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Il Papa loda Guardiola senza citarlo: "Nella sconfitta può esserci una vittoria"

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Pubblicato 31/05/2021 alle 15:03 GMT+2

CALCIO - Papa Francesco non lo cita ma si riferisce all'allenatore del Manchester City quando parla del bacio alla medaglia dopo la sconfitta: "Dobbiamo prendere con maturità le sconfitte, perché questo ti fa crescere"

Il Papa loda Guardiola

Credit Foto Eurosport

Rewind: il Manchester City di Pep Guardiola sabato sera perde la finale di Champions contro il Chelsea, ma il tecnico catalano viene immortalato mentre bacia la medaglia, nonostante la sconfitta. Un gesto che non è passato inosservato, visto che anche Papa Francesco, in occasione dell'udienza concessa alla delegazione della federbasket, ha parlato di ciò che ha fatto Guardiola, lodandolo ma senza citarlo.
"Qui io vorrei sottolineare l'atteggiamento davanti alla sconfitta. Mi hanno raccontato che, uno di questi giorni, non so dove, c'è stato un vincitore e uno che è arrivato secondo, che non ce l'ha fatta. E quello che è arrivato secondo ha baciato la medaglia. Di solito, quando si arriva secondo, c'è il muso così, siamo tristi, e anche non dico che si butta la medaglia, ma avremmo la voglia di farlo. Questo ha baciato la medaglia", ha sottolineato. Questo ci insegna che anche nella sconfitta ci può essere una vittoria: prendere con maturità le sconfitte, perché questo ti fa crescere. Ti fa capire che nella vita non sempre tutto è dolce, non sempre tutto è vincere, delle volte si fa questa esperienza della sconfitta. E quando uno sportivo, una sportiva, sa vincere la sconfitta così, con dignità, con umanità, col cuore grande, questo è una vera onorificenza, una vera vittoria umana".

La pallacanestro

"Pensando alla pallacanestro. Il vostro è uno sport che eleva verso il cielo perché, come disse un ex giocatore famoso, è uno sport che guarda in alto, verso il canestro e, perciò, è una vera e propria sfida per tutti coloro che sono abituati a vivere con lo sguardo sempre rivolto a terra". Quindi l'invito: "Vorrei che questo fosse per voi anche un nobile compito: promuovere il gioco sano tra i bambini e i ragazzi, aiutare i giovani a guardare in alto, a non arrendersi mai, a scoprire che la vita è un cammino fatto di sconfitte e di vittorie, ma che l'importante è non perdere la voglia di 'giocarsi la partita'. E aiutarli a capire che quando nella vita 'non hai fatto canestro', non hai perso per sempre".
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