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Juventus Under 23 in zona playout: simbolo di un 'progetto seconde squadre' che ancora non convince

Stefano Fonsato

Aggiornato 28/11/2018 alle 19:01 GMT+1

Il club bianconero, unico ad aver aderito all'esperimento proposto dagli ex vice-commissari della Figc Costacurta e Clarizia, ha allestito una "squadra-parcheggio", in attesa di capire le mosse future degli altri club. Timonata da Zironelli, la Juve B è arrivata alla quinta sconfitta consecutiva: ma il modello iberico, importato in Italia, rischia di avere poco senso. Proviamo a capire perché.

La delusione di Mattia Del Favero, portiere della Juventus Under 23, Serie C, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Stesso nome, stesso pullman nero lucente dai vetri oscurati, stesso abbigliamento, stessa impeccabile aplomb di squadra più scudettata d'Italia. E' come appare la Juventus nella sua versione "Under 23" durante quel paio di ore che precedono il calcio d'inizio delle partite di Serie C girone A, dov'è stata inserita. Dopo tutto questo hype, però, la partita inizia e la qualità palesata in campo è assai misera, mediocre. Un progetto tecnico che, almeno fino a questo momento, non è ben chiaro dove punti: domenica scorsa, a Vercelli contro la Pro, la "squadra B" bianconera ha collezionato la sua quinta sconfitta consecutiva e messo il punto esclamativo su un ruolino di marcia più che zoppicante, che l'ha portata in piena zona playout a 11 punti su 13 match disputati, esattamente come l'Albissola, tra le giustiziere della Juventus U23 (con la matricola ligure vittoriosa 1-0 a Chiavari un paio di settimane fa).
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: il pullman della Juventus Under 23 parcheggiato all'interno dello stadio "Silvio Piola" di Vercelli

Credit Foto Eurosport

Seconde squadre: un progetto allestito in fretta e furia. E fin qui poco convincente

Il primo bilancio è oggettivamente fallimentare. Ma sarebbe assai sbagliato pensare che le responsabilità siano da ricercarsi internamente alla Juventus. E per capirlo, occorre fare un passo indietro. Nella travagliatissima estate andata in archivio, passata per la maggior parte nelle aule di tribunale e a contare i litigi tra le varie leghe al di sotto della Serie A, l'intento dell'ormai ex vice-commissario della Figc Alessandro Costacurta di lanciare il "modello spagnolo" nel calcio italiano: quello delle squadre B. Che, inizialmente, avrebbero dovuto trovare accoglienza nel campionato di... Serie B. Un'opzione immediatamente rispedita al mittente dal presidente della Lega B Mauro Balata, stizzito dalla proposta e più interessato a studiare il da farsi in merito al torneo dopo i fallimenti delle società Avellino, Bari e Cesena, preferendo l'attuale versione monca e sghemba della cadetteria, a 19 squadre, in barba alle battaglie legali delle società in lizza per il ripescaggio in nome degli articoli 49 e 50 delle Noif.

E' rimasta solo la Juve...

Le "squadre B", quindi, vengono adottate dalla Lega Pro e si decide che la loro casa, in questo esperimento, sia la Serie C. Si arriva a luglio, c'è confusione e fretta di decidere, quando invece le società non sono pronte e chiedono lo "start" a partire dalla stagione 2019-2020: dal progetto di Costacurta e dell'altro vice-commissario Angelo Clarizia, si sfilano subito Inter e Torino. Il Milan, invece, sembra resistere assegnando la guida tecnica dell'Under 23 a Marco Simone, salvo poi desistere, assai poco convinta di tutta quella premura. Chi resta? Solo la Juventus, decisa ad essere unica pioniera della sperimentazione, nominando allenatore Mauro Zironelli, pragmatico tecnico emergente proveniente dal Mestre ed ex centrocampista anni '90 di Fiorentina, Venezia e Chievo. Il 3 agosto è il giorno dell'iscrizione ufficiale al campionato di Serie C girone A: ci si allena allo Juventus Training Center della Continassa (e spesso le partitelle vengono giocate contro Cristiano Ronaldo e compagni), mentre le partite casalinghe vengono disputate ad Alessandria, allo stadio "Giuseppe Moccagatta".

Poca qualità in rosa. E anche qualche "scarto"

Il campionato parte subito con due sconfitte contro Alessandria e Carrarese. Poi una serie positiva di 3 incontri, con i successi (4-0 e 2-0) contro Cuneo e Pro Patria e, in mezzo, il pareggio 1-1 di Novara. Dopo il nuovo stop di Arzachena, arriveranno l'ottimo 3-1 rifilato all'Arezzo e il buon 2-2 col Siena.
Da lì, il crollo coi "dischi rossi" imposti da Lucchese, Piacenza, Albissola, Pontedera e Pro Vercelli. Alla vigilia dell'esperimento, si parla delle "promesse future della Vecchia Signora". Attualmente, però, la Juventus Under 23 assomiglia più a un ibrido fra giovani alla prima esperienza nel calcio professionistico ed elementi esperti che hanno già maturato esperienze a simili latitudini, e che altrimenti avrebbero vestito maglie di altri club in terza serie.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: Luca Coccolo (Juventus U23, maglia nera) e Leonardo Gatto (Pro Vercelli, maglia bianca) (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Già, perché non bisogna confondere questo progetto con la Juve Primavera, dove albergano i veri giovani calciatori di qualità: chi è bravo ed esce dalla Primavera, nel calcio italiano, si trova a farsi le ossa tra Serie A e Serie B (un esempio su tutti, la punta del Genoa Andrea Favilli), non certo in Serie C. Passiamo agli esempi pratici, offerti dal team bianconero Under 23: sotto la chioccia dell'esterno difensivo classe 1986 Lorenzo Del Prete, classe 1986 - non certo uno sbarbato del calcio -, troviamo il 28enne Timothy Nocchi, estremo difensore che - dal 2009 a oggi - la Juventus ha mandato in prestito (senza mai svincolarlo), nell'ordine, tra le fila di: Rosignano, Poggibonsi, Carrarese, Juve Stabia, Carpi, Padova, Spezia, Pro Vercelli (rispedito al mittente dopo due mesi assai poco convincenti di precampionato), ancora Carrarese, Tuttocuoio e Perugia.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23, Serie C girone A 2018-2019 1-0: da sinistra, l'arbitro Daniele Paterna di Teramo e i giocatori della Juventus Lorenzo Del Prete (classe 1986) e Timothy Nocchi (classe 1990) (LaPresse)

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Sempre ex Pro Vercelli, sono gli altri "fuori quota" della Rosa: il difensore Raffaele Alcibiade (classe 1990) e il centrocampista Simone Emmanuello (classe 1994, che veste la numero 7 come Cristiano Ronaldo). La punta Cristian Bunino, invece, classe 1996, dopo la Pro, ha raccolto molto poco dalle esperienze di Livorno, Siena, Alessandria e Pescara, prima di rientrare alla base.

I dubbi sulla squadra

Anche i giovani stranieri del gruppo di Zironelli, sempre più in aria di esonero, destano più di qualche perplessità. La Pro Vercelli, imbottita di seconde linee per far fronte al tour de force imposto dal calendario (una partita ogni tre giorni per rimettersi in pari dopo lo stop forzato a causa delle vicende del mancato ripescaggio in Serie B), vince 1-0 mantenendo bassissimi i ritmi di gioco per tutto l'incontro, nel tentativo di risparmiare energie. La Juve "B", dal canto suo, capitola al 14' dopo un pasticcio che coinvolge il portiere Nocchi e il difensore svedese classe 1998, cresciuto nel Malmoe come Zlatan Ibrahimovic, Erik Mattias Andersson, vice-capitano, che si attarda nel retropassaggio per poi franare su Leonardo Gatto in pressione e causare il calcio di rigore trasformato dall'ex Catania Gladestony da Silva, che decide la partita. Poco dopo, lo stesso Andersson concede la replica ai suoi movimenti lenti e macchinosi atterrando nuovamente Gatto, partito in velocità, beccandosi il secondo giallo e l'espulsione. Poca roba anche Idrissa Touré, che agisce tra difesa e centrocampo: il giovane in prestito dal Werder Brema, appare ancora acerbo.
Pasticcione e con proprietà di palleggio piuttosto limitate anche il trequartista della nazionale cipriota Grīgorīs Kastanos, nuovamente "parcheggiato" in casa Juve dopo le esperienze anonime al Pescara e allo Zulte Waregem in Belgio.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: un contrasto tra il centrocampista cipriota della Juventus U23 (maglia nera) Grīgorīs Kastanos e il centrocampista della Pro Vercelli (maglia bianca) Gladestony da Silva (LaPresse)

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Appena due reti, fin qui, per la punta inglese ventenne Stephy Mavididi, scuola Arsenal e che già l'anno scorso, nel prestito al Charlton Athletic in League One (terza serie d'Oltremanica), aveva trovato poco spazio.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: un contrasto tra l'attaccante della Juventus U23 Stephy Mavididi e il terzino destro della Pro Vercelli Filippo Berra (LaPresse)

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Chi sta invece convincendo, è il giovane fantasista brasiliano Matheus Pereira da Silva, classe 1998, scuola Corinthians ed ex Empoli, già a bersaglio in 5 circostanze e dotato di un'ottima visione di gioco. Davvero promettente. Che però sembra predicare nel deserto.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: il fantasista della Juventus Under 23 Matheus Pereira da Silva, braccato dal centrocampista della Pro Vercelli Gladestony da Silva (LaPresse)

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In Serie C serve un'altra mentalità

Dopo l'1-0 del 14', l'espulsione di Andersson e un secondo tempo giocato ai ritmi della partitella del giovedì, è tempo di sala stampa. Nella pancia dello stadio "Silvio Piola", Kastanos viene circondato da un nugolo di giornalisti al seguito della squadra, mentre Zironelli prova a spiegare, ai microfoni del canale locale Vercelli Web Tv, i termini della nuova sconfitta e del periodo nero della sua squadra:
Mi è piaciuta la reazione dei ragazzi e il carattere dimostrato. Già in settimana li avevo visti diversi nonostante la striscia negativa. La Pro Vercelli è un'ottima squadra e dopo l'espulsione, a me parsa ingrata, abbiamo retto fin quanto possibile in inferiorità numerica.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: l'allenatore della Juventu Under 23 Mauro Zironelli

Credit Foto Eurosport

Zironelli - che per conservare la propria panchina dovrà vincere il prossimo match contro la Pistoiese - sostiene, in generale, che i ragazzi abbiano bisogno di lui per tirarsi fuori dalla crisi. Perché è evidente che, in giovane età, una squadra giovane sia in balia dell'umore del momento. Lo conferma anche il tecnico avversario, Vito Grieco della Pro Vercelli, stimolato da chi gli fa notare di "aver battuto la Juventus":
Non voglio fare battute su questo, anche perché si tratta di un progetto sperimentale e che merita il massimo rispetto. Diamo tempo a questa novità: non è facile essere proiettati nel calcio dei grandi, in cui le squadre lottano alla morte per i tre punti. I campionati giovanili sono un'altra cosa.
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Pro Vercelli-Juventus Under 23 1-0, Serie C girone A 2018-2019: l'allenatore della Pro Vercelli Vito Grieco (LaPresse)

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Seguire il modello spagnolo o continuare con la Primavera: le domande ancora senza risposte...

Tutto vero. Così come il fatto che ogni giudizio va rimandato agli anni a venire. Una sola squadra coinvolta nel progetto "squadre B" alla spagnola, non serve assolutamente a nulla. I giovani occorre farli circolare, creare valore attorno a loro e competizione tra le seconde squadre stesse. Allo stato attuale, la Juventus Under 23 sembra un progetto "dormiente". La squadra, quest'anno, lotterà per un posto a metà classifica. In attesa di cosa, ancora non si sa. Anche perché, nel frattempo, l'era Fabbricini-Costacurta-Clarizia è terminata: cosa decideranno di fare le altre "big" della Serie A a tal proposito? Altro aspetto da non dimenticare: si vuole imitare il modello iberico? Allora bisognerebbe rivedere anche il campionato Primavera. Che in Spagna non esiste e, in Inghilterra, per esempio, è soppiantato dal torneo "Riserve". Che senso ha mantenere in vita campionati, considerando anche l'esistenza del campionato "Berretti" (che la Juve non frequenta più ma è ancora disputato dalle varie Inter, Atalanta, Torino, Sassuolo...)? I giovani meritevoli vanno indirizzati e successivamente lanciati nel calcio che conta. Allo stato attuale, invece, sembra solo un'esempio di baraonda all'italiana.
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