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Barça alla conquista

Eurosport
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Pubblicato 17/12/2006 alle 09:00 GMT+1

Gli azulgrana cercano l'unico allora che manca nella loro bacheca, sulla loro strada c'è l'Internacional. Diretta su SI alle 11:20

Liverpool e Real sono lontani migliaia di chilometri, decine di giorni. Nella bacheca del Barcellona manca soltanto l'Intercontinentale, oggi Mondiale per club, e allora, a Yokohama, tutto il resto (prossimo avversario di Champions e rivali di Liga) resterà fuori, per una notte.
La finale contro i brasiliani dell"Internacional di Porto Alegre sarebbe una passeggiata per il Barça visto contro l"America, se non ci fossero tanti motivi a renderla speciale, imprevedibile: il derby di Ronaldinho, cresciuto nel Gremio, le solite assenze (da Messi a Eto) e i precedenti (dalla sconfitta del "dream team" blaugrana di Cruyff, 14 anni fa, contro il San Paolo, a quella del Liverpool, nel 2005, battuto dallo stesso avversario).
"Vado ripetendo da giorni che i brasiliani sono sempre pericolosi - ha detto Rijkaard - l'Internacional è una gran bella squadra. Se lo scorso anno ha vinto ancora una volta un club del Sud America, vuol dire che non c'è da stare tranquilli. Togliamoci dalla testa il pronostico: non sarà una sfida facile per noi".
Rijkaard è intenzionato a confermare il tridente offensivo che ha demolito i messicani: Ronaldinho e Giuly al fianco dell'ariete Gudjonsen. Internacional spavaldo, dall'altra parte. A Yokohama, nello stesso stadio dove 4 anni fa la nazionale verdeoro vinse la Coppa del Mondo, i brasiliani vogliono vincere per sé e per il proprio Paese, riscattando così la figuraccia degli ultimi Mondiali di Germania. L'inizio, per la squadra di Abel Braga, non è stato incoraggiante: vittoria soffertissima contro i campioni d'Africa dell'Al Alhy.
"Sono sicuro che contro il Barcellona vedremo in campo un altra squadra - ha dichiarato il tecnico dell'Iner - i miei sono pronti per la sfida. Naturalmente rispettiamo il nostro avversario, che è tra i più forti al Mondo. Ma avere grandi giocatori e grandi qualità tecniche non significa vincere di sicuro. Noi abbiamo lo spirito giusto, la giusta carica per metterli in difficoltà".
"Non è un problema per noi affrontare il Barcellona - conclude capitan Fernandao - naturalmente riconosciamo la sua forza, ma non lo temiamo affatto. Sappiamo di avere tutti i mezzi per vincere il Mondiale".
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