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In Georgia il calcio è "alla frutta": la prima volta del Samtredia

Stefano Fonsato

Aggiornato 20/12/2016 alle 23:37 GMT+1

L'onda lunga del miracolo Leicester non si è ancora esaurita: ecco la favola del club di una cittadina di 30mila abitanti, finora conosciuta solo per le origini di Kaladze, le sue vaste coltivazioni di ortaggi e piante da frutto. Mai campione, nei giorni scorsi il Samtredia ha avuto meglio in finale del Chikhuria Sachkhere, altra outsider "terribile": insieme hanno "sgasato" in faccia alle Dinamo.

Fc Samtredia, vincitore Umaglesi Liga 2016 (Georgia)

Credit Foto facebook

Non un club improvvisamente acquisito da un presidente multi milionario. Non una squadra ricca di calciatori stranieri in grado di stravolgere il tran tran del torneo locale. Nemmeno la formazione di una metropoli in grado di attrarre particolari interessi da bacino di utenza. Bensì, a vincere l'edizione 2016 del campionato della Georgia (la Umaglesi Liga), una piccola realtà calcistica di una cittadina di appena 30mila abitanti del Caucaso Meridionale, il cui unico rimando pallonaro era legato, fino a qualche giorno fa, a Kakhaber Kaladze, oggi ministro dell'Energia georgiano, ieri difensore di Milan e Genoa. Ma che dal Samtredia non è mai passato, iniziando immediatamente a distinguersi nella Dinamo Tbilisi, vero e proprio colosso nazionale, che raramente ha concesso spazi alle avversarie. Comunque sempre più altolocate del club in questione: basti pensare alla Torpedo Kutaisi o alla Dinamo Batumi.

Samtredia: frutta, ortaggi, cioccolato e Kaladze

Samtredia, capoluogo dell'Imerezia, nell'entroterra di pianura del Mar Nero, è sempre stata - relativamente - famosa per altro: dalle piantagioni di ortaggi a quelle di frutta, vaste piantagioni in grado di rifornire il paese e parte della Russia caucasica. Ai tempi dell'Unione Sovietica c'era anche una grossa fabbrica di cioccolato e una di the, oltre ad essere un importate snodo ferroviario del paese, in grado di unire Kutaisi a Tbilisi. Ma nulla di più. Fino alla straordinaria impresa di quest'anno, contraddistinto dalla riforma del calcio georgiano: dal girone unico si è passato al doppio raggruppamento e, per decidere lo scudetto, una finale tra le due vincenti. E' cambiata pure la stagionalità: non si finisce più d'estate, bensì d'inverno, giocando da inizio agosto a metà dicembre. La riforma ha subito portato alla "sorpresona" di fine anno, la finale tra due outsider, addirittura un derby: a contendere il trofeo al Samtredia, infatti, lo scorso weekend, c'era il Chikhura Sachkhere, altro centro dell'Imerezia la cui municipalità conta 48mila abitanti suddivisi tra le diverse frazioni di montagna.

Il trenino stellare verso la Champions

"Avevamo partecipato, sin qui a un preliminare di Europa League, a settembre, ma siamo usciti al primo turno, sconfitti dal Qabala - racconta in esclusiva a Eurosport Italia Giorgi Tsetsadze, l'allenatore dell'Fc Samtredia -: ma la nostra esperienza internazionale è praticamente nulla, fino al 2014 eravamo in Pirveli Liga, la vostra Serie B". Il viaggio fino alla finale scudetto, in Georgia, è stato rappresentato da una bella vignetta in cui mister Tsetsadze guida un trenino spaziale verso le stelle della Champions League: "Vengono i brividi al solo pensiero. Se saremo in grado di avanzare fino alla fase a gironi? Dubito, ma nel calcio non si sa mai fin dove si è in grado di spingere. Per noi sarebbe già un miracolo entrare nella fase a gruppi di Europa League".

Bianco, rosso e campioni

La riforma della federcalcio georgiana, si diceva, ha previsto un gruppo "bianco" e uno "rosso", i colori della bandiera del paese, sempre alle prese con gli attriti indipendentisti di Abcasia e Ossezia, i territori di nordovest. Il Samtredia ha vinto quello rosso con la Dinamo Batumi, tra le grandi favorite per la vittoria finale. Il Chikhura, ha invece avuto la meglio della Dinamo Tbilisi, finita seconda nel gruppo "bianco". In finale, Samtredia vittorioso 4-2 nel doppio confronto: decisiva la doppietta del cannoniere stagionale, il 22enne Budu Zivzivadze, cresciuto nella Dinamo Tbilisi che, questa volta, ha fatto male i conti...

Quando il pressing è autoctono. Sognando Leicester

"La nostra squadra è composta interamente da giocatori georgiani - chiosa Tsetsadze -: non avevamo certo in programma di lottare per il titolo ma con l'abnegazione e, soprattutto, l'organizzazione tattica, abbiamo sorpreso tutti. Abbiamo fatto felici i nostri tifosi e tutta la nostra comunità, completamente a digiuno di simili successi. La nostra principale caratteristica? Il pressing aggressivo, proprio come il Leicester in Inghilterra". La cui onda lunghissima, incredibilmente, continua a fare proseliti.
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