images

4) La partita perfetta di Allegri

Nella marcia di avvicinamento a un'altra gara importantissima come il Derby della Mole di martedì 28 febbraio, per Massimiliano Allegri è andato tutto come previsto: gara chiusa dopo appena 10', avversari in inferiorità numerica per quasi tutta la partita e qualificazione ottenuta gestendo bene le risorse.

5) Nostalgia Nantes

In tribuna (in uno stadio della Beaujoire tutto esaurito e traboccante di entusiasmo), il commissario tecnico della nazionale francese Didier Deschamps e tanti altri protagonisti di quella doppia sfida tra Nantes e Juvenus nella Champions League 1995-1996, la seconda e ultima conquistata dai bianconeri. Ventisette anni fa (era il 17 aprile 1996), nella semifinale di ritorno, i Canards s'imposero 3-2 in casa contro i bianconeri, a segno quella sera col compianto Gianluca Vialli e con Paulo Sousa (Capron, N'Doram e Renou per i transalpini). Nella gara di andata, grazie ancora a Vialli e a Vladimir Jugovic, i bianconeri di Marcello Lippi vinsro 2-0. Fu il percorso verso la finalissima dell'Olimpico contro l'Ajax, poi vinta ai calci di rigore dopo il botta e risposta Fabrizio Ravanelli-Jari Litmanen.
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