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Il calcio all'ombra di Stalin: primo trionfo del Dila Gori in Georgia

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DaEurosport

Pubblicato 12/06/2015 alle 15:03 GMT+2

Piccoli Mourinho crescono: in Georgia, tecnico 25enne si laurea campione interrompendo l'egemonia della Dinamo Tbilisi

Dila Gori - Imago

Credit Foto Imago

E' l'alba di un nuovo giorno nel calcio georgiano. A testimoniarlo, il successo che ha interrotto l'infinita egemonia della Dinamo Tbilisi: quello del Dila Gori, là dove la parola "Dila" sta per "Mattina", la più celebre delle poesie giovanili scritte da Josif Stalin, nato proprio nella cittadina di Gori. Stride un po', tuttavia - comunque la si veda - intravedere un concetto di "futuro" ripensando all'ex dittatore sovietico. Meglio restare ancorati all'argomento calcio, lasciando le parafrasi sociopolitiche ad altri. Sta di fatto che, dopo il fenomeno Qarabağ Ağdam in Azerbaijan, il Caucaso ha estratto, fuori dal proprio cilindro, un'altra realtà sportiva post-statalista, dislocata dalla capitale, l'ennesima se si pensa al corollario calcistico delle ex repubbliche sovietiche. Dalle parti del Baltico, ad esempio, in Lettonia, Liepaja e Ventspils hanno preso il posto dello Skonto Riga, in Moldavia lo Sheriff Tiraspol ha "cancellato" lo Zimbru Chisinau, in Ucraina lo Shakhtar Donetsk - nel periodo di pace - ha completamente adombrato la storia della Dinamo Kiev, e che dire del Bate Borisov nemico da anni insuperabile per la Dinamo Minsk? D'altra parte, l'esempio arriva dalla "madre Russia" con lo Zenit San Pietroburgo, nuovo polo pallonaro che ha ridimensionato la capitale Mosca. Adesso, come detto, è il turno del Dila Gori: in proporzione, qui è stato più difficile "scalzare" il club di riferimento del paese. Perché? Anzitutto perché l'eco dei successi della Dinamo Tbilisi in un paese piccolo come la Georgia è durata decisamente più a lungo (i capitolini, infatti, riuscirono addirittura a laurearsi due volte campioni nell'era sovietica e trionfarono nella Coppa delle Coppe 1981 contro Il Carl Zeiss Jena, oltre ad aver battuto con un clamoroso 3-0 il Liverpool in coppa dei Campioni nel 1979); inoltre, perché la squadra è quasi interamente autoctona: il vicino Azerbaijan importa una quantità industriale di giocatori stranieri (in prevalenza brasiliani e africani), in Georgia - così come, d'altra parte, in Bielorussia - i "mezzi propri" sono ancora i più utilizzati.
GIOVENTU'... IN PANCHINA - Ma i motivi di curiosità non si fermano qui. Anzi. Sentiremo ancora tanto parlare del Dila: già perché Gori (55mila abitanti) non ha solo ospitato la fanciullezza di Stalin ma anche del più giovane allenatore dell'epoca moderna ad aver vinto un campionato di massima serie: il 25enne Ucha Sosiashvili, che è riuscito a fare meglio nientemeno di Roy Hodgson, laureatosi campione di Svezia nel 1976 con l'Halmstad all'età di 29 anni. Il record assoluto, in questo senso, appartiene al 22enne John Rødgaard, che - oltre ad essere un campione di scacchi - nel 1977 condusse il  TB Tvøroyri, la squadra più antica delle Isole Far Oer, al successo. Un allenatore spigliato e internazionale Sosiashvili, convinto del suo moderno 4-1-3-2 e capace di esaltare lo spirito battagliero dei suoi "Guardiani", come vengono chiamati i giocatori del Dila.
L'ATTUALE PREDOMINIO E UN FUTURO RADIOSO - Con 64 punti in 30 partite, il Dila Gori ha imposto la sua legge, chiudendo l'Umaglesi Liga a +6 sulla coppia Dinamo Batumi-Dinamo Tbilisi. E non si è trattata dell'unica sorpresa dell'edizione 2014-2015 della massima serie georgiana, che ha fatto registrare anche la clamorosa retrocessione dello Zestafoni, ultimo club che si frappose con la Dinamo capitolina laureandosi campione nel 2011 e nel 2012. La speranza, a Gori, è non risultare una meteora pronta a spegnersi come successe, dopo l'avvento del nuovo millennio, i campioni "sporadici" di Torpedo Kutaisi, Wit Georgia, Sioni Bolnisi e Olimpi Rustavi. Ma i chiari di luna sembrano proiettare ben altri scenari, questa volta: il Dila, infatti, è pronto a riconfermarsi nelle prossime stagione dopo un percorso entusiasmante partito nell'estate 2010 con la vittoria della Meore Liga dell'Est, terzo livello del calcio georgiano.
UN NUOVO QARABAG? - Sono inoltre molto particolari le similitudini con la realtà azera del Qarabağ (campione anche quest'anno), che abbiamo imparato a conoscere nel dettaglio per aver incrociato la squadra dell'Inter nell'Europa League di questa stagione per essere fondata sulla città-fantasma di Ağdam, rasa al suolo vent'anni fa nel corso del conflitto mai sedato con gli armeni per il controllo della regione contesa del Nagorno Qarabağ. Un altro territorio controverso sta, a pochissimi chilometri, proprio sopra la testa di Gori, l'Ossezia del Sud - regione autoproclamatasi autonoma, molto legata alla Russia e rappresentata dallo Spartak Tskhinvali, squadra costantemente ospitata proprio allo stadio Tengiz Burjanadze di Gori, per i continui disordini nei territori di confine e che proprio quest'anno - al quarto posto - ha sfiorato la partecipazione alle prossime competizioni europee. In Europa il Dila - che tre anni fa mise per la prima volta in bacheca la Coppa di Georgia - c'è già stato, superando due turni preliminari sia nel 2012 che nel 2013, più una Coppa Intertoto nel 2004.
PICCOLI MOURINHO CRESCONO - "L'età non è assolutamente importante", ha subito messo le cose in chiaro mister Sosiashvili alla conferenza di presentazione dell'anno scorso (in cui si è presentato a 24 anni). Sicuro e sprezzante, ha superato così l'enorme scetticismo generale. C'è chi, in patria, lo teneva d'occhio da parecchio tempo, visto che ha iniziato a lavorare coi giovani già a 19 anni. A 23, l'esordio coi grandi, in Serie B, con il Samtredia. Poi, la chiamata, la passata stagione, della Dinamo Tbilisi, che gli affidò la panchina della squadra riserve. I suoi ottimi rapporti con la compagine della capitale gli hanno permesso di accaparrarsi un paio giocatori emergenti e una punta d'eccezione del calcio georgiano, uno per ruolo: il terzino sinistro classe '95 Giga Samkharadze, il trequartista del '94 Giorgi Eristavi e la "bocca da fuoco" trentenne Irakli Modebadze. "Per noi è stato un successo clamoroso e senza precedenti - spiega ad Eurosport il regista di centrocampo Lasha Gvalia - Non ci aspettavamo di poter tagliare un traguardo simile, ma il nostro coach è riuscito a infonderci la fiducia necessaria. Ci siamo imposti con grinta e bel calcio, senza alcun timore. Lavorare con mister Sosiashvili è un privilegio: è davvero meticoloso e prepara ogni match nei minimi dettagli". Insomma, piccoli Mourinho crescono...
di Stefano FONSATO
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