Gigi Buffon: "Non ho rimpianti in carriera, nemmeno sul Pallone d'Oro del 2006. E a Donnarumma dico..."

DaEurosport

Pubblicato 14/11/2023 alle 00:11 GMT+1

CALCIO, HALL OF FAME - Intervenuto alla cerimonia, Gigi Buffon ha spaziato su diversi argomenti. Dall'impatto di Calciopoli sulla Nazionale del 2006, al mancato Pallone d'Oro dello stesso anno, ma anche a Gigio Donnarumma e al nuovo ruolo di Capo Delegazione degli Azzurri. Ecco tutte le parole dell'ex numero 1 di Juventus, Parma e PSG.

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Intervenuto alla cerimonia della Hall of Fame del calcio italiano, Gianluigi Buffon ha rilasciato dichiarazioni su diversi argomenti, analizzando anche il suo nuovo ruolo quale Capo Delegazione della Nazionale. "L'unico contributo che posso dare è il sentore di ciò che percepisco nei giocatori. Li vedo sicuri e sereni, vedo la loro applicazione e la loro caratura tecnica". L'ex numero uno del Parma ha anche ribadito di non avere alcun rimpianto per la sua carriera da calciatore, nemmeno in riguardo al Pallone d'Oro del 2006.

"No, devo dire la verità, ho concluso la carriera senza alcun rimpianto. Ho finito da persona felice e soddisfatta per quello che ho ottenuto ma anche per quello che ho condiviso con i miei compagni soprattutto, con i dirigenti, le società e le persone che ho incontrato nel mio percorso e ho sempre messo davanti i risultati e le soddisfazioni di squadra rispetto all'individualismo". Il 2006 è stato anche l'anno di Calciopoli, evento che, secondo Buffon, non ha aiutato gli Azzurri di Marcello Lippi pur rendendoli ancora più coesi come gruppo.

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"No aiutati sarebbe troppo. Però sicuramente quando il vento soffia forte e ti soffia in faccia, se sei un gruppo coeso e unito, secondo me dentro a certe difficoltà riesci a trovare gli strumenti giusti per poterti opporre e per poter magari riuscire a raggiungere dei risultati insperati". Infine, pur senza volergli consigliare alcunché, arrivano anche due parole su Gigio Donnarumma: "Non gli consiglio nulla perché sta facendo tutto molto bene. L'unica cosa che posso dirgli è di non accontentarsi e per farlo bisogna guardare solo chi è davanti, chi ha fatto di più".